Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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18-05-1975 - Giornata: 33 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta	Stagione: 1974/1975
Serie B

Alessandria US - Avellino US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 71. rig. Manueli L.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Dalle Vedove Giampiero [63. Mazzia Bruno], Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Unere Giuseppe All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
AVELLINO US: Piccoli, Logozzo, Ceccarini, Riva [46. Ripari], Facco, Reali, Petrini Sauro, Cappelletti, Ferrari, Fava, Ronchi. A disp.: Marson, Improta. All.: Pugliese Oronzo

Arbitro: Andreoli Luigi (Padova)
Note
Ammoniti: Lo Gozzo [Av], Dolso [Al], Ceccarini [Av], Fava [Av] Spettatori: 6.000 circa di cui 4.031 paganti per un incasso di 11.364.000 lire Inizio gara ore 16.00

Commento
ALL'AVELLINO DI ORONZO PUGLIESE E' FATALE IL MALOCCHIO DI.. MANUELI Il mago di Turi era convinto del pareggio e quando Andreoli ha concesso la massima punizione ha fatto gli scongiuri di rito: Gigi però lo ha smentito. L'Alessandria, superando gli irpini, ha raggiunto il Novara a quota trenta. Luci e ombre di una gara da vincere a tutti i costi. Pugliese, don Oronzo per gli amici, c’è rimasto male e alla fine si è sfogato esternando a dirigenti, giornalisti, agenti di P.S. e inservienti, il disappunto della sconfitta ritenuta immeritata. Un grosso furto perpetrato con la collaborazione dell’arbitro Andreoli di Padova. Il ’’m ago” di Turi che è uomo di mondo ha... predicato evitando di pronunciare il nome del direttore di gara. Polemico sì, fesso no. L’inimitabile don Oronzo al colm o della stizza ha finto di scambiare Giorcelli per un semplice ’’addetto ai lavori” poi quando un collega gli ha fatto presente che era allenatore dei grigi ha tentato di attizzare la polem ica. Gli c andata male, perche il m ister alessandrino, conoscendolo, ha effettuato mia pronta ritirata strategica evitando complicazioni. L’ira del trainer irpino è scoppiata nel m om ento in cui Andreoli — impassibile in tre occasioni nel primo tempo — ha indicato il dischetto del rigore. La partita tra un batti e ribatti era giunta al 72’ e il pareggio aveva assunto contorni ben marcati. Un lungo lancio di Volpato raggiunge Manueli sulla destra e il ragazzo, piuttosto in ombra nella fase iniziale, si avvia verso la porla di Piccoli. Il terzino Ceccarini sorpreso dallo scatto dell’attaccante tenta il recupero. Sulla linea dell’area di rigore il fattaccio: il difensore allunga la gamba per interrompere la corsa dell’avversario, colpisce la sfera, ma Manueli sullo slancio rotola a terra. Ceccarini a fine partita ha giurato e spergiurato che l’intervento era sulla sfera e non sull’uomo; Andreoli invece compensando i precedenti falli ha indicato senza esitazioni il dischetto del rigore. L’Alessandria sfruttando il penalty ha aggiunto altri due punti in classifica consolidando la posizione. Un successo doppiamente prezioso osservando la "coda” della graduatoria che si è ulteriormente gonfiata tanto che sono ben dieci (lasciando fuori dalla mischia il Brescia favorito dal calendario) le compagini a sudare freddo. Sotto il Brescia, a quota 32 inizia, la girandola delle squadre in.... ballo a cinque giornate dallo stop. Pescara c Sambenedcttesc viaggiando a quota 31; Alessandria, Avellino, Novara c Taranto con 30 punti precedono Brindisi (29) e Parma (28) e, dulcis in fundo, Reggiana e Arezzo a 27 punti. Analizzando l’andamento delle ultime giornate, preso atto dell'exploit del Brindisi (cinque vittorie consecutive, record stagionale) Parma, Reggiana e Arezzo occupano posizioni tutt’altro che tranquille. I biancocrociati emiliani sui quali pende sinistra la spada di damocle del giudice sportivo per il tentativo di corruzione operato ai danni del Verona, hanno subito la scorsa domenica una imprevista battuta d’arresto. Beffati dall’Atalanta nel finale sono piombati in una posizione da brivido: le polemiche divampano ed uscirne con : nervi saldi è impresa da titani. Scontata la sconfitta della Reggiana sul proibitivo terreno del Verona, così dicasi del successo dell’Arezzo mai domo davanti ad un Brescia ansimante. Veramente strano il tramonto dei due complessi azzurri (Brescia e Novara) dominatori della fase ascendente del campionato, tanto da porre la candidatura alla promozione. L'Alessandria battendo l’Avellino ha raggiunto i cugini: nessuno sperava tanto all'inizio del girone di ritorno. Dieci squadre tenteranno negli ultimi 450' del campionato di trarsi d'impiccio e tra queste l’Alessandria, intenzionata a bruciare le tappe dopo avere sonnecchiato dalla diciannovesima alla ventiseiesima giornata. Giorcelli domenica sera gongolava pensando al ruolino di marcia; sette partite, nove punti. Il tecnico ha operato un inseguimento da maratoneta adottando la massima del « chi va piano, va sano ». La sconfitta di Brindisi è stata assorbita velocemente dai ragazzi in maglia grigia, tanto da autorizzare previsioni ottimistiche anche se i prossimi avversari si chiamano Reggiana e Palermo. Il successo sull’Avellino di don Oronzo seppure faticato è giunto come il cacio sui maccheroni. Analizzando i novanta minuti, tirando le somme, il successo grigio presenta alcune smagliature che è bene sottolineare approssimandosi la trasferta in terra emiliana. Il mister grigio privato per l’ennesima volta di Reja ha ricuperato alla vigilia Manueli. BARBIERO Un ritorno importante dato che Gigi è l'uomo operante sulla fascia. Il trascinatore della manovra offensiva e, uno dei pochi, a sfruttare il cross a vantaggio dei compagni appostati al centro dell'urea. Con un uomo in più, Giorcelli ha lasciato in panchina Mazzia, il "professore” in ombra nelle ultime gare. Schieramento tradizionale se si eccettua l'inclusione del tuttofare Vanara nel ruolo di centrocampista di spinta. Facendo tesoro delle precedenti e amare esperienze, la compagine locale pur avendo come traguardo il successo pieno, ha operato prudentemente avvalendosi di un centrocampo nutrito onde bloccare le incursioni di Ferrari e Ronchi. Sull'opposto fronte l’Avellino ha imitato gli alessandrini cercando di attirarli nella propria arca per pigiare sull’acceleratore del contropiede. L’Alessandria ha accusato la tattica dei verdi e accettando un dialogo fatto di passaggi laterali, di melina è venuta a trovarsi in condizioni tutt'altro che allegre. Il ritmo alquanto blando, la mancanza di penetrazione ha accentuato le ben note pecche del complesso. A capitan Barbieto e compagni necessitava maggiore foga, un pizzico di dinamite; la stessa grinta che il Brindisi sette giorni prima aveva mostrato con le conseguenze ben note. A parte le tre sviste arbitrali, il primo tempo oltre ad essere monotono, ha accentuato le carenze di alcuni uomini al limite dell’usura. Mancando i grigi di uomini di punta è indispensabile manovrare alle estreme per consentire a Baisi e Dalle Vedove di trovare spazio per l'inserimento. Abbiamo detto che l’unico attaccante capace di "lavorare” ai fianchi l’avversario è Manueli, ma il ragazzo non può certo mantenere uguale ritmo per novanta minuti. Il sostegno deve allora giungere dai terzini ed in particolare da Di Brino. Il giocatore encomiabile per la concentrazione, la volontà di battersi, nelle ultime partite ha perduto la chiarezza di idee tanto da incorrere in errori piuttosto grossolani. La minore partecipazione di Marcello alle manovre d'attacco si ripercuote dannosamente sia sotto la rete avversaria che in retroguardia. Neppure si può invocare la poca propensione di Maldcra a lanciarsi in avventure oltre la metà campo. « Petrini è un avversario assai mobile, presente in ogni zona del campo — asserisce Giorcelli — pronto ad alimentare il gioco d’attacco. Di Brino per controllarlo lo ha seguito da vicino sottoponendosi ad un duro logorio. Attendendolo a centrocampo avrebbe certamente evitato il lungo stress: si è trattato di un peccato di esuberanza. Al ragazzo spettano le marcature maggiormente impegnative per cui è soggetto a possibili errori di esuberanza, come ho detto prima, e di inesperienza ». Nessun appunto al capitano: Barbiero ha tratto giovamento dal caldo e lo dimostra ogni domenica. 11 libero si è mosso con autorevole decisione rimediando agli errori dei compagni. La freddezza che lo contraddistinse nello scorso torneo gli consente di rimediare agli svarioni altrui e dì infondere fiducia ai colleghi. Una seconda primavera per l’anziano giocatore deciso a chiudere in bellezza il campionato in attesa di iniziarne... un altro. L’Alessandria come dicevamo nel primo tempo ha tocchcttato muovendosi sul velluto a tutto vantaggio dell’avversario prudentemente racchiuso davanti a Piccoli. Sulla resa del complesso ha influito la posizione di Manueli che invece di mantenersi sulla linea laterale preferiva "cercare” il pallone privando la squadra di un attaccante. Lo stesso Volpato sempre valido regista nonostante le pause, era nell'impossibilità di impostare l’azione trovando i compagni puntualmente marcati dai verdi. Le disposizioni di Giorcelli sono restate lettera morta nei primi quarantacinque minuti disputati al rallentatore. Nella ripresa davanti alla paura dello 0-0, i grigi operando a più largo raggio, hanno costretto gii irpini ad un duro lavoro difensivo. Manueli finalmente impiegato come ala pura, favorito dai compagni con lanci ficcanti, ha avuto la possibilità di esibirsi in lunghi scatti conclusi con improvvisi traversoni per le teste di Baisi o Dalle Vedove. L’ASSEDIO La fisionomia della gara ha subito una metamorfosi improvvisa a vantaggio dei padroni di casa che, liberatisi dai troppi complessi, hanno incominciato a stringere da vicino gli ospiti rinforzatisi in difesa con l'innesto di Ripari. La mossa di Pugliese alla resa finale dei conti, come rilevava un collega, si è confermata azzardata e improduttiva perchè la squadra inserendo un terzino invece di un attaccante ha rinunciato alla possibilità di costringere i grigi ad una maggiore sorveglianza in fase difensiva. Tre gli episodi salienti dei secondi quarantacinque minuti sui quali ci soffermiamo brevemente, se non altro, per giustificare i due punti dell’Alessandria e respingere l'accusa di "furto” partita dagli spogliatoi ospiti. Vanara al 58’ vince puntigliosamente un duello sulla fascia di sinistra lanciando Volpato che pennella un lungo traversone al centro dell’area di rigore. Baisi appostato alle spalle dei difensori si eleva colpendo di testa la sfera che si stampa sulla traversa ricadendo in campo. Piccoli sorpreso respinge corto verso Dalle Vedove che inzucca nuovamente e, stavolta, a dire di no è il palo. La sfera malignamente torna in gioco originando una paurosa mischia con batti e ribatti e tiro finale tutt’altro che pericoloso di Manueli. Diciamo che è stata l'azione più incisiva e lineare della gara. Dopo la rete di Manueli su calcio di rigore, sulla quale abbiamo scritto all'inizio, il brivido per i seimila spettatori presemi al Moccagatta: Petrini (77’) batte una punizione appoggiando su Ferrari la cui botta spedisce il pallone sul palo alla sinistra di Pozzani. Una cannonata da ammazzare un toro con il cuoio che passa davanti al portiere graziandolo. Ultimo episodio: Mazzia lancia lungo Baisi che seppure faticosamente vince un contrasto con due avversari involandosi verso rete. Potrebbe essere l'occasione del raddoppio se il centravanti piuttosto provato insistesse con maggior grinta verso Piccoli. Sfuma la buona occasione, ma l'Avellino bussa invano alla porta di Pozzani. Ponendo sul piatto della bilancia le occasioni da rete delle due squadre, l’ago indica seppure di stretta misura le maglie grige come il responso del campo ha sanzionato. Alla conclusione del torneo cadetto mancano cinque domeniche, le più calde indipendentemente dall’andamento stagionale. 1 ragazzi di Giorcelli giocheranno tre volte in trasferta (Reggiana, Palermo e Foggia) e due volte al Moccagatta (Pescara e Sambenedettese). CINQUE PUNTI La quota salvezza fissata negli scorsi mesi a 32-55 punti si è rialzata improvvisamente. Oggi si parla di trentacinque punti, ma potrebbero essere 56 se le squadre di rincalzo continuano a marciare con gli stivali delle sette leghe. La compagine grigia deve necessariamente conquistare cinque punti badando nel contempo a non compromettere il quoziente reti che risulta tra i migliori delle squadre di bassa classifica. « A trentacinque punti la permanenza in B dovrebbe essere certa, asserisce il mister, nonostante gli ultimi risultati lascino la porta aperta a possibili sorprese. L’Alessandria oltre ai quattro punti casalinghi deve aggiungerne almeno due in trasferta ». L'optimum sarebbe un pareggio al Mirabello di Reggio Emilia: strappando un punto i granata resterebbero ancorati a tre lunghezze con notevoli ripercussioni sulla classifica degli alessandrini. In passato il campo emiliano si è dimostrato abbastanza prodigo per i colori grigi e, se la tradizione conta qualcosa... Al seguito della squadra impegnata in un confronto praticamente senza pronostico si muoveranno centinaia di tifosi guidati dai clubs ’’Fedelissimi” e "Ale grigi”. Domenica scorsa gli ’’ultras” e il ’’commando” sfidando la canicola hanno incitato per novanta minuti riuscendo a scuotere un ambiente piuttosto freddo, distaccato. I ragazzi meritano veramente un plauso per la determinazione con cui spronano ì beniamini, nella buona e nella cattiva sorte. La presenza a Reggio Emilia del gruppo, che possiamo definire d’assalto, è molto importante perchè garantisce un supporto morale per i giocatori chiamati per l’ennesima volta a fornire il meglio. Giorcelli nell’attesa di conoscere le condizioni di Reja e di Dalle Vedove ha preannunciato uno schieramento prudenziale, ma non rinunciatario. I granata attaccando in massa presteranno il fianco a possibili contropiedi: l'occasione, se si presenterà, sarà sfruttata. Nell'attesa del confronto che potrebbe garantire ai grigi la permanenza tra i cadetti con notevole anticipo, gli sportivi seguono con interesse le prime indiscrezioni sulla campagna acquisti - vendite. Le ultime indiscrezioni parlano di Manueli al Varese in cambio di bonafè e milioni (all’Alessandria) nonché di Dalle Vedove alla stessa società lombarda. La società grigia ha smentito immediatamente la notizia, ma fonti solitamente bene informate insistono nel ribadirla. Manueli nell'attesa di conoscere se resterà in grigio o se cambierà casacca continua ad impegnarsi per migliorare la classifica cannonieri. 11 tortonese realizzando il rigore con l’Avellino ha staccato Dalie Vedove e Mazzia portandosi a quota sette. Le possibilità di mantenere il primato sono ottime nonostante Dalle Vedove disponga delle armi necessarie per contendere al compagno il primato seppure a livello di società. Il duello tra i due giocatori tornerà a vantaggio dell’Alessandria che in questo momento ha veramente bisogno di gol per compiere l’ultimo grande balzo verso il traguardo del 22 giugno prossimo. Archiviata la gara con l'undici di don Oronzo l’attenzione degli sportivi è polarizzata verso Reggio Emilia: auguri c... vinca il migliore. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI DI MISURA SULL'AVELLINO DOPO UN PENALTY INVENTATO Ha segnato Manueli al 71' - La rabbia dell'allenatore dei campani Pugliese Avremmo voluto essere accanto alla panchina di Oronzo Pugliese, quando l'arbitro Andreoli, nel secondo tempo di Alessandria-Avellino, ha «inventatoli il rigore decisivo a favore dei grigi per compensare una serie di sviste, commesse precedentemente, a danno della squadra piemontese. Non c'eravamo però e ci limitiamo a descrivere lo «show» del commendatore, negli spogliatoi, dieci minuti dopo il termine dell'incontro. Pugliese arriva, accaldassimo, tergendosi il sudore con un enorme fazzoletto, forse un piccolo lenzuolo, bianco. Circondato immediatamente dai cronisti, li brucia con lo sguardo ancor prima che qualcuno abbia osato rivolgere una domanda. — Mi scusi commendatore — osa un collega napoletano che lo conosce da tempo — dalla tribuna ci saremmo aspettati che lei utilizzasse Improla... «Come — scatta rabbioso Pugliese — proprio lei fa un discorso di parte, lei che è meridionale come me. Ma cosa si aspettava, che venissi ad Alessandria a giovare all'arrembaggio? Ma perché l'Alessandria, quando vinceva, come ha giocato? Basta non parlo più. Qui si vuole fare polemica». E scompare nuovamente negli spogliatoi tra lo sbigottimento dei presenti, spremendo il piccolo lenzuolo inzuppato di sudore. Lo stesso collega rivolge identica domanda a Giorcelli: «Ci dica lei se non si aspettava che l'Avellino utilizzasse Improta». «Per carità — lo interrompe il tecnico alessandrino — questi sono fatti che riguardano solo Pugliese, un uomo ed un tecnico per il quale nutro la massima stima e considerazione. Non oserei mai entrare in polemica con lui ». Sulla parola « affari » riappare Pugliese, agitatissimo... probabilmente ha sbagliato porta; Giorcelli si affretta a stringergli la mano ma Pugliese lo ignora e gira sui tacchi. E' l'epilogo, forse antipatico, forse divertente di una partita che ha riservato molte emozioni e che si è conclusa alla fine con un 1 a 0 tutto sommato giusto. Ha centrato il bersaglio l'Alessandria che puntava al punteggio Pieno, in vista del prossimo incandescente finale di campionato. Il merito va sicuramente ai giocatori grigi. Per la cronaca, all'8', Dalle Vedove, su lancio di Vanara, gira al volo di sinistro e sfiora uno dei montati. Sempre Dalle Vedove, dopo otto minuti, rasenta un palo su punizione. Contropiede improvviso, al 24', di Logozzo, che coglie in buona posizione Petrini, ma l'azione sfuma sul fondo. Al 29' mani netto di Reali su colpo di testa di Baisi; al 32' Ferrari mette Ronchi in posizione di tiro e l'ala sinistra manda la palla al rasentare il sette alla sinistra di Piccoli. A sette minuti dal termine della prima frazione di l'arbitro non si avvede del secondo mani di Reali in area, ma questa volta su tiro di Dalle Vedove. L'inizio è favorevole ma solo per pochi minuti, all'Avellino. Al 53' Cappelletti tenta il tiro a sorpresa da lunga distanza impegnando Pozzani. Dal 46' è in campo il terzino Ripari, al posto di Riva: l'Avellino dunque rinunciando all'apporto del jolly Improta dà netta l'impressione di accontentarsi del nulla di fatto. Al 58' batti e ribatti in area dell'Avellino con Baisi e Dalle Vedove che colpiscono successivamente la traversa ed il palo; la difesa si salva per miracolo. Al 63' Dalle Vedove, uno dei più attivi, deve lasciare il posto a Mazzia ed esce zoppicando per una contusione alla gamba destra. Al 71' Manueli, lanciato in area, viene anticipato da Ceccarini che colpisce il pallone e sullo slancio sgambetta l'attaccante. Andreoli fischia il penalty ed ammonisce Ripari per le inevitabili proteste. Lo stesso Manueli realizza con un tiro imprendibile nell'angolo basso alla destra di Piccoli. Ferrari al 78' colpisce in pieno un palo su punizione, con Pozzani fuori dalla portata del tiro. L'incontro non ha più storia e i grigi, raggiunto in classifica l'Avellino a quota 30, dicono grazie una volta tanto anche ad una giacchetta nera. (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) Risultati: Arezzo-Brescia 2-1 Foggia-Como 3-2 Palermo-Novara 1-1 Parma-Atalanta 1-2 Perugia-Genoa 1-2 Pescara-Brindisi 0-1 Spal-Catanzaro 1-0 Taranto-Sambenedettese 0-0 Verona-Reggiana 2-1 CLASSIFICA: Perugia p.44; Verona 41; Catanz. 39; Como, Palermo 38; Genoa 35; Foggia 34; Atalanta, Spal 33; Brescia 32; Pescara, Samben. 31; Avellino 30; Aless., Novara, Taranto 30; Brindisi 29; Parma 28; Reggiana, Arezzo 27 Marcatori: 11 RETI: Bonci (Parma), Chimenti (Sambcnedettese); 10 RETI: Bresciani (Foggia), Bertuzzo (Brescia), Pezzato (Spal), Pruzzo (Genoa); 9 RETI: Zigoni (Verona); 8 RETI: Boccolini (Brindisi), Scanziani (Como), Palna (Spal), Ferrari (Avellino); 7 RETI: Manueli (Alessandria), Pelizzaro (Perugia), Vannini (Perugia), Serato, Nobili (Pescara); Simonato (Sambenedettese); 6 RETI: Mazzia, Dalle Vedove (Alessandria); Rizzati (Atalanta); Scarpa, Sollier (Perugia); La Rosa, Vanello (Palermo); Turella (Novara); Pelliccia (Spai); Cappellini (Como); Sirena, Luppi (Verona); Villa (Arezzo); Albanese (Avellino); Marchesi (Pescara), Manfrin (Spal). Il punto sul campionato Il Perugia capolista arranca vinta dalla stanchezza e si fa battere in casa da un Genoa insolitamente vivo. Il Verona torna alla vittoria a spese della pericolante Reggiana e riduce a tre punti il distacco dagli umbri. Le pretendenti al terzo posto danno con il loro incerto comportamento il motivo alla capolista di rallegrarsi egualmente: Il Catanzaro sconfitto a Ferrara è rimasto a cinque punti a scia sono il Como che ha ceduto a Foggia ed il Palermo che si è fatto imporre il pari da un Novara ancora nel guai. Il quadro della lotta per la promozione in A non presenta in base a questi risultati variazioni notevoli: il Perugia perde colpi ma È fuori dalla mischia cosi come il Verona; continua invece la lotta a coltello tra Catanzaro, Como e Palermo. Nel settore salvezza il Novara con il punto preziosissimo in Sicilia e l'Alessandria battendo l'Avellino, si sono mantenuti ai margini della zona di estremo pericolo, da cui sta uscendo anche il sorprendente Brindisi che con la quinta vittoria consecutiva in trasferta a Pescara ha ceduto il terz'ultlmo posto al Parma sconfitto in casa dall'Atalanta. Segue un'altra squadra emiliana, la Reggiana, sconfitta a Verona alla pari con l'Arezzo che lotta, vince, ma non riesce ancora a districarsi dal fondo. (La Stampa)

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