Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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20-05-1973 - Giornata: 34 - Trieste - Giuseppe Grezar	Stagione: 1972/1973
Serie C

Triestina US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Croci Claudio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Vanzini Franco, Salvadori Roberto, Bianchi Bruno [75. Manueli Luigi], Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Pozzani Flavio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Triestina: Cantagallo, Sabadini, De Gasperi, Macchia, De Luca, Scichilone, Vastini, D'Alessi, Bertoli, Brusadelli, Zamparo. A disp.: Geretti, Rakar. All: Malavasi Evaristo

Arbitro: Frasso Giancarlo (Capua).
Note
Ammoniti: Bianchi [A], Sabadini [T], Musa [A], De Luca [T] Spettatori: 6500 circa Angoli: 7-9 Giornata di sole, tempo bello, temperatura buona; fondo del terreno di gioco piuttosto elastico Inizio gara ore 16.00

Commento
LA SFORTUNA NEGA AI GRIGI LA VITTORIA ALLO STADIO VALMAURA Lorenzetti colpisce un palo, mentre l’arbitro nega un rigore per l’atterramento di Musa # Ad un primo tempo di marca triestina, ha fatto riscontro una ripresa a vantaggio dell’undici di Marchioro A quattro giornate dalla conclusione il girone A della serie C non ha ancora espresso, neppure sulla carta, il suo dominatore. Parma, Udinese, Venezia, Alessandria arrancano faticosamente verso la vetta senza trovare lo sprint per staccare decisamente le compagne di viaggio. Nella q quintultima giornata, ad eccezione del Venezia, nessuna ha vinto. La capolista, i friulani e i grigi impegnati in trasferta sono tornati imbattuti, m a con un solo punto. Peggio di tutte ha fatto certamente il Parma che giocando con una squadra tranquilla (il Seregno) ha rischiato la sconfitta clamorosa. II pareggio è stato raggiunto grazie alla solita prodezza di Rizzati. Udinese e Alessandria avevano invece avversari con il dente più che avvelenato in quanto Derthona e Triestina sentono odore di bruciato alle spalle. E’ consuetudine, che allo scadere del lungo torneo, pure le ultime divengano leoni. Se ne è accorto l’undici di Comuzzi al Fausto Coppi. I friulani hanno impostato la gara sulla difensiva cercando di sfruttare al massimo il contropiede. I leoncelli assetati -di punti, seppure disordinatamente, in almeno due occasioni sono andati vicini al goal. L’Udinese davanti a tanta baldanza non ha rischiato: quando ha oltrepassato la m età campo lo ha fatto con molta circospezione, timorosa di dovere inseguire il risultato con le conseguenze che ognuno può immaginare. L’Alessandria impegnata al ’Grezar” di Trieste è stata l’unica ad andare più vicina al successo pieno: ha colpito un palo con Lorenzetti, si è trovata in diverse occasioni con la palla-goal tra i piedi. La fortuna, come è accaduto più volte in questo finale (leggi rigori negati a Vigevano e Vercelli) si trova sempre a due punti dalla capolista e uno dalla coppia Udinese e Venezia. I lagunari che giocavano al Sant’Elena hanno sudato le Sette proverbiali camicie su una Cossatese che quando gioca fuori casa pare trasformarsi. Con quattro squadre in un fazzoletto ogni previsione e quanto mai ardua. Stando alla logica neppure la prossima domenica si avrà un chiarimento: il Parma gioca in casa con la Pro Vercelli; il Venezia prende la strada di Legnano; l’Udinese riceve la Solbiatese mentre i grigi se la vedranno con un Rovereto il quale, dopo la sconfitta interna ad opera della Cremonese, è diventato uno dei ’’papabili” alla retrocessione. Il solo a rischiare è il Venezia il quale incontra un Legnano che vuole restare al di fuori della mischia; il pareggio pare risultato scontato. La prossima domenica, salvo complicazioni, dovremmo avere la seguente classifica: Parma punti 48, Udinese 47, Alessandria e Venezia 46. In altre parole il discorso promozione sarà rimandato alle ultime tre gare in program m a e, con molte probabilità all’ultima che vedrà l 'Alessandria sull’ostico campo dei lagunari e il Parma su quello non meno facile di Trieste. Una strana coincidenza visto quanto accadde nel campionato di due anni orsono. Allora la Reggiana, impegnata a Trieste, si impose nettamente spianandosi così la strada verso la serie B mentre l’Alessandria dovette inchinarsi seppure di misura al Venezia. Auguriamoci che ora le parti si invertano: sarebbe ora che pure la dea bendata si ricordasse di questi grigi che da sette anni cercano affannosamente di uscire dal labirinto per imboccare la strada buona. Avevamo scritto eh : l’undici di Marchioro aveva l’obbligo di vincere per guadagnare almeno una lunghezza sulle compagne i di viaggio. L'allenatore era dello stesso parere e, proprio per parare i colpi dei padroni di casa aveva ponderato le proprie mosse tattiche per imbrigliarli. Nel primo tempo la Triestina ha tentato, seppure con poco ordine di riuscire a passare. Colombo e compagni hanno tenuto validamente testa mettendo in evidenza una retroguardia divenuta granitica dopo un lungo periodo di rodaggio. Con l’innesto di Croci i grigi non subiscono gol da 360': sarà un caso, ma concedendo fiducia al giovane difensore la retroguardia dimostra maggior grinta. Con un Paparelli generoso, deciso negli interventi i rosso alabardati hanno trovato pane per i loro denti. Come contro il Verbania Maldera si è dimostrato difensore energico, in grado di fluidificare in avanti in appoggio alle punte. Durante rincontro ha portato avanti decine e decine di palloni contribuendo così ad alleggerire la pressione dei padroni di casa. Se Maldera è stato tra i protagonisti, Di Brino merita la palma del migliore. Non si era mai visto il nostro terzino così concentrato e preciso negli interventi. Alle prese con un Vastini che pur difettando in fatto di classe si batte con quanta energia ha in corpo è riuscito non solo a bloccarlo, ma ad imporre il suo ritmo. Lo ha anticipato con interventi volanti — cosa che non si era m ai vista prima — disimpegnandosi con abilità anche nei momenti più delicati. Se non il migliore Di Brino è risultato tra i maggiori protagonisti di Triestina - Alessandria. Ad un Colombo sul consueto standard ha fatto riscontro un Berta la cui esibizione è stata inferiore alle aspettative. Massimo sembra risentire sempre più dell’usura dell’interminabile campionato sia sotto il profilo tecnico che psicologico. Il mediano ha dato molto alla squadra durante questi mesi per cui la volontà non sempre riesce a sopperire alle deficienze accennate. Con un Berta le cui capacità sono ridotte di un buon quaranta per cento è ovvio che d centro campo ne risenta. A differenza del compagni Salvadori ha fatto seguire ad un primo tempo piuttosto abulico, una ripresa maggiormente ’impegnata” contribuendo a sospingere i compagni verso la rete difesa da Cantagallo. La trasformazione dei grigi tra il primo e il secondo tempo è stata evidente. La squadra che nei primi 45 minuti non era riuscita a mettere a segno che un solo tiro, si è presentata in campo fermamente decisa a liquidare la tenzone a proprio vantaggio. Musa, Lorenzetti e Vanzini hanno espresso il meglio ma come ormai è risaputo m anca ai mandrogni il goleador. Gli sportivi facevano molto affidamento su Bianchi, ma l’ex veneziano dopo un inizio abbastanza incisivo è andato gradatamente spegnendosi. Il giocatore denuncia gravi carenze sul piano atletico per cui basta con contrasto deciso per m andarlo a mordere l'erba. Completamente nullo sullo scatto non riesce a esprimere quella visione di gioco che tanto aveva impressionato i tifosi. Man cando all’Alessandria il goleador, l’uomo che sappia tradurre in rete il grande volume di gioco tutto diviene problematico per non dire impossibile. Con un Bianchi quasi assente il compito di sfondare se lo sono assunti Musa e Lorenzetti. Il goleador è tornato al Valmaura sui vecchi livelli di gioco: si è mosso con insistenza, ha cercato il dialogo con i compagni, ha tentato di fare breccia nella m unita retroguardia avversaria. Il tanto discusso giocatore si è ampiamente riscattato m a per superare il m uro era necessario per non dire indispensabile giocare aperto per creare varchi entro i quali inserirsi. Su un piano leggermente inferiore Lorenzetti che quando gioca in trasferta sembra trovare quella grinta e quella voglia di andare in goal che difetta quando si esibisce davanti ai beniamini. La bionda mezz'ala non è stata fortunata: ha colpito un palo a portiere battuto; ha mancato per un soffio palle che sembravano destinate a finire alle spalle di Cantagallo. Vanzini ha giostrato con la consueta volontà, cercando quasi con disperazione la palla goal per i compagni o per se stesso. Il ’’senatore” merita maggiore fortuna, ma purtroppo quest’anno non tutto fila liscio per i colori alessandrini. Quei pizzico di fortuna iniziale è stato pagato duramente tanto che oggi si può parlare senza esitazione di ’’malasorte” come comunemente la definisce Marchioro. In troppe occasioni è mancata quella spintarella necessaria per poi veleggiare verso l'alto. Sono cose che accadono non solo nel mondo del calcio e di cui occorre prendere atto senza fare troppi drammi. L’Alessandria vista a Trieste ha dimostrato, almeno nella ripresa di avere ancora l’animo per lottare per l'ambita promozione. Sarebbe bastata, come abbiamo detto, che la dea bendata avesse dato una mano a Musa e Lorenzetti che hanno avuto sui piedi la palla gol. Musa è stato bistrattato in area e, a dir il vero, esistevano gli estremi per la massima punizione. In un’altra occasione un forte tiro di Salvadori è stato miracolosamente respinto da Cantagallo sui piedi di Lorenzetti il quale ha calciato con decisione incappando in una gamba di un difensore. L’elenco delle occasioni fallite per un soffio è lungo tanto è vero che i grigi avrebbero potuto uscire dal Valmauro con almeno tre gol di scarto. La squadra ha risposto alle aspettative sul piano della volontà tanto da meritarsi quel premio che avrebbe ricevuto se fosse riuscita a conquistare l’intera posta in palio. Alla conclusione mancano 360’ e tutto può accadere ragion per cui è indispensabile stringersi attorno alla squadra che può ancora compiere il miracolo dopo che l’intera stagione sembrava ormai compromessa. Sarebbe questo il migliore regalo che potrebbe fare la squadra ai tifosi piuttosto delusi dopo l’avvincente inizio. Domenica arriva il Rovereto, squadra dal dente avvelenato: inutile ci pare sottolineare che i ragazzi di Marchioro devono aggiudicarsi i due minuti con la speranza di qualche passo falso da parte delle dirette concorrenti alla promozione. L’Alessandria merita questa ultima prova di appello: i diligenti si sono nuovamente stretti attorno alla squadra, altrettanto devono fare i tifosi. La possibilità di una vittoria finale o quantomeno dello spareggio non sono da escludersi perché, come è stato dimostrato a Trieste, c’è la volontà di riuscire a sfondare. Lasciamo in disparte le polemiche, cerchiamo di contribuire alla resurrezione. Il destino dei grigi dipende in gran parte oltre che dai giocatori, da coloro che amano veramente i colori alessandrini. Proprio per questo motivo al Moccagatta non deve mancare l’incitamento, l'entusiasmo che aleggiava quando la squadra pareva veramente imbattibile. Insistiamo: l’Orso non ha ancora venduto la propria pelle (Il Piccolo - Il Gattopardo) GRIGI SFORTUNATI A TRIESTE Zero a zero - L'Alessandria ha perso una buona occasione per ridurre le distanze dalla capolista - Nella ripresa gli uomini di Marchioro sì sono scatenati, colpendo una traversa e fallendo alcune palle-gol Quando si dice sfortuna, si dice Alessandria. Questa volta 1 grigi possono imprecare alla sorte se non hanno portato via i due punti da Trieste, dovendosi accontentare di un pareggio (0-0) che viene utile soltanto agli alabardati locali, alla ricerca di un qualsiasi risultato utile per evitare la retrocessione. Bisogna dire che la Triestina non ha fatto molto per meritarsi la divisione della posta In palio, anche se i tifosi locali hanno dimostrato di apprezzare oltre misura il gioco dei loro beniamini, sottolineando qualsiasi intervento di Brusadelli e compagni con nutriti applausi. « La migliore prestazione dei "muli" — hanno detto parecchi sostenitori triestini — quest'anno sul campo dello stadio Grezar ». Ma se si può definire buona una partita del genere, sarebbe necessario dare una valutazione alle precedenti. Sta di fatto che l'Alessandria si è trovata di fronte una squadra votata al pareggio con la complicità dell'arbitro Frassa di Capua che del risultato in bianco è stato fautore sin dal primo minuto di gioco, impedendo qualsiasi azione che andasse troppo in profondità, rilevando falli che a nostro avviso non esistevano. Gli alabardati si sono comunque disposti con un modulo prudenziale, lasciando soltanto Berteli e Vastini liberi di penetrare nell'area alessandrina. Tutti gli altri nove triestini in campo hanno fatto « muro » davanti a Cantagallo. E' nato cosi un gioco frammentario nel quale l'Alessandria si è trovata invischiata nel primo tempo. Quando poi i grigi hanno premuto sull'acceleratore nella ripresa, è stata la sorte a dire di no a qualsiasi tentativo di segnare. Nella squadra di Marchioro tutto sembrava girare al meglio, anche se i due uomini di spinta, Berta e Salvadori non sono sempre stati all'altezza del loro ruolo e se Bianchi ha definitivamente dimostrato di non essere più quello della parte iniziale del campionato. Invano si è prodigato Musa, invano Lorenzetti ha cercato spunti personali ed altruistici. Più volte il libero Paparelli così come il terzino d'ala Maldera hanno cercato di portarsi all'attacco per smarcare questo o quel compagno. Tutto si è sempre risolto in un nulla di fatto che se ha fatto piacere alla Triestina, non giova certamente all'Alessandria. I risultati della domenica, con Parma e Udinese ferme sul pareggio, avrebbero consentito ai grigi un'ottima possibilità di riaggancio tramutandosi in un trampolino per le quattro giornate finali del campionato. Invece è il Venezia che approfitta della situazione per portarsi alla pari dell'Udinese ad una sola lunghezza dal Parma, ora braccato da vicino, mentre i piemontesi rimangono a due punti. Qualche cenno di cronaca. Il primo tempo ha visto il gioco ristagnare a centrocampo con poche occasioni di portare pericolo all'avversarla da entrambe le parti. Un palo di volte la Triestina, al 17' con Vastini ed al 33' con Bertoli, ha fallito favorevoli agganci su cross dai lati, mentre l'Alessandria è giunta a qualche conclusione, facilmente neutralizzata, per altro, da Cantagallo. Nella ripresa invece le azioni sono state tutte di marca grigia. Già al 50' un'ottima combinazione con Vanzini ha messo Lorenzetti in condizioni di tirare. Il numero dieci alessandrino non si è fatto pregare, ma un suo gran pallone al volo è stato respinto dalla parte bassa della traversa, mentre tutti già gridavano al gol. Tre minuti dopo Cantagallo ha respinto un tiro di Salvadori e successivamente ha parato la risposta del solito Lorenzetti. Poi hanno tentato Berta, Vanzini e Musa ma ogni astuzia è stata vana. Domenica prossima l'Alessandria incontrerà il Rovereto. Un altro turno casalingo abbastanza favorevole del quale 1 grigi dovranno assolutamente far tesoro se non vorranno perdere definitivamente il treno della promozione. (La Stampa - Ed- Sport - Cristiano Chiavegato) RISULTATI Belluno - Vigevano 2-0 Derthona - Udinese 0-0 Piacenza - Padova 1-1 Pro Vercelli - Savona 2-0 Rovereto - Cremonese 0-1 Seregno - Parma 1-1 Solbiatese - Trento 1-0 Venezia - Cossatese 2-1 Verbania — Legnano 2-0 CLASSIFICA: Parma p. 46; Udinesem Venezia 45; Alessandria 44; Cremonese, Savona 37; Seregno 36; Padova 34; Legnano, Piacenza, Solbiatese 33; Belluno, Pro Vercelli 32; Trento 31; Cossatese, Derthona, Triestina 29; Rovereto, Vigevano, 28; Verbania 19. Marcatori: 14 reti: M usa (Alessandria); 12 reti: Prunecchi (Rovereto); 11 reti: Inferrerà (Belluno), Rizzati e Sega (Parma); 10 reti: Corbellini (Savona) e Blasig (Udinese). 9 reti: Mondonico (Cremonese); 8 reti: Bosani (Legnano), Vastola (Piacenza), Serato (Venezia) e Schilirò (Vigevano) Il punto sul campionato Gran paura per il Parma sul campo del Seregno, la squadra ospite non è riuscita ad andare oltre il pareggio apparendo in riprese rispetto alle ultime prestazioni. Il Derthona ha fermato sul pareggio il Parma confermando la sua vitalità di squadra in ripresa: i friulani attraversavano un periodo di forma smagliante. Nei primi minuti del secondo tempo la Pro Vercelli ha battuto il Savona grazie a due calci di rigore. Il Vigevano è stato sconfitto a Belluno, trafitto, dopo appena dodici minuti di gioco, dal mediano Kuk e dalla autorete, a tre minuti dal termine del match, di Armani. Sconfitta della Cossatese, prezioso successo del Venezia che si è portato ad un punto dal Parma.

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