Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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02-02-1974 - Giornata: 20 - Legnano - Carlo Pisacane	Stagione: 1973/1974
Serie C

Legnano AC - Alessandria US 1 - 2 (0 - 2)
RETI: 12. aut. Bosotti [Le] , 49. Mola [Le] 37. Dolso A.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro [61. Mazzia Bruno], Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Unere Giuseppe All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Legnano: Bucci, Bosotti [71. Banella], Valentini, Vallacchi, Lesca, Cannata, Capocci, Giavara, Mola, Robbiati, Cascella, A disp.: Piaceri, Cazzani. All. Balestra Luigi

Arbitro: Busalacchi Giovanni (Palermo).
Note
Ammoniti: Capocci [L], Dalle Vedove [A] Angoli: 11-7 Spettatori: oltre tremila di cui 2300 paganti per un incasso di oltre quattro milioni di lire Inizio gara ore 14.30

Commento
Recuperi: Legnano-Vigevano 1-1 IL FANGO E LA PIOGGIA NON FERMANO UN'ALESSANDRIA ASTUTA E PRATICA Sull'infame terreno del Pisacane, ridotto ad una risaia, la tenuta atletica dei grigi ha la meglio sul generoso Legnano. Il dramma di Bosotti, il terzino dall'autorete facile. Il raddoppio di Dolso e la gran difesa davanti a Pozzani, il cui primato personale si è fermato a 608'. Rivisto il Manueli vecchia maniera. Alessandria, giù la maschera! Superando un gagliardo Legnano, i grigi di Ballacci sono stati catapultati in zona promozione. Mancano diciotto domeniche alla fine, d’accordo, ma con un nocchiero quale è appunto il tecnico bolognese e una squadra che sa manovrare sia di fioretto che di spada, lo sportivo è più che mai autorizzato a trarre buoni auspici. Alle spalle della capolista si sta creando il vuoto o quasi: il Venezia ha gettato fa spugna a Trento per cui non è rimasto che il Lecco a cercare di contrastare il passo ai mandrogni. Se molla l’undici di Brighenti, l’Alessandria potrebbe "ammazzare” il campionato. Dopo anni di speranze poi naufragate quasi sotto Io striscione d’arrivo, la possibilità di tornare nella serie cadetta va prendendo sempre più consistenza. Alla vigilia del campionato nessuno credeva in un crescendo così clamoroso della squadra di Sacco ed in particolare di Paolo che ha guidato la campagna acquisti. Ballacci, un tecnico nuovo che della C conosceva ben poco per avere sempre guidato compagini della serie cadetta, ha ii grande merito di avere plasmato questa "tigre” che in passato disarcionò più di un allenatore. Il mister non ha avuto vita facile sin dalle prime battute ed in particolare dopo il mercatino novembrino quando, partito Musa, si è trovato senza quella punta che gli era stata promessa. Posto davanti ad una situazione che minacciava di deteriorarsi, ha messo immediatamente i puntini sugli i, chiedendo la piena responsabilità tecnica della squadra. « Ognuno al suo posto: solo così riusciremo a raggiungere quanto era nei program m i della vigilia ». L'impennata suscitò un vero terremoto, ma come ebbe a dichiarare Remo Sacco « la squadra vince, quindi ha ragione lui ». Ballacci non si è montato la testa, ha cercato unicamente di tirare le file nel modo migliore senza causare traumi. Con un paziente lavoro ha plasmato un'Alessandnia che gioca ad occhi chiusi; ogni uomo da il proprio contributo sia in fase di attacco che di copertura. A Legnano gli sportivi lo hanno applaudito a scena aperta scandendo il suo nome. Il mister che non si attendeva una tale ovazione, ha sorriso soddisfatto imitato da Paolo Sacco che gli era a fianco. « Dopo una esperienza trentennale di fischiate, ha ribattuto tra il serio e il faceto, un applauso fa sempre bene... ». In Lombardia contro una squadra rigenerata — i lilla nelle ultime 5 gare avevano racimolato ben otto punti — l’Alessandria (su un terreno impossibile) ha fornito l’esatta misura delle proprie capacità atletiche ed agonistiche. Al Pisacane si e giocato non certo all’insegna della tecnica, ma della battaglia all'ultimo sangue. Nella città del ’’Carroccio” è stata rivissuta una giornata di scontro all’arma bianca, su un campo che la pioggia trasformava con il trascorrere dei minuti in un acquitrino. Al termine degli elettrizzanti novanta minuti, l'undici che più aveva dato prima per portarsi in vantaggio, poi per resistere al forcing degli avversari, ha raccolto il frutto della sudata prestazione. Ciò che maggiormente ha impressionato è stata la grinta dei ragazzi su quel terreno impossibile in cui fa tecnica serviva a ben poco. Si lottava al limite del regolamento in quanto il pallone non era controllabile: ogni passaggio si trasformava in una vera incognita. In vantaggio di due reti alla fine del primo tempo, Barbiero e compagni hanno resistito all’indiavolato arrembaggio dei padroni di casa che erano riusciti ad accorciare le distanze. Il successo conseguito contro i lombardi assume ai fini della classifica una importanza notevole: grazie ai due punti la media inglese dei grigi torna a zero mentre il vantaggio sul Venezia aumenta. Alle spalle resta il Lecco, un complesso che stringe i denti per mantenere il passo della prima. I risultati della vittoria sui lilla si concretizzeranno la prossima domenica quando Berta e compagni si recheranno in quel di Bolzano. L’Alessandria che anticiperà a sabato (ore 15) il confronto con il Padova, potrebbe trovarsi con un m argine di punti ancora più consistente. Soffermiamoci sulla partita di sabato con il Legnano. Trasferta indubbiamente difficile quella della prima di ritorno, tenuto conto che i lilla dopo avere lungamente penato sono tornati, con l’esonero di Lupi, al livello standard dello scorso campionato. Ballacci intervistato alla vigilia, firma senza esitazioni un pareggio. « Una squadra grintosa che darà molto filo da torcere ai ragazzi, confida il mister, i quali non si lasceranno sfuggire l’occasione migliore per la media inglese ». Quando le squadre si presentano in campo il rettangolo del Pisacane è ridotto ad una vera risaia: davanti alle porte, altrettante pozzanghere che complicheranno il lavoro sia dei difensori che degli attaccanti; altrettanto si nota nella zona centrale. La manovra rasoterra è bandita; il pallone deve viaggiare alto e, più che ai preziosismi, ognuno deve badare a restare in piedi. L’Alessandria che presenta la formazione base affida al centrocampo il lavoro di filtraggio delle puntate avversarie che appaiono subito decise. I grigi, capita la lezione, assumono il comando ben sapendo che il primo che passerà in vantaggio ha novanta probabilità su cento di uscirne indenne. Sospinti da Reja, Volpato, Dalle Vedove e Dolso si rovesciano immediatamente in area e al primo minuto Lesca riesce ad intercettare un bolide di Dolso che finirebbe senza ombra di dubbio alle spalle di Bucci. Emerge subito la caparbietà di Manueli, la tanto discussa ala che, si è trovata tra capo e collo la grande responsabilità di non fare rimpiangere Musa. Lo "studente” sembra trovarsi a proprio agio in quel pantano stronca gambe. Manovra con scioltezza, resiste ai tackle di Bosotti, cerca la palla e scambia prontamente con il compagno. Il pubblico lo incita e Gigi fa 1 impossibile per accontentarlo. Per il ragazzo sarà la migliore gara del campionato. L’apporto sarà costante per l’intero arco dei novanta minuti, a differenza di qualche compagno che accuserà alla distanza il peso dell’ impossibile terreno. Se Manueli si dimostra un matador, gli altri non gli sono da meno tanto che si ha l'impressione che si disputi una finale e non una gara di campionato. L’Alessandria non intende lasciarsi mettere nel sacco e cerca di imporre la propria volontà. I centrocampisti, come sempre, fanno appieno il loro dovere. Dolso che non è certo uomo da terreni pesanti gioca con una encomiabile grinta, veramente insolita. Spazia da un settore all’altro del campo per nulla preoccupato delle conseguenze. Non era mai accaduto di vederlo così puntiglioso nel lavoro di interdizione e di appoggio. Sembra avere l’argento vivo e lo dimostra durante la prima parte della contesa. Dopo avere fallito di un soffio la marcatura all’inizio si rifà, seppure indirettamente, al tredicesimo. Ricevuta la palla da Volpato, dopo un doppio scambio, sciabola verso la rete. Sul tiro insidioso si eleva Bosotti non si sa se per respingere o deviare in corner. Il pallone pesante e viscido "svirgolato” imbocca netto il sette della porta sotto lo sguardo inebetito del portiere Bucci che neppure accenna alla parata. Per il Legnano una vera mazzata, per Bosotti una jella da morire. Nel girone di andata, proprio al Moccagatta, quando la sua squadra era sullo zero a zero, infilò la propria porta mettendo fuori causa Binelli. Per l’Alessandria fu i] primo, sudato, successo della stagione. Nel ritorno l’infortunio si è ripetuto con le conseguenze ben note. Il Legnano freddato riparte, ma i grigi vigilano. Reja si fa veramente in quattro per arginare e, i suoi interventi, sono decisi come si conviene su un campo sul quale le finezze sono bandite. Lo imita Volpato che si muove con decisione per riprendere il filo della manovra d ’attacco. Alle spalle Colombo alle prese con un Mola istrionico, esce dai duelli con la sicurezza del gladiatore che è conscio della propria forza. Per novanta minuti centravanti e stopper daranno vita ad un duello che rasenta l'illecito. L’arbitro Busilacchi — veramente difficile il compito in quanto è impossibile distinguere se un giocatore ruzzola a terra per colpa della viscidità del fondo o per un fallo avversario — quando gli atleti puntano sulla forza lascia correre. Se Colombo pare avere un conto aperto con Mola, capitan Barbiero, che è l’ultima barriera davanti a Pozzani, non scherza. Interviene con sicurezza spazzando l’arca con lunghi rimandi quando la situazione minaccia di farsi critica; imposta invece quando trova spazio per avanzare di qualche decina di metri. Il ’’libero” non si lascia indurre dalla tentazione di avanzare eccessivamente per non lasciare spazio all’avversario. Maldera che ha d’ingrato compito di vedersela con Cascella. uno degli uomini più pericolosi, denuncia qualche sbandamento, ma si riprende sul piano della combattività cercando di bloccare l’avversario possibilmente al limite dell'area di rigore. L’ala infatti cerca affannosamente di entrarvi se non altro con la speranza di trovare un... rigore. Capocci invece trova un Di Brino che sputa l'anima per uscire dai duelli con l’onore del le armi. Il ragazzo si getta nella mischia senza preoccuparsi eccessivamente degli stinchi e alla fine sarà un a maschera di fango. Il Legnano costretto ad inseguire il risultato lo fa generosamente sfiorando il pareggio al 35’ su una corta respinta della retroguardia mandrogna. Valentini appostato al limite dell'area di rigore approfittando che la porta è vuota a seguito dell’uscita di Pozzani, cerca con un pallonetto di centra re il bersaglio. La palla però spiove mezzo metro sopra la traversa e i grigi si segnano con il gomito quindi, ricambiano il favore... raddoppiando. Manueli sulla sinistra, semina lo scompiglio tra gli avversari. Con la palla incollata al piede resiste ad un a serie di cariche poi fa spiovere il pallone al centro dell’area dove l’attendono Baisi e Lesca. Il centravanti che ha disputato una generosa partita non riesce a colpirla, imitato dallo stopper legnanese che è in ritardo . Dolso appostato alle spalle e n tra in corsa e insacca. Il gioco sembra fatto: l’Alessandria deve unicamente controllare le sfuriate dei padroni di casa. Dopo che Baisi si è visto ’’rubare” un pallone da Bucci, i lilla accorciano le distanze. Dalla bandierina del calcio d’angolo batte Robbiati su Cascella che effettua il cross: Capocci incorna di testa e sulla sfera nessuno dei grigi interviene. Ne approfitta Mola che avvantaggiato dall’uscita di Pozzani dimezza lo svantaggio. Il momento è critico, ma i grigi tirano fuori le unghie. Diventano dei veri mastini e il Legnano trova sulla propria strada un manipolo che non si arrende. Ognuno fa il proprio dovere, compresi Dolso e Volpato che risentono più degli altri del fango che domina sovrano. La retroguardia si batte alla baionetta, nascono mischie paurose davanti a Pozzani, ma il piede o la testa di un alessandrino è sempre in vantaggio sull'attaccante dell'opposto fronte. Il contropiede se pure impossibile, viene ugualmente tentato dai grigi grazie a Manudi Che è uno dei mattatori. Grosso brivido per i tifosi mandrogni al 19’ quando su centro di Mola il terzino Di Brino tenta la respinta volante. La sfera viscida, smorzata finisce sulla base del montante con il portiere all’affannosa rincorsa. Pippo l’agguanta evitando il peggio. E’ l’ultimo grosso pericolo. La fatica si fa sentire e l’Alessandria risale grazie alle maggiori doti di fondo. Reja indossa i panni del match winner mentre la retro guardia rinfrancata entra decisa su ogni palla. Il finale è degli alessandrini che lanciano Manueli e Mazzia che ha sostituito Baisi. Il ’’tredicesimo” potrebbe involarsi a rete se Valentini, assai preoccupato, non lo atterrasse senza troppi complimenti. Il centrocampo assume il dominio delle operazioni e per il pur generoso Legnano la strada verso la porta degli ospiti diventa un sogno. Un’Alessandria viva e vegeta dunque che seppure in particolari condizioni climatologiche è riuscita a strappare finte. Un altro ostacolo verso la serie B è stato aggirato ed ora non re sta che attendere il Padova che la scorsa domenica ha subito una brutta battuta d’arresto all'Appiani ad opera del Monza guidato d a Mario David. L’ex tecnico durante una breve sosta nella nostra città ha dichiarato che «solo l’Alessandria può far ”perdere” d’interesse il campionato. Ballacci dispone di uomini esperti che sanno centellinare le proprie forze. Diciamo che i grigi — ha concluso David — hanno la possibilità di ’’ammazzare” il campionato con largo anticipo”. Questa volta gli sportivi sono pienamente d’accordo con il tecnico che medita la vendetta in occasione della trasferta che l’Alessandria effettuerà a Monza. Molta acqua passerà sotto i ponti del Bormida e del Tanaro prima del confronto e non è detto che quella partita debba risultare decisiva. Comunque vadano le cose, capitan Barbiero e compagni non temono certo le ’’furie rosse” in particolare dopo l’esibizione al Pisacane di Legnano. Come era accaduto a Vercelli, Udine e Lecco, il cassiere della società lombarda è riuscito a registrare con i grigi il tutto esaurito. L’Orso grigio è una vera... attrazione e, per vederlo all’opera neppure il ritocco dal prezzo dei biglietti riesce a scoraggiare gli aficionados. Ballacci lunedì pomeriggio si è rimesso al lavoro con i suoi ragazzi. Il successo è stato archiviato: si guarda al domani, all'incontro di sabato prossimo con il Padova. I biancoscudati impegolati nella lotta per la retrocessione venderanno cara la pelle, ma i grigi hanno in serbo il solito golletto che sin ora gli h a consentito di racimolare una serie preziosa di punti. La vittoria è d’obbligo considerato che seguiranno le trasferte in quel di Seregno e di Sorbiate. Uscire indenni dal tour de force, significa avere quasi un piede in serie B. Per le prime quattro partite di ritorno mister Ballacci ha preventivato cinque punti: due sono nel carniere, ne restano ancora tre, ma se saranno quattro tanto di guadagnato per la classifica e la media inglese che parla a netto vantaggio dell’undici mandrogno. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Spettacolare battaglia nel fango a Legnano, dove l'Alessandria, nell'anticipo di serie C, è riuscita a sconfiggere la squadra locale per due a uno. Neppure la Pro Recco oggi avrebbe potuto comportarsi meglio del grigi, che sembravano aver fatto dell'acqua il loro elemento naturale. Prediligiamo I terreni pesanti », diceva l'allenatore Ballacci a metà settimana, ma raramente crediamo, una squadra può essersi comportata con altrettanta autorevolezza su un terreno impossibile come quello del » Pisacane ». Impossibile al punto che I lilla forse avrebbero potuto chiedere II controllo della sua agibilità. Nell'affannosa rincorsa al pareggio negli ultimi quaranta minuti, I lombardi non hanno però voluto sfruttare questa possibilità. Una grande Alessandria, come abbiamo detto, senza nulla togliere alla forza del Legnano, che oggi ha dimostrato di esserne una degna avversarla. Ne è scaturito un incontro gladiatorio, che ha tenuto con il flato sospeso i 3500 spettatori, convenuti in città. In buona parte da Alessandria, nonostante la pioggia battente. La partita si è sbloccata dopo appena tredici minuti, quando il terzino Bosotti ha deviato nella propria rete di testa una conclusione di Dolso. Al 37' il 2 a 0: cross di Manueli a Dolso che. all'altezza del disco del rigore, controlla e tira in rete; Bucci si distende ma non arriva a toccare la sfera. Nel secondo tempo il Legnano accorcia le distanze dopo quattro minuti: centro dell'attivissimo Cascella, deviazione di testa di Capocci per Mola che batte Pozzani in uscita con un preciso rasoterra. Risultati: Seregno - Belluno 1-0 Udinese - Bolzano 2-1 Savona - Clodiasott. 3-1 Gavinovese - Mantova 0-1 Padova - Monza 0-1 Pro Vercelli - Solbiatese 2-0 Derthona - Triestina 0-2 Trento - Venezia 2-1 Lecco - Vigevano 2-1 CLASSIFICA: Alessandria p.30; Lecco 28; Venezia 26; Udinese 25; Monza 23; Pro Vercelli, Trento, Belluno 22; Seregno, Mantova 21; Bolzano, Vigevano 19; Solbiatese 18; Legnano 17 Gavinovese 17; Padova 16; Clodia 15; Savona, Triestina 14 Derthona 11 Marcatori: 11 reti: Zanolla (Mantova); 8 reti: Ballarin (Belluno), Ulivieri (Gavinovese), Panucci (Savona); 7 reti: Canzi (Seregno), Mongitore (Trento), Bellinazzi (Venezia). 6 reti: Baisi (Alessandria), Rossetti e Maioni (Pro Vercelli), Peressin (Udinese), Basili (Vigevano); Il punto sul campionato Una partita palpitante nel corso della quale entrambi gli undici si sono dati battaglia a fasi alterne e che alla fine ha premiato la squadra più attiva e smaniosa: ha vinto il Trento che ha saputo rimontare la rete iniziale del Venezia. La Pro Vercelli è tornata alla vittoria grazie al successo sulla Solbiatese che per quasi tre quarti di gara è riuscita ad imbrigliare tutti gli spunti degli attacchi locali con un fitto sbarramento a centrocampo e una solida difesa. Il Savona ha confermato contro il Clodia di essere in netta ripresa battendo gli avversari con un secco 3-1, gli ospiti sono stati dominati sul piano tecnico-tattico ma si sono difesi strenuamente. Doccia fredda per il Derthona sconfitto tra le mura amiche da una non irresistibile Triestina: sconfitta immeritata giunta all'81' grazie ad un autogol di Consolandi.

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