Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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30-10-1977 - Giornata: 8 - Lecco - Mario Rigamnonti	Stagione: 1977/1978
Serie C

Lecco Calcio - Alessandria Calcio US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 57. Corti [Le]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Moretti Franco, Contratto Renzo, Chiogna Ezio, Colombo Antonio, Molinari Pietro, Di Giulio Riccardo [64. Vagheggi Claudio], Bosetti Ermanno, Baglini Stefano, Bologna Vincenzo, Bellacomo Gianfranco A disp.:Piccotti Enrico, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario

Formazione avversaria
LECCO CALCIO: Martignoni, Giglio, Santi, Filacchione [18. Corti], Gabbana, Gustinetti, Minini, Bocchinu, Galluzzo, Pota, Marchi. A disp.: Bianchi, Pozzoli. All.: Capello Guido

Arbitro: Morganti Giuseppe (Ascoli Piceno)
Note
Ammoniti: Contratto [A], Santi [L]. Spettatori: 2.000 Terreno in buone condizioni Inizio gara ore 14.30

Commento
I grigi manifestano la loro inferiorità L'ALESSANDRIA PERDE A LECCO LA SUA IMBATTIBILITÀ' ESTERNA Sul campo del Lecco è finita, al 13' del secondo tempo, l'Imbattibilità esterna dell'Alessandria: il gol determinante è stato segnato a tre metri dal portiere Lucetti dal tredicesimo del Lecco, la punta Corti, entrato al 19' per sostituire Filacchione Infortunatosi alla gamba destra, ma li merito precipuo va a Minini. E' stato quest'ultimo a costruire l'azione e a tirare a rete con potenza: Lucetti è riuscito a respingere il pallone in tuffo e In mischia Corti si è trovato il pallone su un vassoio d'oro per scodellarlo In rete. La porta era Indifesa perché Lucetti non s'era ancora rialzato dall'Intervento precedente. I padroni di casa avevano avuto, dopo appena 30" dall'Inizio della ripresa, l'occasione più grossa per andare In vantaggio, ancora per merito di Minini su un cross che tagliava tutta la difesa piemontese. Galluzzo, però, allungava il destro senza concentrazione, pensando che il gol fosse fin troppo facile e ormai fatto, con il portiere fuori causa. Cosi il pallone, toccato dal centravanti le ce ti e se, ha attraversato tutto lo specchio della porta senza alcun frutto. Le cose migliori, il Lecco le ha fatte vedere dopo aver raggiunto il gol e aver superato una ventina di minuti di frenetica e nervosa reazione alessandrina: questa è sfociata in tiri di Bosetti, Vagheggi (grande parata di Martignoni), Bellacomo e ancora Bosetti. Su quest'ultimo tiro, al 34', li Lecco si è salvato In modo fortunoso a portiere battuto, cioè con Pota in spaccata sulla linea di porta. Scampato il pericolo, il Lecco è andato almeno due volte vicinissimo al raddoppio e al gol della tranquillità: ma al 39', su un plateale atterramento di Corti a opera di Contratto sul dischetto l'arbitro ascolano Morganti (contestatissimo dal pubblico) ha sorvolato e al 40' una fucilata di Marchi ha colpito 11 palo ed è finita sul fondo. Il successo della squadra lecchese, che presentava con esito positivo il neoacquisto Gabbana (dal Como in comproprietà) nelle vesti di stopper, è stato giusto, anche se nel primo tempo Santi e compagni hanno balbettato un po', dopo un Inizio a testa bassa alla caccia del gol, soprattutto ad opera dell'ex alessandrino Giglio. La squadra piemontese, però, non è riuscita a fare molto di meglio e cosi i due portieri hanno avuto scarso lavoro nel primo tempo. Solo al 18' è venuta da uno del due portieri la prima emozione, su un pallone innocuo: Martignoni ha sbagliato la presa alta ed è mancato poco che Bologna sfruttasse l'errore. II regalo improvviso ha trovato impreparata la mezz'ala degli alessandrini, che è poi risultato uno del migliori in campo. Il Lecco ha ricambiato il favore al 31' con Corti, non pronto a sfruttare una mancata presa di Lucetti. Al 23' una fucilata di Giglio aveva fatto gridare al gol: è finita Invece sull'esterno della rete. Al 35' il centravanti lecchese Galluzzo è mancato all'appuntamento di testa con un cross precisissimo di Minini. L'unico Intervento difficile per Lucetti nel primo tempo si è avuto cosi al 44' su punizione di Marchi. I migliori sono stati: nel Lecco, Giglio, Gabbana, Minini e Marchi; nell'Alessandria, Moretti, Chlogna, Bosetti e Bologna.(La Stampa - Ed. Sport - G.P.G.) GIGLIO LA VENDETTA DELL'EX, IL GOL LO PROPIZIA DI MANO E’ accaduto al 57’: su punizione di Marchi il difensore stoppa di petto aggiustandosi la sfera irregolarmente porgendola a Pota. Sulla respinta di Lucetti, Corti segna. Il Lecco al 57’ usufruisce di una punizione sul settore destro, ad una decina di metri dall’area di rigore la batte Marchi, uno dei più intraprendenti dell'attacco dei padroni di casa, impostando su Giglio smarcato, alla destra di Lucetti. Il difensore lasciato completamente libero, stoppa la sfera con il petto, non riuscendo a controllarla raggiusta con una mano facendola ricadere sul piede, servendo prontamente Pota. La mezz’ala approfittando della libertà concessagli spara deciso, da non più di due metri, sul portiere. Una stangata di rara potenza destinata in fondo alla rete; Lucetti con molto intuito si tuffa respingendo corto sull’accorrente Corti, rapido nello sfruttare la favorevole occasione, spedendo il pallone nella rete sguarnita. Capitan Colombo o compagni stringono d'assedio l’arbitro, lo invitano ad interpellare il guardalinee senza ottenere soddisfazione. I mandrogni accusano il colpo, per una decina di minuti, il tempo necessario per riordinare le idee, per assicurarsi il controllo del centrocampo e ripartire verso la rete di Martignoni. Nel finale trovano la grande occasione per riportarsi in parità, ma Vagheggi subentrato a Di Giulio la manca di un soffio pur avendo la possibilità di stringere a rete, di costringere il portiere a tentare l'uscita. Una battuta d'arresto che lascia insoddisfatti considerata la prestazione della compagine di Trebbi. L’impostazione tattica risulta priva di pecche: ogni uomo al posto giusto pronto a controllare l’avversario, a stringere la maglia difensiva davanti al portiere. Nessuna delle due squadre è riuscita ad assumere decisamente il controllo: se il Lecco attaccava l'Alessandria stringeva le file; se erano i grigi a comandare l'azione, i lariani retrocedevano formando una fitta ragnatela davanti a Martignoni. L'arenarsi delle occasioni evidenziava e confermava l’equilibrio delle forze in campo. Una partita apertissima ad ogni risultato perchè nessuno riusciva a prendere il sopravvento sull’antagonista. La disposizione tattica dei grigi assicurava una preziosa copertura a centro campo grazie alla verve di Bosetti, alla determinazione di Bologna e all'inesauribile vena di Bellacomo mentre alle spalle Chiogna svolgeva un prezioso lavoro di raccordo inserendosi con decisione sulle fasce. Il Lecco partito a spron battuto per sorprendere l'ospite, con il trascorrere dei minuti diminuiva la pressione nella tema di scoprirsi le spalle dove Baglini e Di Giulio stazionavano in permanenza. I mandrogni subita la sfuriata uscivano dal guscio, si distendevano in avanti creando alcuni pericoli alla rete di Martignoni. Nella parte centrale erano gli alessandrini a tenere saldamente il controllo, a impensierire con Baglini e Moretti che costringevano Martignoni a disimpegnarsi su conclusioni aeree. La svolta alla partita si aveva al 57’ sul calcio di punizione di Marchi. Una spallata della malasorte alla compagine di Trebbi che pareva destinata a concludere in bellezza. Neppure l'inserimento di Vagheggi riusciva a riequilibrare le sorti di una gara nata purtroppo sotto cattiva stella. La conferma si aveva al 69’ sulla azione più bella e nitida della giornata. Sulla sinistra Chiogna si inseriva con autorità pennellando un lungo traversone sull’opposto fronte. L'ala grigia si liberava con un perfetto uno- due di Gabbana aprendosi un varco davanti alla rete. La precipitazione era fatale. L’alessandrino invece di avanzare di qualche metro costringendo il portiere ad uscire dai pali, saettava al centro della porta consentendo a Martignoni di intercettare e di respingere in angolo. Una disdetta perché l’Alessandria meritava ampiamente il pareggio. Nel finale per due volte con Contratto e Chiogna tra i più incisivi chiamavano in causa l'intera retroguardia bluceleste, prima con tiro destinato a superare la fatidica linea bianca ma un difensore riusciva a respingerlo e poi con un diagonale che si perdeva di poco sulla sinistra del portiere. Peccato perchè l'undici di Colombo stava per guadagnarsi un punto prezioso in classifica. La breve carrellata sui singoli giocatori ribadisce la cronaca della partita. Lucetti si è disimpegnato con sicurezza nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa: incolpevole sulla rete di Corti. Una sorpresa Moretti ricuperato in extremis. Il giocatore alla vigilia accusava una infiammazione al nervo sciatico, ma le cure di Viganò e la volontà di essere in campo hanno compiuto il miracolo. Il difensore opposto al centravanti Galluzzo è risultato tra i migliori in campo per determinazione, precisione. L'ex mantovano si è riconfermato una colonna contrastando con decisione, inserendosi ogni qualvolta l'attacco necessitava di un "lungo” per fare breccia. Una prestazione da elogiare. Meno redditizio Contratto apparso sin dalle prime battute nervoso tanto da buscarsi una ammonizione. Il giovane chiamato inizialmente a controllare Marchi si è lasciato trascinare dalla foga perdendo in lucidità. Qualche ottimo spunto l’ha avuto, troppo poco per un terzino che ha possibilità per emergere senza ricorrere ad interventi plateali tali da innervosire avversari e pubblico. Contratto ha doti e mezzi per emergere senza fare a faccia cattiva. Ottimamente in palla invece Chiogna, un centrocampista dalle idee chiare, forse lento a mettersi in movimento, ma prezioso a sostegno delle azioni offensive. Nel momento in cui l’Alessandria aveva necessità di un mediano di spinta ha gettato la maschera inserendosi nel vivo della mischia con passaggi e aperture intelligenti e con conclusioni improvvise tali da portare lo scompiglio tra gli avversari. Chiaramente in ripresa lo stopper Colombo dopo la serie negativa delle ultime domeniche. Capitan Antonio addetto alla sorveglianza di Minini, un attaccante in continuo movimento, scattante e veloce, ha opposto il peso dell’esperienza riuscendo a contenerlo, a limitare i danni. L’alessandrino con il trascorrere delle domeniche riacquista la sicurezza degli scorsi campionati. Nessun addebito al libero Molinari chiamato più volte a risolvere situazioni delicate. Il ragazzo acquista esperienza e sicurezza con il tempo: il ruolo di libero è per nulla facile. Continuando la disamina dei grigi soffermiamoci sul pacchetto di centrocampo. Il jolly Bosetti si è sacrificato in un oscuro lavoro coprendo praticamente l’intera fascia centrale, tamponando le falle, cercando di impostare. Una esibizione pulita in particolare nel primo tempo quando maggiore era la pressione dei lariani. Di chilometri ne ha percorsi molti sull’esempio di Bellacomo. Il ’’paperino” grigio prima su Giglio poi su Marchi ha giocato pulito riscuotendo consensi fuoricampo. Novanta minuti all’insegna del combattimento, dell’impegno. Un Bellacomo nuovo formato, rapido nel movimento sia in fase di contrasto che di appoggio. Il ragazzo per novanta minuti ha tenuto banco senza fallire un solo intervento. Un crescendo tale da destare consensi. Note liete per Bologna incontenibile nel primo tempo e per tre quarti della ripresa. Il centrocampista ha costruito azioni su azioni, ha difeso la palla con accanimento; ha cercato il lancio risolutore. Solo nel finale strenato ha leggermente ceduto, ma nessuna colpa può essergli mossa proprio per l’impegno dimostrato. L’Alessandria ha trovato un giocatore che potrà essergli utile nel prosieguo della stagione. L’analisi si chiude con il trio d'attacco Di Giulio - Baglini e Vagheggi. L’ex ternano non è parso irresistibile a differenza dell’esibizione casalinga con il Piacenza. Sui palloni ha lottato ma raramente ha trovato lo spunto risolutivo. Note meno liete per Baglini sorvegliato a breve distanza dall’esordiente Gabbana. Il centravanti è lento, fatica a liberarsi dell’avversario; volge costantemente le spalle alla porta per cui prima di mettersi in movimento la retroguardia ha il tempo di assestarsi, per definire le marcature. L’attaccante troverà il periodo migliore sui terreni pesanti quando il peso sarà determinante. Attualmente il contributo fornito al collettivo è chiaramente insufficiente. L’Alessandria conseguentemente vive su spunti isolati, sugli inserimenti degli uomini di centrocampo. Nella ripresa per tentare di ricuperare la rete di svantaggio Trebbi ha giocato la carta Vagheggi. L’alessandrino pur senza eccellere ha avuto a disposizione un'occasione più unica che rara su un intelligente lancio di Chiogna. Con un uno-due imprevedibile si è sbarazzato dell'antagonista aprendosi un varco davanti alla porta, ma purtroppo la precipitazione è risultata fatale. Vagheggi infatti invece di stringere, di accorciare le distanze per mettere in difficoltà Martignoni ha preferito il tiro improvviso: una conclusione piuttosto sbilenca tra le braccia del portiere o quasi. Sarebbe bastato avvicinarsi per cercare il pallonetto rasoterra per mettere a segno la rete del pareggio. Inutile piangere sul latte versato. L’Alessandria, ed è un dato positivo, ha mostrato di essere in ripresa indipendentemente dal risultato negativo. Nel calcio accade di dovere recriminare. Il campionato è lungo, i pregi alla distanza finiscono per emergere. per imporsi. Meglio guardare al prossimo incontro, alla grande sfida con il Sant’Angelo. Gli alessandrini hanno una eliminazione in Coppa Italia continua a bruciare a distanza di tempo. L’occasione per rimediare si presenta tra pochi giorni. Saprà l’Alessandria approfittare della circostanza per meritare sotto la squadra di Soldo? I grigi sin dalla prossima domenica si presenteranno in campo con un volto nuovo, gli acquisti del mercato di ottobre. Il presidente Cavallo la scorsa settimana a poche ore dalla chiusura delle liste si è assicurato il romano Roberto Vichi, classe 1954, tre anni al Catanzaro (due campionati in B e uno in serie A) attualmente in forza al Como. Un libero con i fiocchi per la serie semi professionistica. Sul trasferimento in grigio del forte difensore molti i dubbi di natura finanziaria. Al momento in cui scriviamo non sappiamo se Vichi sarà domenica in campo oppure se il trasferimento resterà lettera morta. Il ragazzo chiede lo stesso trattamento riservatogli dalla società comasca per ripagarsi dal... declassamento: oltre venti milioni di lire. Una cifra consistente pur riconoscendo il valore del giocatore. Cavallo si è detto disposto a versargli 12 milioni, ma il libero pur dichiarando la disponibilità a vestire la maglia grigia, si è irrigidito. La Roma chiamata in causa (Vichi appartiene al clan giallorosso) tergiversa, il Como tace. Superare lo scoglio, al momento, appare impossibile indipendentemente dalla volontà del presidente alessandrino per nulla disposto ad accettare di sborsare una somma considerevole. Accogliere le richieste dell'ex catanzarese significa creare malcontento in seno alla compagine. Quest'anno è stata instaurata la politica della lesina, ignorarla costituirebbe un precedente pericoloso. Nell’impossibilità di perfezionare il trasferimento di Vichi il presidente è corso ai ripari interpellando il libero Gianni Facchinello. 27 anni, del Torino, Monza, Pescara e Sorrento. Il giocatore potrebbe essere utilizzato pure a centrocampo. Il trasferimento è possibile grazie all'articolo 28. Cavallo non intende perdere ulteriore tempo considerato l’andamento del campionato. La classifica invece di enucleare i valori li aggroviglia. Nel girone A regna l’equilibrio, nessuna compagine riesce a distaccarsi, a fare un maggior peso atletico e tecnico. La stessa Udinese continua a balbettare sul campo amico: dal confronto diretto con il Piacenza è scaturito uno squallido ed eloquente 0-0. Una decina di squadre, compresa l’Alessandria è in zona promozione: quattro punti sono ricuperabili. I grigi più che al primato pensano alla permanenza in C1: il momento è propizio per raggranellare punti, per assicurarsi in anticipo la partecipazione al prossimo campionato nel girone di eccellenza. Trebbi ha mosso i primi passi come allenatore nel Sant’Angelo: l'intenzione di porsi in evidenza davanti agli ex dirigenti è vivissima. Se l’allenatore ha i suoi bravi motivi per caricare la compagine, ai giovatori brucia la scoppola rimediata al Moccagatta nella gara di ritorno della Coppa Italia. I motivi polemici per rendere interessante il confronto esistono. I mandrogni inoltre vogliono aggiungere altri due punti in graduatoria per restare agganciati alla testa. L’operazione vittoria può felicemente giungere in porto tanto più che il mister potrà avvalersi dei nuovi o del nuovo venuto per meglio assestarsi (Il Piccolo - Il Gattopardo) RISULTATI: Bolzano - Audace 3-2 Juniorcasale - Biellese 3-1 Mantova - Seregno 2-1 Omegna - Novara 1-0 Padova - Pergocrema 1-1 Pro Patria - Triestina 0-0 Pro Vercelli - Trento 1-0 S.Angelo - Treviso 1-0 Udinese - Piacenza 0-0 CLASSIFICA: Udinese p.12; Piacenza 11; Mantova, Padova, S.Angelo 10; Juniorcasale, Novara, Bolzano 9; Alessandria, Lecco, Triestina, Pergocrema, Biellese 8; Trento, Pro Patria, Pro Vercelli, Treviso 7; Omegna 6; Seregno 5; Audace 1 MARCATORI: 6 reti: Cesati (Piacenza); 5 reti: Basili (Juniorcasale), Dioni (Biellese), Piccinetti (Novara); 4 reti: Sartori(Bolzano), Frutti (Mantova), Franzoni (Piacenza), Zandegù (Treviso). 3 reti: Ascagni (Juniorcasale), Bastianello (Padova), Foglia (Pro Patria), Maruzzo (Pro Vercelli). Perego e Pozzi (Sant’Angelo Lodigiano), Norbiato (Trento), Dri (Triestina), Pellegrini (Udinese). 2 reti: Baglini e Vagheggi (Alessandria), Bercellino (Biellese), Corti, Giglio e Galluzzo (Lecco), Tedoldi e Quadrelli (Mantova), Veschetti (Novara), Trevisani, Piraccini e Cassardo (Omegna), A. Rossi e Pillon (Padova), Mazzoleri (Pergocrema), Mutti (S.Angelo), Ballarin (Trento), Andreis (Triestina), Bencina e De Bernardi (Udinese) Il punto sul campionato La Junior ha liquidato senza troppi affanni la Biellese apparso sfocato e gracile in difesa. L'Omegna ha vinto il confronto con il Novara solo perché ha sbagliato pochissimo, meno, del Novara: il primo tiro in porta della gara è avvenuto al 70'. Prima vittoria stagionale della Pro Vercelli a spese del Trento, al termine di un incontro mediocre: i locali hanno sbagliato un rigore al 38' e quattro minuti dopo sono rimasti con l'uomo in meno. Partita a senso unico tra Udinese e Piacenza: gli ospiti sono andati in Friuli con l'obiettivo di portare a casa un pari, riuscendoci.

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