Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

ARCHIVIO FOTO VIDEO GRADINATA NORD CHI SIAMO BLOG LINK


26-06-1975 - Giornata: 1 - Milano - San Siro	Stagione: 1974/1975
Serie B
Spareggio

Reggiana AC - Alessandria US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 33. Francesconi [Re] , 82. Passalacqua [Re] 39. Dalle Vedove G.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Vanara Elio [56. Baretta Giancarlo], Unere Giuseppe, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Mazzia Bruno A disp.:(P) Croci Claudio, Snidaro Gian Carlo All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
REGGIANA AC: Memo, Parlanti, Restelli, Donina, Marino, Stefanello, Passalacqua, Sacco, Beccati [80. Carnevali], Savian, Francesconi. A disp.: Alessandrelli, D'Angiulli. All.: Di Bella Carmelo

Arbitro: Menicucci Gino (Firenze)
Note
Ammoniti: 37. Unere [A], 65. Sacco [R] Spettatori: 12.505 paganti, incasso L. 12.789.500 Inizio gara ore 17.30 RETROCESSA IN SERIE C: Alessandria

Commento
Alessandria in C SFOTRUNATA PARTITA DEI GRIGI DECIMATI DA SQUALIFICHE E INFORTUNI CONTRO LA REGGIANA A SAN SIRO. LA PARTITA E' finita secondo le previsioni. Già alla vigilia l’avevamo definita la partita della "squalificazione". Le ragioni erano evidenti. Due squalifiche (Dolso e Di Brino) ed in più lo stopper Colombo che in assoluto non sarebbe sceso in campo, costituivano un vantaggio troppo grande per un avversario, anche se questo era la Reggiana. Colpa dei dirigenti, non v'è dubbio, che a novembre non hanno compreso come questa Alessandria non avrebbe tirato avanti con un parco giocatori cosi scarso. Lo spareggio ha rimesso in evidenza questo grosso difetto al quale nessun allenatore, sia ben chiaro, avrebbe potuto ovviare. In questo modo si è giunti a San Siro dopo la palla-gol malandrina sbagliata da Volpato a dieci secondi dal termine della partita con la "Samb". Per un certo tempo è sembrato che la partita dovesse addormentarsi sull'1 a 1. Francesconi aveva fatto esultare la gradinata nord dei tifosi reggiani. Poi Dalle Vedove era riuscito a pareggiare con un tiro malandrino che ingannava Memo. Tutto questo dopo una fase iniziale di pretta marca alessandrina. Venticinque minuti di tutti attacchi che, malgrado tutto, avevano creato uno svantaggio. Poi, come dicevamo, quando sembrava ormai gioco fatto per giungere ai supplementari (ne avrebbe avuto vantaggio senz'altro l’Alessandria, dotata di maggior esperienza), ecco il dramma. Passaiacqua fugge e supera la metà campo. Interviene Barbiero che nella corsa ha qualche perplessità e l'ala reggiana giunge sulla palla (tre quarti di campo) un attimo prima del "libero". La strada verso Pozzani è aperta: una lunga corsa e poi la fine della partita. Cosa dire adesso? Certo i tifosi alessandrini, perlomeno dieci volte superiori di numero a quelli reggiani sono stati mal ripagati. Non dalla squadra che ha fatto quanto poteva ma da ben altre cose che riteniamo inutile discutere oggi. A questo punto i commenti conviene che ti lasciamo in disparte. A mente calda potremmo passare il segno. Meglio attendere i giorni che verranno per ritornare sull'argomento. Intanto possiamo affermare che questo campionato ha insegnato molto: più di quanto si prevedesse. Passiamo, dunque, alla cronaca che soddisferà di più i nostri lettori che non sono stati a San Siro. Primo tempo: 3', Manueli si svincola bene sulla sinistra e poi Mazzia conclude fuori; 25', punizione di Francesconi: Vanara che staziona sul palo opposto e devia in calcio d'angolo; 33', centro reggiano dalla destra: Vanara tenta lo “stop"ma devia su Francesconi che rapidissimo non perdona con un bei tiro a mezza altezza; 40', momento drammatico: Dalle Vedove insiste sulla sinistra, resiste a Donina e poi spara in porta: Memo si inginocchia in avanti e la palla gli si infila tra te ginocchia finendo in rete. Ripresa: è il momento più difficile per i grigi che subito nella fase iniziale perdono l'apporto di Vanara colpito duramente da un avversario. Il gioco è fatto per la Reggiana, cosi sembra. Ma poi tutto si addormenta: la fatica blocca le gambe. Francesconi già al 12' spedisce una palla alle stelle; 20', Barbiero atterra Sacco in area ma Menicucci non ravvisa gli estremi deI rigore; 32', Baisi spara fuori; 38’, il gol della retrocessione che già abbiamo descritto. C'è ancora un attimo di speranza allo scadere del tempo: Manueli spara violentemente e Memo prontissimo alza in calcio d'angolo. E’ la fine di tutto. IL COMMENTO E' il secondo tempo di Alessandria-Reggiana che si affrontano allo stadio milanese di San Siro in un drammatico spareggio per la permanenza in serie B: l'ala destra granata Passaiacqua, fino a questo momento il migliore in campo e ancora fresco nonostante il grande sforzo profuso, scatta sulla destra e, dopo aver evitato il suo diretto avversario Unere e il libero Barbiero, che gli è uscito incontro, stringe verso il centro dell'area e tutto solo lascia partire ur diagonale non tanto potente quanto preciso, diretto verso l'angolo lontano della porta grigia. Il portiere Pozzani, che aveva accennato all'uscita per restringere lo specchio della sua rete all'attaccante avversario, si protende in un vano quanto disperato tuffo: il pallone si insacca proprio dove le mani dell'estremo difensore alessandrino non possono arrivare. La partita, che sino a questo momento era ferma sull’ 1 a 1, è ormai decisa: la Reggiana potrà rimanere in serie B dopo aver disputato un campionato, deludente all'inizio, e terminato poi in un continuo crescendo (determinante la vittoria di domenica scorsa per 3 a 0 sul Foggia), che aveva portato la compagine emiliana dall’ultima posizione in classifica ad agguantare a quota 33 punti l'Alessandria e a disputare con essa lo spareggio visto che le due squadre alla fine del torneo erano alla pari per quanto riguarda la differenza reti. Il risultato di Milano rappresenta per i tifosi grigi una nuova cocente delusione che va ad aggiungersi a quelle accumulate in otto stagioni consecutive passate in serie C. Al termine del campionato 1973/74 l’allenatore Ballacci, era riuscito a portare la squadra grigia tra i cadetti. Purtroppo l'avventura dell'Alessandria in serie B è durata una sola stagione. Una stagione tutto sommato alquanto sfortunata se si considera che la squadra aveva iniziato molto bene il campionato riuscendo addirittura a tornare vittoriosa da alcune difficili trasferte, prima fra tutte quella di Como. I tifosi avevano allora molta fiducia nell'allenatore Sergio Castelletti, che pur privo dì esperienza, aveva dimostrato di avere le idee chiare. Ma in casa grigia pare proprio che la pace non debba regnare. Infatti, ancora una volta, come vuole la tradizione che si trascina ormai da anni, il trainer è stato sostituito a metà campionato dopo alcuni risultati deludenti, culminati con la sconfitta interna subita ad opera della Spal. Il nuovo allenatore Anseimo Giorcelli, un personaggio di secondo piano calcisticamente parlando (era il trainer delle squadre giovanili) non ha portato alcuna sostanziale modifica. alla struttura della squadra e si è limitato a cercare la collaborazione con i giocatori scontenti della gestione Castelletti. In un primo tempo i risultati parevano dare ragione al metodo Giorcelli, tant’è vero che il mister, dopo il successo casalingo sul Genoa, è stato soprannominato dai tifosi l'allenatore della "rinascita". Però, quando ormai la salvezza pareva a portata di mano, c'è stato un nuovo tracollo della squadra accentuato dalle inattese prestazioni delle altre compagini pericolanti, a cominciare dalla rivelazione Brindisi. Cosi partita dopo partita, con l'acqua alla gola e in un’atmosfera alquanto tesa, l'Alessandria si è fatta prima raggiungere da altre squadre, che all'inizio del campionato aveva distanziato di ben 7/8 punti e in seguito si è lasciata addirittura superare da esse. L'ultima partita casalinga con la Sambenedettese doveva assolutamente essere vinta: e cosi è stato, ma i due gol segnati non sono bastati visto che la Reggiana è riuscita a segnarne addirittura tre al Foggia, pareggiando in questo modo la differenza reti con i grigi. Nell'ultima gara casalinga è accaduto un episodio che poteva essere decisivo per la permanenza dell’Alessandria nella divisione cadetta e che ancora oggi, dopo lo spareggio è motivo di recriminazione per tutti i tifosi grigi: quando mancavano pochi istanti al termine della gara il centrocampista Volpato si è venuto a trovare con il pallone tutto solo a pochi metri dalla rete avversaria (il portiere era ormai fuori causa). Il gol pareva ormai fatto, anzi era più difficile sbagliare il tiro che centrare la porta. Ma il destino quest'anno e stato contro l'Alessandria: Volpato ha infatti colpito la sfera di piatto, mandandola a lambire il montante. Sarebbe bastato segnare questo gol e l'Alessandria - grazie alla differenza reti favorevole – sarebbe rimasta in serie B. Ma a parte quest'episodio che potrebbe aggiungersi a molti altri analoghi, l'Alessandria non deve recriminare tanto alla sfortuna quanto ai proprii errori, che vanno addebitati soprattutto ai dirigenti. Veniamo adesso alla cronaca della partita di giovedì’ che a nostro avviso è terminata con una vittoria giusta per la Reggiana. L'Alessandria ci è parsa nettamente inferiore, sia sul piano tecnico sia sul piano agonistico dell'avversaria, squadra dotata anche, di una maggiore esperienza individuale e collettiva. I grigi hanno l'attenuante di non aver potuto schierare la loro formazione migliore (mancavano gli squalificati Dolso e Di Brino; Colombo era infortunato). Inoltre, c'è da aggiungere che Vanara, pilastro della difesa grigia e controllore di Francesconi, si è infortunato, dovendo abbandonare il terreno e costringendo Giorcelli a retrocedere Mazzia e a far entrare in campo al 56' il giovane Baretta. L'Alessandria si è subito accorta di essere più debole della Reggiana. (Il Piccolo - Il Gattopardo) A OTTO MINUTI DALLA FINE LA SALVEZZA PER LA REGGIANA A San Siro gol decisivo di Passalacqua dopo 1'1-1 del 1 tempo - Gli emiliani restano in B Tuonano i tifosi grigi, una marea sulla gradinata in ombra; infiammano gli spalti le bandiere granata della Reggiana sul lato opposto, in pieno sole. Lo spareggio è come giocare a roulette: indovina il numero buono il baffuto bassotto Passalacqua ad otto minuti dalla conclusione, quando trafigge l'Alessandria ed il cuore dei 10 mila sostenitori che speravano nel miracolo. Si salva dalla retrocessione in C la Reggiana, senza rubare nulla; s'affannano nel primo tempo i grigi, ma perdono la concentrazione ed il fiato nella ripresa, più stressati, forse, dal torrido caldo. Fa tutto Passalacqua, dunque, con una volata da metà campo da centometrista, con un «tunnel» esterno che mette in ginocchio l'accorrente Barbiero e tutta l'Alessandria negandole la possibilità di giocare i tempi supplementari e di protrarre la speranza. Il gioco non è vivace come l'entusiasmo sugli spalti; qualche vecchia gloria passeggia per il campo, ci sono « ex » del Torino e della Juventus che dialogano alla distanza, evitando di guardarsi in faccia e soprattutto nei fianchi, più sostenuti del dovuto. L'Alessandria è priva di tre uomini determinanti come Colombo, Di Brino e Dolso: la Reggiana se ne accorgerà presto e dopo essere rimasta a guardare prenderà sempre più sicurezza, andando per prima in vantaggio, facendosi raggiungere inaspettatamente causa un clamoroso «buco» del proprio portiere, recuperando poi in extremis, quando i supplementari sembravano inevitabili. Mazzia fa il centromediano metodista e poi il terzino quando Vanara è costretto a lasciare il campo infortunato: ci vorrà una staffetta di massaggiatori per portarlo fuori di peso. Manueli si lancia nei suoi slalom esterni, ma pochi compagni lo assecondano; Dalle Vedove avrà il merito di un gol che spetta Invece soltanto al portiere Memo. L'Alessandria dunque stenta, dopo quindici minuti iniziali decisa-; mente ottimi: non fa molto di più la Reggiana che però, nella fase cruciale della partita, quando cioè il caldo e la fatica cominciano ad avvertirsi, denota più slancio, forse perché è più giovane, più snella, a parte Sacco che passeggia per il campo e più che altro contribuisce con le idee. Subito uno spunto favorevole all'Alessandria: Dalle Vedove lancia a Manueli che entra in area e incespica sulla palla mandandola sul fondo. Soltanto dopo una decina di minuti i granata si fanno vivi, ma la conclusione di Savian non è certo irresistibile. Si inserisce all'attacco anche Unere, molto attivo nel primo tempo, passa In mezzo a due avversari, quindi impegna Memo senza troppo preoccuparlo. Brivido per l'Alessandria al 25' dopo un fallo di Vanara su Francesconi che Menicucci punisce dal limite con un calcio diretto: Sacco allunga lateralmente a Francesconi che spara senza esitazione, il pallone sfiora l'angolino basso dalla parte opposta in cui era piazzato Pozzani, ma dove faceva buona guardia Vanara. Nel pieno di un saggio equilibrio la Reggiana passa in vantaggio: gran mischia in area dell'Alessandria e Vanara tenta di risolvere la situazione di testa, ma la peggiora smistando la palla all'indietro per un avversario, Francesconi, completamente solo. Tre passi e gran botta che non perdona Pozzani. Sullo slancio la Reggiana torna all'arrembaggio, sfiora il raddoppio ma deve arrendersi a sua volta quando meno se lo aspetta. E' il 39': Dalle Vedove effettua un rasoterra dalla sinistra e il pallone attraversa mezza area indisturbato. Memo si inginocchia per bloccarla, ma la sfera lo beffa e gli passa fra le gambe andando lentamente in porta. Da strapparsi i capelli. Ritrova lo slancio necessario l'Alessandria e la gara riprende in perfetto equilibrio. Gli emiliani però cercano subito di spezzarlo, ma su un cross di Savian — siamo al primo minuto — Francesconi arriva al volo sul pallone e lo colpisce di piatto mandandolo alto sulla sinistra. Si nota anche Baisi al 10', quando lancia Mazzia in piena area ma questi è lento come un vecchio tram e un difensore può anticiparlo nel momento decisivo. Al 20' altro brivido per l'Alessandria quando Barbiero stende Sacco in piena area senza pensarci due volte: per Menicucci, un po' coperto, non è rigore e Giorcelli in panchina può tirare un sospiro di sollievo. Si arriva alla mezz'ora quando l'Alessandria comincia a tirare i remi in barca già pensando ai supplementari e alla eventuale gara « bis » di domenica prossima. Invece Passalacqua rompe la tregua. Parte da metà campo, salta sulla tre-quarti il libero Barbiero, entra in area e fa secco Pozzani. Sventolano le bandiere granata, si fa angoscioso l'urlo dei tifosi alessandrini, specialmente al 44' quando Manueli parte con una carica irresistibile, sembra voler imitare Passalacqua, però sul suo tiro, forte ma centrale. Memo si riscatta e di pugno respinge annullando nella gola dei grigi l'urlo della speranza. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Gandolfi)

info@museogrigio.it

© MuseoGrigio, tutti i diritti riservati.

L'utilizzo di questo sito implica l'accettazione dei Termini per l'uso