Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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20-10-1968 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta	Stagione: 1968/1969
Serie C

Alessandria US - Marzotto AC 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 70. Tomy M.[A] 5. Bassanese [Ma]

Alessandria US Moriggi Avelino, Rossi Alberto, Legnaro (I) Gaetano, Piacentini Lorenzo, Colombo Antonio, Bagnasco Giancarlo, Corbellini Giuseppe, Berta Massimo, Tomy Mario, Daolio Fausto, Villa Lino A disp.:(P) Rosso Giacomo All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
MARZOTTO AC: Fongaro, Cariolato, Zanon, Magri, De Vettor, Giordano, Panozzo, Bianchini, Tomizioli, Coppetti, Bassanese. All: Manente Sergio

Arbitro: Vannucchi Vittorio (Bologna)
Note
Espulsi: 83. Legnaro [A], 88. Cariolato [M]. Ammoniti: Berta [A], De Vettor [M], Giordano [M], Copetti [M]. Angoli: 2-1 Giornata di sole, terreno in buone condizioni; lieve vento Inizio gara ore 14.30 Giornata di sole, terreno in buone condizioni; lieve vento Inizio gara ore 14.30

Commento
A NUDO I DIFETTI DELL'ALESSANDRIA Il Marzotto ha condotto la danza per settanta minuti sfiorando il successo pieno — I grigi a corto di preparazione sono stati costretti a subire l’iniziativa dei ’’bianco-celesti” avversari — In sei giornate realizzati quattro gol PEGGIO DI COSI’ NON PUÒ’ ANDARE: contro il Marzotto, una squadra di undici dilettanti che non avendo classe ci ha largamente superati in tenuta atletica ed agonismo, abbiamo fatto una figura veramente brutta. Invece di migliorare ogni domenica si gioca peggio e la classifica ce lo dice. Su tre incontri casalinghi una vittoria striminzita, due pareggi colti per il rotto della cuffia. Non parliamo poi della difesa sempre incerta, traballante come una vecchia sedia sgangherata e dell’attacco che doveva fare gol a palate. In sei partite quattro reti, ma quanta fatica. L’Alessandria che abbiamo visto in queste ultime domeniche non è affatto da promozione, su questo ci giuochiamo la giacca per cui o si migliora o si ripete il campionato dello scorso anno. Il Marzotto, sceso al Moccagatta certo di doversene tornare a casa travolto da una valanga di gol, per poco non ci sotterra e se ciò fosse avvenuto nessuno, diciamo nessuno, avrebbe potuto gridare allo scandalo. Non si può neppure chiamare in causa l’arbitro per le sue incerte e discutibili decisioni. I grigi stanno attraversando un momento veramente critico; basta pensare alla trasferta di domenica prossima a Venezia per farci venire i brividi. Una sconfitta subita potrebbe rappresentare la fine di tutti i sogni in quanto ricuperare sei punti non è facile. Analizzare la gara contro i « lanieri » non è semplice se si vogliono trovare effettivamente le cause di questo continuo, direi regolare calo dell’undici. Non basta l’assenza di capitan Lojacono — che domenica si è fatta sentire più del previsto — per giustificare le lacune degli alessandrini che non sono mai riusciti ad imbastire qualche azione sbrigativa che creasse i presupposti per il gol. Diremo subito che ciò che ci ha maggiormente colpito è la mancanza di una adeguata preparazione atletica, base essenziale per garantire all’undici un plafond indispensabile per tenere testa agli avversari. Per tutta la durata dell’incontro si so no visti giocatori immobili che si facevano precedere dagli avversari su ogni palla. Quante volte poi gli attaccanti sono riusciti a smarcarsi per ricevere il passaggio del compagno? Pochissime volte. Quando si attaccava non un uomo in maglia grigia era in grado di potersi involare a rete in quanto controllato a corta distanza. Non parliamo poi del centrocampo che non è mai esistito: la difesa più dell’attacco ha risentito di questo stato di cose. Una squadra dunque senza uno schema di gioco che fidava sull’improvvisazione, sul colpo di genio. Sono così occorsi settanta minuti prima che Rossi con un prepotente "a fondo” smistasse su Tomy la palla buona per il sospirato pareggio. In questa azione si è potuto constatare come sia indispensabile avanzare rapidamente per cogliere in contropiede l’opposta retroguardia. I mediani d’appoggio, gli attaccanti non hanno ancora compreso che il fraseggio serve poco per sfondare le difese che fanno muro e che concedono poco spazio. Per novanta minuti invece di fiondare in avanti si è continuato a scendere nell’area dei lanieri con passaggi laterali, con tocchi brevissimi che davano modo ai centrocampisti del Marzotto di rientrare per dare manforte ai compagni. Il risultato di questa tattica abulica gli sportivi hanno avuto modo di vederlo. A questo punto viene spontaneo domandarsi come mai nonostante l’Alessandria possegga un tecnico del valore di Cappelli di cui ammiriamo le sue dotte disquisizioni tecnico-tattiche su un noto quotidiano sportivo milanese, non sia in grado di tradurre in moneta sonante tali concetti. Mancano forse gli uomini? Rispondiamo di no visto che il D.T. ha avuto un peso non indifferente nella campagna acquisti. Il motivo deve pertanto ricercarsi in altre direzioni. I pettegoli dicono che non corra buon sangue tra i giocatori e Cappelli; che altrettanto avvenga tra Pietruzzi e il Direttore tecnico. Sarebbe assai interessante conoscere a chi spetta il compito di varare la formazione dato che ci è stato detto, proprio domenica nell’intervallo della gara con il Marzotto, che Pietruzzi avrebbe in certo qual modo le mani legate. Pettegolezzi o meno, resta la realtà sulla quale nessuno pensiamo possa avanzare delle obiezioni. Come abbiamo scritto la scorsa settimana non tutto è perduto però non bisogna perdere ulteriore tempo in quanto le squadre che vanno per la maggiore non indugiano. Ci auguriamo che a Venezia le cose migliorino in quanto un altro insuccesso non farebbe altro che gettare acqua sul fuoco delle ambizioni della vigilia, anche se l’Alessandria possiede un parco giocatori che molte squadre ci invidiano. Con un buon materiale dunque non dovrebbe essere difficile ricuperare il terreno perduto. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Il Marzotto pareggia 1-1 Due espulsi nella gara di Alessandria L'Alessandria, priva di mordente e di una efficace organizzazione di gioco, ha dovuto accontentarsi di uno stentato pareggio (1-1) sul proprio campo contro il Marzotto. L'assenza nelle file del « grigi » di Lojacono si e fatto sentire e forse la squadra avverte la mancanza dell'argentino al vertice della guida tecnica. L'arbitro ha adottalo alcune decisioni discutibili, ha ammonito Berta (Alessandria), De Vettor, Giordano e Coperti (Marzotto) e sul finire della gare ha espulso prima l'alessandrino Legnaro al 38', poi (Parlotto, del Marzotto, al 40', Il primo per proteste, Il secondo per scorrettezze. L'Inizio della partita è stato piuttosto incerto per i « grigi », che dopo cinque minuti di gioco si sono trovati In svantaggio: Colombo e superato da Tomizioli, il quale passa a Bassanese, l'ala * pronta al tiro e Moriggi e battuto. La reazione dell'Alessandria non Impensierisce Il Marzotto e nemmeno Fongaro corre seri pericoli: deve solo sfoggiare la sua bravura per fermare due palloni colpiti di testa da Tomy al quarto d'ora e sul finire del primo tempo. Nella ripresa, l'andamento del* la partita muta fisionomia: l'Alessandria si porta all'attacco e la costanza del centravanti è premiata al 25*. Lunga azione (il Rossi e lancio perfetto al centrattacco, il quale evita Fongaro in uscita e realizza con un forte tiro. (La Stampa) Risultati: Biellese - Venezia 1-1 Astimacobì - Triestina 1-0 Monfalcone - Legnano 1-2 Piacenza - Novara 1-1 Pro Patria - Rapallo 1-0 Solbiatese - Cremonese 2-1 Sottomarina - Savona 0-1 Trevigliese - Verbania 3-0 Udinese - Treviso 0-0 CLASSIFICA: Novara p. 10; Pro Patria 9; Venezia, Piacenza 3; Udinese, Triestina, Solbiatese, Savona 7; Cremonese, Alessandria, Trevigliese, Treviso 6; Legnano, Biellese, Rapallo, 5; Monfalcone, Sottomarina, Macobiasti 4; Marzotto, Verbania 3 Marcatori: 5 reti: Ulivieri (Legnano); 4 reti: Blasig (Udinese), Bellinazzi (Venezia): 3 reti: Tomy (Alessandria), Gabetto (Novara), Longo e Rossi (Solbiatese); 2 reti: Bramati (Novara), Donadelli e Nicolini (Cremonese), Solbiati e Gambazza (Pro Patria), Bianchi (Rapallo), Moriggia (Astimacobì),] Medeot e Ciclitira (Monfalcone), Pestrin (Piacenza), Rizzi (Savona), Algarotti (Trevigliese), Cugnolio (Biellese)

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