Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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02-04-1988 - Giornata: 26 - Pordenone - Ottavio Bottecchia	Stagione: 1987/1988
Serie C2

Pordenone Calcio - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Merlo Sandro, Meazza Luca, Scarabelli Alessandro, Carnio Fausto, Panizza Emanuele, Fioraso Germano, Bisoli Pierpaolo, Grandi Marcello, Marescalco Franco [80. Benetti Luciano], Ferretti Ivan, Mastini Fabrizio A disp.:Corsi Paolo, Giorgi Silvio, (P) Riccarand Iliano, Rinino Maurizio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
PORDENONE FC: Bullara, Donadon, Marchesan, Zanin, Del Ben [69. Andreatta], Grillo, Margiotta, Birtig, Gava, Lenarduzzi, Bressani. A disp.: Gremese, Della Valentina, Mastropasqua, Samaritani. All.: Fedele Adriano

Arbitro: Cazzamalli Alessandro (Milano)
Note
Espulso 67. Grandi [A] Ammoniti: Merlo [A], Grandi [A], Lenarduzzi [P]. Calci d'angolo: 11-1 Spettatori: 800 Gara iniziata alle ore 15.30

Commento
NEL GIRONE DI RITORNO I GRIGI NON HANNO ANCORA VINTO L’Alessandria sta cercando dì assimilare la cura-Ballacci Ieri pomeriggio (martedì) l’Alessandria ha ripreso a faticare. Dopo il pareggio di Pordenone, lo svantaggio della “nuova” squadra di Ballacci si è allungato. Adesso la promozione sembra davvero un sogno, pur conoscendo le doti taumaturgiche del “diti” che da una ventina di giorni siede sulla panchina che gli diede in passato una doppia promozione. Dino, trascorsa la Pasqua a Imola, ha rivisto la sua pattuglia routine: corsetta defaticante, poi sotto con un carico più duro. «Dobbiamo — ha detto il tecnico cercare di concludere la stagione senza lesinare l’impegno. Il calcio ci ha abituati a sorprese impensate e per certi aspetti anche improbabili. Questo non cambia nulla rispetto alla mia valutazione sulle possibilità della squadra. Dobbiamo però evitare di trascinarsi stancamente fino alla prima domenica di giugno, non voglio che i ragazzi cadano in questi errori. Certo - ha detto Ballacci con schiettezza - le squadre che ci stanno davanti, almeno a giudicare dai risultati, hanno veramente qualcosa di buono». L’Alessandria è tornata da Pordenone con uno 0 a 0, risultato “alla Ballacci”, frutto di una gara accorta, di contenimento, chiusa in dieci uomini in seguito all’espulsione di Grandi per somma di ammonizioni («Era vicino alla panchina, si è rivolto all’arbitro dicendo: questo non è fallo. Siccome era già stato richiamato ufficialmente, è scattata l’espulsione. Diciamo che il direttore di gara è stato un po’ severo»). Il mister aveva però un piano preciso, che sabato non è stato messo in atto: «Speravo di segnare nel primo tempo - ci ha confidato - per poi vedere la nostra reazione nella ripresa, anche dal punto di vista caratteriale. Sapevo che la squadra, giocando fuori casa, doveva cambiare mentalità, adattarsi alla fisionomia che io intendo darle. Tra l’altro, per problemi contingenti legati all’espulsione di Grandi ho potuto vedere all’opera Benetti soltanto per pochi minuti, nel finale. L’unica consolazione è che, dal punto di vista fisico, il ragazzo è pienamente recuperato. Gli restano forse soltanto delle remore di natura psicologica». Alla partita pre-pasquale, seguita da pochi intimi, il grande assente è stato lo spettacolo, come era anche prevedibile tenuto conto dei problemi delle due formazioni in campo. L’Alessandria, disposta sul terreno di gioco con una robusta cerniera nel settore centrale, ha avuto anche un paio di occasioni per andare a rete, peraltro non sfruttate. È parsa comunque evidente la difficoltà degli uomini di centrocampo ad assimilare i dettami del calcio di Ballacci: quando c’è un solo attaccante, chi parte da dietro ha la possibilità di inserirsi nello schema offensivo e cercare anche il tiro in porta: «Capisco - ha detto il direttore tecnico - che per tre quarti della stagione si sia giocato con un modulo bello, spettacolare, diverso da questo. Fare pressing e sfruttare le fasce crea però dei problemi dal punto di vista della copertura centrale: lo dimostra il fatto che l’Alessandria, dopo essere spesso passata in vantaggio, sia stata a sua volta raggiunta. Adesso cerchiamo di cambiare, i presupposti per far bene ci sono in quanto a Pordenone ho visto molta gente grintosa, che non ci sta a perdere. Questo è confortante ». L’appuntamento con la prima vittoria del girone di ritorno è dunque rimandato a domenica prossima, contro il Giorgione. Ballacci promette una squadra a due punte, con il rientro di Tortora, nell’ultimo turno assente per motivi familiari (ha dovuto assistere la moglie, sottoposta ad un delicato intervento chirurgico). Per concludere, il capitolo Miani. Dino ha seguito le disavventure del 32enne centrocampista e chiede la...comprensione dei tifosi: «Il ragazzo è veramente a terra e, posso garantirlo, è dispiaciuto per non aver potuto dare il suo apporto alla squadra. Teme che lo si giudichi un lavativo, uno di quelli che ritira lo stipendio e cerca il modo per faticare il meno possibile. È solo un giocatore scrupoloso che è incappato una stagione negativa. Lo strappo ha provocato un grumo di sangue che si indurisce sotto sforzo e lo costringe a fermarsi. Non sappiamo più che fare». Contro la formazione di Castelfranco Veneto mancherà probabilmente anche Grandi, per via della sua espulsione. Sarà rimpiazzato da Paolo Corsi. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) A Pordenone il direttore di gara ha spezzato il gioco UN ARBITRO DAL "FISCHIO FACILE" BLOCCA L'ALESSANDRIA Brutta partita: le due squadre non hanno fatto molto per arrivare al gol L'Alessandria scende al «Bottecchia» con una sola punta di ruolo. Marescalco, che poi toglie a 10 minuti dalla fine quando forse era più che mai necessario osare; perde a meta ripresa Grandi e quindi bada a contenere gli avversari fino al fischio finale di un arbitro che è riuscito a preoccupare con il suo comportamento «fuori canone» entrambe le compagini. Questi gli ingredienti di una partita che poteva portare soltanto a un risultato In bianco, una divisione della posta che se può anche non essere importante per il Pordenone lo è sicuramente per l'Alessandria. A questo punto i grigi non potevano assolutamente accontentarsi di un pari se mirano davvero alla promozione, come potrebbero fare per le potenzialità di gioco espresse anche a Pordenone. Invece questo ennesimo pareggio chiude definitiva mente quel piccolo spiraglio di speranza che ancora restava. La partita può essere riassunta in questi dati, peraltro sconfortanti; un solo tiro in porta nell'arco dei 90’, per merito dell'Alessandria; 10 angoli a 1 per il Pordenone, quasi tutti però calciati direttamente fra le braccia del portiere Merlo. Quest'ultimo, anche per là mancanza di lavoro, si è a un certo momento Intorpidito un po' troppo nelle rimesse tanto da beccarsi un'ammonizione da parte di un arbitro pignolo .Oltre ogni dire nelle cose di poco conto, ma disposto a lasciar correre quando si trattava di Interventi pesanti sulle gambe degli avversari. Proprio per un fallo di questo genere Lenarduzzi del Pordenone, che aveva a ragione protestato, è stato in svantaggio al 34', anche ammonito. Sotto un cielo che si andava rannuvolando e minacciava temporale, due lampi, gli unici, anche sul campo. Al 16' del primo tempo Marescalco scende bene sulla sinistra fin quasi sul fondo. In area pordenonese gran parapiglia in attesa del cross che non arriva. Marescalco ha fatto invece partire un tiro che si è stampato sul palo fra la sorpresa e l'indifferenza generali. Nella ripresa al 68' l'espulsione di Grandi per somma di ammonizioni causate da proteste: a quel punto l'Alessandria s'è chiusa e non c'è stato più gioco. Occorre arrivare a 2’dalla fine per poter rivedere un mezzo tiro verso un portiere, ancora per merito dei piemontesi, cross da destra di Ferretti che va verso la porta, Scarabelli è ben piazzato ma perde l'occasione per la battuta decisiva e Bullara riesce ad agguantare la palla. Adesso all'Alessandria rimane l'occasione di far punteggio pieno domenica prossima in casa con il Giorgione. Quanto ai neroverdi di Pordenone comincia un po' in ritardo sul calendario un trittico di passione che li vedrà opposti nell'ordine a Telgate, Mantova e Chievo. Se giocheranno come oggi rischiano di restare a bocca asciutta. (La Stampa - Ed. Sport - Fulvio Comin) RISULTATI: Chievo – Sassuolo 2-1 Giorgione – Varese 1-0 Legnano – Casale 1-1 Pergocrema – Venezia 1-1 Suzzara – Mantova 0-2 Telgate – Pro Patria 2-0 Treviso – Novara 0-0 Vogherese – Pro Sesto 1-1 CLASSIFICA: Venezia p.38; Mantova, Chievo 36; Telgate 34; Alessandria 30; Legnano 28; Pordenone, Giorgione 26; Vogherese, Treviso 25; Novara, Sassuolo 24; Pro Sesto, Suzzara, Varese 21; Pergocrema 19; Casale 18; Pro Patria 16 MARCATORI: 12 RETI: Zobbio (Vogherese), 11 RETI: Florio (Chievo) 10 RETI: Marescalco (Alessandria) 9 RETI: Trombetta (Giorgione), Gava (Pordenone), Solimeno (Pro Sesto), Fiorini (Venezia) Il punto sul campionato II turno pasquale è stato abbastanza in sintonia con la colomba che vuol rappresentare la grande festività ed ha concesso più regali che punizioni. Fra le squadre premiate vediamo particolarmente il Mantova, vincitore per 2-0 sul non facile campo del Suzzara; ma anche il Chievo, che ha battuto il Sassuolo per 2-1 mantenendosi a braccetto della compagine virgiliana di Ferruccio Mazzola, ed il Telgate, che ha superato la già condannata Pro Patria mantenendo le distanze dalla coppia che lo precede, possono considerare pienamente positivi i risultati della giornata. Quanto al Venezia-Mestre, fermato sul pareggio nel difficilissimo campo del pericolante Pergocrema, può essere considerato più premiato che punito, pur avendo perduto un punto di vantaggio nei confronti della coppia Chievo-Mantova. Ed anche l’Alessandria, che consideriamo ormai fuori gioco nella battaglia per la promozione, può ritenere soddisfacente il pareggio in bianco ottenuto sul non facile terreno del Pordenone. Preso atto del secondo pareggio in bianco fra Treviso e Novara, che non dice nulla di particolarmente interessante, arriviamo ai tre ultimi incontri della giornata, molto importanti nella lotta per la salvezza. E qui vediamo che l’unico penalizzato può essere considerato il Varese, battuto a Castelfranco Veneto dal Giorgione per 1-0, mentre tanto il pareggio per 1-1, colto dalla Pro Sesto a Voghera, quanto il pareggio con lo stesso punteggio, ottenuto a Legnano dalla compagine concittadina, rappresentano di certo due risultati ampiamente positivi per le due squadre in trasferta che si battono strenuamente per evitare la retrocessione (Il Monferrato)

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