Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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09-09-1984 - Giornata: 5 - Vercelli - Leonida Robbiano	Stagione: 1984/1985
C. It. Serie C
Girone Eliminatorio

Pro Vercelli US - Alessandria Calcio US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 31. Cusano [Pr]

Alessandria Calcio US Carraro Renato, Carrera Massimo, Sgarbossa Eugenio, Marchetti Maurizio, Gregucci Angelo Adamo, Cesaro Gian Luca, Camolese Giancarlo, Manueli Luigi, Marescalco Franco, Vulpiani Fabio [46. Coppola Nicola], Saporito Franco All.: Mari Alberto

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Bidese, Cristiano [17. Riccardino], Barbero, Fait [16. Olivieri], Tumelero, Re, Cusano, Frigerio, Gino, Piccini [86. Riberto], Confalonieri. All.: Sacco Giovanni.

Arbitro: Della Rovere Maggiorino (Torino)
Note
Spettatori: 2.500 Temperatura ideale, terreno in buone condizioni. Discreta illuminazione La Pro Vercelli è entrata in campo nel secondo tempo con una divisa da gioco di maglie, rosso, diverse da quelle del primo tempo. Inizio gara ore 20.45

Commento
IL MOTORE DEI ‘GRIGI’ (SCONFITTI ANCHE A VERCELLI) STENTA ANCORA A PARTIRE È un’Alessandria - diesel Per ora i problemi restano — Mari dovrà scegliere tra Scarrone e Manueli Si è in pratica conclusa la prima fase di Coppa ed i risultati negativi si ripetono per l’Alessandria che domenica chiuderà ricevendo al “Moccagatta” il Novara. La sconfitta di Vercelli, uno a zero, con identico punteggio a favore dei “bianchi’’ che si erano addirittura imposti all’andata, si presta a diverse considerazioni. Che i “grigi” abbiano sfruttato questo ciclo di incontri precampionato per portare a compimento la preparazione è parso subito evidente. «Non aspettiamoci grandi cose dalla Coppa — aveva subito ammonito Mari, mettendo abbondantemente le mani avanti nel tentativo di scongiurare, in anticipo, eventuali critiche — perché tutti quanti si guarda al campionato e per il 23 settembre dovremo essere in buone condizioni». Esatto. Mari poi si è trovato con alcuni problemi di assestamento: Marchetti che minaccia di andarsene chiede il posto di titolare, poi li si colloca in lista di attesa per cambiare società; Gregucci infortunato che soltanto al “Robbiano” fa il suo rientro in difesa dopo aver accusato una fastidiosa contrattura nell’incontro di andata. Quindi problemi di quadratura, limitazioni di organico non del tutto previste. Poi arrivano gli scivoloni, i primi dietro front dopo l’iniziale entusiasmo che aveva accompagnato il legittimo successo esterno con il Derthona. Due sconfitte, un pareggio, ora una nuova sconfitta «A questo punto è evidente che qualcosa non funziona — sospira il segretario Coscia dopo aver rivisto allo specchio l’ultima esibizione di Vercelli — ma il mister sta cercando di rimediare in tutti i modi e per questo siamo convinti di farcela nel corso degli ultimi giorni». Mari ha già capito cosa non funzione in campo: emblematico il nostro titolo a tutta pagina apparso sull’edizione di sabato scorso. La squadra raccoglie applausi invece di fischi soltanto se riesce a velocizzare la manovra, a verticalizzare le azioni. Tutto diventa invece più difficile quando vanno in campo, contemporaneamente Manueli e Scarrone. Non è un problema difficile collocazione tattica ma a questo punto, è chiaro, si tratta soltanto di limiti fisici. Con i due “senatori” del centrocampo (siano essi utilizzati con compiti di mediano o di mezzapunta) si guadagna certamente in tecnica ma si perde un pizzico di aggressività, requisito a nostro avviso determinante per potersi far strada nel campionato di C2, una specie di giungla dove i valori tecnici sono spesso sacrificati a favore dell’agonismo. Mari, si diceva, ha capito e domenica a Vercelli ha provato a lasciare in panchina capitan Scarrone, schierando Manueli con la maglia n.8 e con Vulpiani “erede” della maglia n. 10. Tuttavia, ancora una volta, è stata proprio una “incomprensione” a centrocampo, un servizio arretrato di Gigi Manueli per Camolese, a dare via libera al micidiale contropiede della Pro Vercelli che con Cusano al 32’ è andata in gol: tiro forte che Carraro non poteva di certo intercettare essendo stato scagliato da poco più di dieci metri. Per di più, alcuni minuti dopo, il vivace Saporito non trovava di meglio che fallire la più facile delle palle gol: stop a seguire, tiro alto, molto lontano dalla porta di Bidese che aveva appena respinto coi pugni. Quindi l’Alessandria non ha saputo annullare lo svantaggio e questo perché sono mancati i suggerimenti per le punte, in pratica, l’ultimo passaggio che permette alle punte di liberarsi della morsa dei difensori per battere a rete. E qui torna d’attualità il discorso Scarrone: c’è già chi dice che con Paolo in campo, le cose sarebbero andate molto meglio, mentre la settimana prima tutti puntavano l’indice sul capitano dell’Alessandria, accusato di scarsa mobilità. Indubbiamente una bella gatta da pelare per Alberto Mari che deve soppesare i prò e i contro prima di prendere eventuali decisioni. Per il momento l’allenatore prende tempo, ripetendo concetti anche scontati: «Ci è mancata lucidità — ha ricordato dopo la partita di Vercelli — cioè quel pizzico di precisione che ti aiuta a non concludere fuori di un soffio, a finalizzare il volume di gioco. Non dimentichiamo che, oltre ai duri allenamenti, i ragazzi hanno dovuto sopportare tre partite settimanali: non è poco». Ma ormai il tempo stringe. Dopo il Novara di Coppa è già tempo di campionato. L’Alessandria è attesa sul campo di Pontedera, una squadra che già si colloca nella ristretta cerchia delle outsider, capace a questo punto della stagione di buoni risulti L’Alessandria, nei piani del suo allenatore aveva “prenotato” una partenza lanciata. Nonostante l’ottimismo dei giocatori, tuttavia sensibilmente scemato in questi ultimi giorni, una eventuale, sgradita, battuta d’arresto non altro che complicare i piani della società di via Gentilini e lanciare nella mischia le avversarie che fino ad oggi non godono di eccessivo credito. È un rischio che si deve assolutamente correre (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) A Vercelli l'Alessandria è superata per 1 a 0 LA PRO STRINGE I DENTI. I GRIGI SI ARRENDONO Dopo mezz'ora di gioco a fasi alterne Cusano porta in vantaggio i padroni di casa - Inutile forcing dei grigi Privata in meno di un minuto, dal 16' al 17', dei due uomini attualmente più in forma, Fait e Cristiano, la Pro ha stretto i denti e ha ripetuto il successo dell'andata di coppa sull'Alessandria: 1 a 0, con un gol di Cusano al 31'. Ancora una volta, la vittoria dei vercellesi è stata costruita su una difesa sinora impenetrabile che, specie nel secondo tempo, si è sobbarcata un estenuante e continuo lavoro di sbarramento, visto che l'Alessandria non ci stava a perdere e premeva in continuazione. Ma anche senza Cristiano, libero di talento, e l'esperto Fait, bloccati da due fortuiti incidenti, la retroguardia vercellese ha vigilato davanti al bravissimo Bidese che ha cosi mantenuto l'imbattibilità in Coppa Italia dopo cinque partite. Alla fine, i 2 mila del «Robbiano» hanno salutato con un lungo applauso la coraggiosa prova dell'undici di Sacco, ma un pari non avrebbe scandalizzato nessuno. Con il successo di ieri sera, la Pro Vercelli ha la qualificazione in tasca: potrebbe anche perdere domenica prossima a Tortona e fidare nell'Alessandria che riceverà il Novara. Fra l'altro le bianche casacche vantano una migliore differenza-reti rispetto agli azzurri (più quattro contro più due), staccati in classifica di due lunghezze. Il traguardo della qualificazione al secondo turno, che appariva proibitivo, è ora alla portata dei ragazzi di Sacco che se lo stanno conquistando in virtù di una preparazione atletica efficace che ha consentito loro di avere ragione di squadre più attrezzate tecnicamente. Ma andiamo con la cronaca di ieri. Si attacca in leggero anticipo con la direzione del signor Della Rovere di Torino. La Pro lascia in panchina Olivieri e riesibisce Re, confermando all'estrema (ma solo di numero) l'ex casalese Gonfalonieri e ribadendo il tandem d'attacco Gino-Cusano che sto sfruttando molto bene il contropiede. Nell'Alessandria rientra Gregucci e si prende un turno di riposo Scarrone, che Mari fa accomodare in panchina, avanzando Manuali e piazzando Marchetti in mediana. Per il resto, si gioca con le marcature dell'andata: Tumelero prende in consegna Marescalco mentre Barbero vigila su Saporito; dall'altra parte, Carrera monta la guardia a Cusano e Gregucci si incolla a Gino. Per un quarto d'ora non succede nulla. Al 16' e al 17', i due incidenti che gelano iI Robbiano. Incomincia Fait, accusando un colpo alla caviglia dopo un intervento difensivo: il capitano si porta al bordo del campo e chiede la sostituzione. Sacco affida l'incarico ad Olivieri. Passano trenta secondi: su uno spiovente in area vercellese saltano l'avanzatissimo Gregucci e Cristiano: il libero della Pro rimedia una testata involontaria e resta a terra, esanime. Esce in barella e solo a fine gara si riprenderà dal leggero stato confusionale accusato dopo lo scontro. Per rilevarlo, Sacco gioca la carta Riccardino ed è costretto a reinventare la difesa: Barbero passa libero, Tumelero resta su Marescalco, Gonfalonieri va a prendere in consegna Saporito. (La Stampa - Ed. Sport - E. Mo) RISULTATI: Novara – Derthona 1-0 CLASSIFICA: Pro Vercelli p. 8, Novara 6, Alessandria, Derthona 3.

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