Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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22-01-1978 - Giornata: 19 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta	Stagione: 1977/1978
Serie C

Alessandria Calcio US - Udinese AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Moretti Franco, Contratto Renzo, Tonetto Flavio [77. Piccotti Enrico], Colombo Antonio, Vichi Roberto, Bologna Vincenzo, Bosetti Ermanno, Vagheggi Claudio, Bongiorni Gabriele, Baglini Stefano A disp.:Di Giulio Riccardo, (P) Vezzulli Ivano All.: Mattè Romano

Formazione avversaria
UDINESE AC: Della Corna, Bonora, Fanesi, Leonarduzzi, Apostoli, Riva, De Bernardi, Gustinetti, Pellegrini III Claudio, Bencina, Ulivieri. All: Giacomini Massimo

Arbitro: Ballerini Egidio (La Spezia)
Note
Ammoniti: Riva [U]; De Bernardi [U] Spettatori: 3.500 circa di cui 3.165 paganti per un incasso di 8.011.800 lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
I GRIGI SI ESALTANO CONTRO I FRIULANI Gara piacevole e ricca di emozioni a dispetto dello 0-0 - L'Alessandria è andata più volte vicinissima al gol - Diciannove partite utili per i bianconeri (otto vittorie) I grigi fermano l'Udinese ed è già una bella prodezza. I friulani I con il pareggio odierno conquista! no il record dell'imbattibilità (19 gare senza sconfitta, l'intero girone di andato), eguagliando quello della Reggiana e della stessa Alessandria degli anni ruggenti. Un incontro finito 0 a 0 con gli applausi del tifosi, avvenimento piuttosto raro in Serie C. Una conferma che la gara è stata piacevole ed emozionante. Il pubblico ha apprezzato l'aggressività, l'impegno e l progressi dei grigi di Maddè e anche il robusto, talvolta poderoso collettivo bianconero. Sono mancati soltanto i gol, non però le azioni e le occasioni valide. L'Alessandria ne ha avute tre clamorose: l'incrocio dei pali, la deviazione di un terzino e una uscita coraggiosa del portiere Della Corna hanno privato i grigi della marcatura. L'Udinese è arrivata in zona utile almeno cinque volte, ma Pellegrini e soprattutto Ulivieri hanno fallito grossolana; spiro quello friulano. Quasi centra il bersaglio stante l'equilibrio in campo con Maddè ha avuto il suo daffare a seguire le acrobazie tattiche degli ospiti. Ha fatto del suo meglio correndo anche il rischio nella ripresa di lasciar troppo spazio alla fonte primaria del gioco bianconero, l'interno Bencina. D'altro canto, Maddè ha preferito (con l'eccezione degli ultimi 15 minuti durante i quali ha creduto opportuno non correre inutili rischi) giocare ad armi pari, mantenendo egli stesso fuori dalle regole della qualche prevalenza degli ospiti nell'avvio del due tempi e una più autorevole incisività del grigi nelle fasi centrali dell'incontro. L'Udinese parte con folate decise, l padroni di casa sono un po' sorpresi. Ci sono all'inizio alcune perfette combinazioni. Al V manovra friulana e tiro di Giustinetti; risponde il tandem Bosetti-Bologna nel quale si inserisce poi bene anche Vagheggi. Al 5' ancora i friulani: Lucetti salva con i pie rigida marcatura il suo Bosetti, di su Pellegrini. Un minuto dopo dal quale sono state elaborale il grosso rischio per i grigi. Debertrame più efficaci per le punte ', nardi irrompe in area e si scontra alessandrine. Un gioco aperto, spesso veloce, malgrado le condizioni del terreno con pochissime pause o rallentamenti. L'Udinese ha avuto prima in Riva, poi nel già citato Bencina i registi più prestigiosi; con Lucetti e Vichi. La palla schizza a Ulivieri solo che alza sopra la traversa a porta vuota. L'Alessandria si organizza meglio. Colombo non perde una battuta; i terzini si disimpegnano con lucidità. Al 29', 30' e 31' le metri. Al 67' ancora Pellegrini tenta il tiro al volo e sbuccia in area un bel pallone. L'allenatore Maddè corre al ripari, sostituisce Tonetto con Pizzotti e rafforza la retroguardia. Lo 0 a 0 sembra accontentare tutti. (La Stampa - Ed. Sport - Eros Mognon) LA PARTITA CLOU CONCLUSA A RETI INVIOLATE L'Orso Grigio si sveglia: il palo salva l'Udinese I ragazzi di Mattò, impostando la partita sotto il profilo agonistico, non hanno faticato per imporre il pari. L’importanza del risultato, alla vigilia, si leggeva chiaramente sul volto dell’allenatore e degli stessi protagonisti, portati sabato nel ritiro di Ovada per temperarli al grande appuntamento. I friulani restano i grandi favoriti del torneo anche se avanzano a braccetto con Piacenza e Juniorcasale. Per l’undici di Giacomini era l’occasione propizia per approfittare dello scontro diretto e allungare il passo. In vetta alla classifica non è accaduto nulla di eccezionale: l’Alessandria ha bloccato gli anniversari sullo zero a zero, lo stesso risultato di Piacenza dove gli emiliani hanno tentato inutilmente di avere ragione dell’avversario. La classifica al giro di boa della stagione calcistica 1977-78 non ha subito eccessive modifiche, sia in vetta quanto nella zona di retroguardia dove le due vessilli fere del vecchio calcio piemontese, Alessandria e Pro Vercelli cercano di farsi largo. Le «cugine» viaggiano con un leggero ritardo di due punti, da colmarsi sin dalla prima di ritorno, per attizzare la fiammella della speranza. Romano Mattè punta sulla distanza per riequilibrare le sorti, per acciuffare la tanto sospirata promozione nella C1. L’eccellenza dei serniprofessionisti. L'undici di capitan Colombo chiamato al grande appuntamento è uscito dal campo a testa alta, tra gli applausi, con la soddisfazione di avere compiuto sino in fondo il proprio dovere. Il pareggio conquistato sul campo consente alla compagine mandrogna di affrontare la prossima casalinga con il Pergocrema con il viatico del successo. La vigilia della partita clou è risultata assai movimentata per Mattò costretto a ponderare le marcature, a scegliere gliuomini idonei a compiere la grande impresa. L'Udinese non si scopre oggi, è formazione quadrata, dotata di uomini capaci di risolvere l’andamento di una contesa premendo sull’acceleratore. Ha un centrocampo a doppia mandata ed una difesa altrettanto arcigna considerato che sinora ha subito unicamente sei reti in diciannove partite. Sfogliando le statistiche degli ultimi campionati è facile constatare l’analogia con le grandi annate di Reggiana e Alessandria, l’anno della promozione in serie C1. I ragazzi di Giaconini si avvalgono di grandi cursori come l'ex Leonarduzzi e il casalese Riva centrocampisti pronti ad inserirsi per dare una mano alle due punte Debernardi ed Ulivieri assistiti alle spalle da un Pellegrini, un attaccante pronto a sfruttare ogni occasione per puntare a rete. Gustinetti è la mezza punta che partendo da lontano si inserisce nelle maglie difensive avversarie per perfezionare la geometria finale d’attacco. Con Bencina nelle vesti di regista, le zebrette friulane possono manovrare a tutto campo sicuri di avere le spalle ben coperte da Apostoli in funzione di stopper e dei due ’’liberi” Bonora e Fanesi. La lunga e silenziosa meditazione del tecnico ha dato i suoi frutti. Confermata la formazione sinora imbattuta, ha adottato una tattica di stretta copertura a zona per poi passare, nella parte finale, a quella a uomo. Un’Alessandria a prima vista rinunciataria, in realtà ben disposta nella propria tre quarti per impedire all’avversario di dilagare principalmente sulle fasce laterali. Il mister ha evitato di compiere l’errore della Pro Vercelli, che intravista la possibilità di acciuffare il risultato pieno si sbilanciò in avanti aprendo paurosi varchi alle spalle. I bianconeri ne approfittarono per andare a segno in due occasioni. I mandrogni freschi dell'esperienza dei ’’cugini” hanno preferito attendere l’antagonista senza prestare il fianco alle veloci incursioni. Squadra raccolta con Bosetti appostato a centrocampo a fare buona guardia a Bencina — il distributore del gioco — onde impedirgli di abbandonare la posizione. Il centrocampista alessandrino è apparso ai più lenti, ma in realtà non essendo un incontrista doveva difendere la palla, cercare lo spazio giusto per collocarla. il compito lo ha svolto con la consueta intelligenza dimostrando freddezza anche nei momenti in cui l’antagonista gli presentava l’opportunità di avanzare. Un richiamo da sirena con i pericoli facilmente immaginabili. L’alessandrino ha trovato una valida spalla in Bologna che se la vedeva con un tipino piuttosto pericoloso come Riva. Vincenzo chiamato a dare una mano ai compagni sulla fascia centrale senza dimenticare gli attaccanti ha giostrato al centro e sull’out tentando nel contempo il varco per presentarsi davanti alla rete di Della Corna. All’attacco il funambolo Vagheggi, in partenza in posizione centrale, ma sempre alla ricerca dello spazio sulle linee esterne per effettuare il cross. L'ala camuffata da centravanti ha lavorato, contrariamente a quanto accadeva in passato, con notevole determinazione, risultando tra gli uomini più attivi sul terreno al disotto delle possibilità, pur tenendo in evidenza la mole di Bonora, un difensore forte nel gioco aereo e nel contrasto, Baglini costretto costantemente a girare al largo senza grosse possibilità per incunearsi nell’area avversaria. L’alessandrino ha toccato poche palle lasciandosi sfuggire anche una grossa occasione per portare in vantaggio i compagni. Lo vedremo la prossima domenica con un antagonista certamente inferiore a Bonora. Atteso alla prova la retroguardia, piuttosto calante negli ultimi tempi per gli svarioni di Vichi e un certo scadimento di capitan Colombo. Il pacchetto difensivo, ad eccezione di una papera iniziale, non ha fallito un colpo. Colombo designato alla sorveglianza di quel vecchio volpone che è Ulivieri non gli ha mai concesso spazio. Lo ha tallonato da vicino, lo ha contrastato efficacemente sulle palle alte senza perdere un duello. Antonio conosce l’attaccante udinese da vecchia data. I primi scontri risalgono all’anno della promozione quando Ulivieri militava nella Novese. L’anno successivo si trasferì a Como ma anche in quell’occasione non gli riuscì di lberarsi della mignatta. Per la quinta volta Colombo gli ha impedito di andare in gol anche se Ulivieri ha avuto una grossa occasione all’inizio della partita per un madornale errore del pacchetto di retroguardia. Moretti partito su Pellegrini, centravanti arretrato, ha cambiato successivamente uomo portandosi su Debernardi onde consentire a contratto di passare su Pellegrini e liberare Tonetto su Gustinetti. Il giovane centrocampista contrariamente a quanto era accaduto in altre occasioni è partito piuttosto male, si è ripreso verso lo scadere del tempo per poi scomparire definitivamente dalla bagarre unitamente a Bongiorni arresosi unicamente per la fatica. Il campo infatti era tra i più infami per un giovane che da quattro domeniche è chiamato a svolgere un duro lavoro di spola e coordinamento. La sostituzione di Tonetto, avvenuta nella parte finale della contesa, doveva almeno essere anticipata di un quarto d’ora. La spiegazione è semplice: un giocatore nel momento in cui non ’’vede” il compagno, continua a perdere preziosi palloni è chiaramente in crisi. Tonetto evidentemente paga lo scotto, sull’esempio di Bongiorni, di un'affrettata preparazione e di un ritmo di gara ben più consistente di quando giocava nelle file della "Primavera". Il cedimento del centrocampo causato dall’approssimativa condizione di Tonetto e dalla stanchezza di Bongiorni ha minacciato di mettere in crisi l’intera squadra.La tenuta di quel vecchio leone rispondente al nome di Colombo, la determinazione di Moretti (un mastino per la grinta dimostrata durante l’intero accordo della partita) unità all’impegno di Vichi tornato sullo standard dei primi incontri in maglia grigia. Un’Alessandria carburata a dovere, almeno per quanto concerne la volontà di opporsi validamente ad un antagonista che sulla carta lo surclassava nettamente. I novanta minuti hanno dato modo ai 3.500 spettatori presenti di verificare dal vivo la consistenza tecnico - tattica della formazione alessandrina risorta dopo la Waterloo di Seregno. Mattè per sopperire alle carenze sta impostando l'undici sotto il profilo atletico tentando di sfruttare il calo dell’avversario nella seconda metà della gara. Dal giorno del suo arrivo alla guida della barca grigia ha preventivato il ricupero in trenta - quaranta giorni. Al momento la crescita atletica sulla distanza è limitata. Una scusante il mister ce l’ha e concerne a mancanza di un terreno di gioco idoneo per svolgere allenamenti regolari. Negli ultimi quindici giorni i mandrogni per proseguire il lavoro sono ripiegati sul vecchio campo di piazza d’Armi l’unico disponibile. La scorsa settimana i tentativi di agganciare una squadra per la partitella del lunedì sono naufragati. Le ricerche sono state estese anche in riviera senza troppa fortuna. E’ stato giocoforza sfruttare l’area dell’aeroporto l’unica disponibile per consentire un salutare galoppo di allenamento. Concediamogli pertanto ancora una quindicina di giorni prima di tirare le somme sulla famosa « cura Mattè » legata ad una crescita sotto il profilo atletico. Puntando sulla tenuta ovviamente non ne ha tratto giovamento il modulo gioco tutt’ora approssimativo, salvo qualche rara eccezione. Il confronto con l’Udinese lo ha dimostrato. L’attuale modulo di gioco adottato dall’Alessandria è basato sul movimento dei centrocampisti in appoggio alle punte. Gli interscambi avvengono raramente per cui gli avanti si trovano sovente in balia dei difensori. In fase propulsiva quattro - cinque giocatori erano fermi a centrocampo, completamente liberi di marcatura. Avanzando di una decina di metri si sarebbero trovati nella posizione ottimale per raccogliere i rinvii della difesa Altro appunto da muovere è l’insufficiente mentalità tattica. L’uomo in possesso della palla cerca lo scambio a lunga distanza, a volte indugiando perde il pallone, ignorando la possibilità di allargare il gioco sulle fasce a vantaggio del compagno scattato nello spazio libero. L’errore si è ripetuto sino alla nausea. Manovrando con lo sguardo incollato sul pallone non si riuscirà ad avere una esatta visione del gioco. Ha sbagliato ripetutamente Tonetto, altri compagni lo hanno imitato perdendo facili occasioni. Tirando le fila dei novanta minuti il pareggio non stona: l’Alessandria ha tenuto testa all’avversario fallendo due grosse occasioni da gol; l’Udinese pur mostrandosi superiore sotto il profilo tecnico, ha evitato di correre rischi dopo avere sciupato una facile palla gol con Ulivieri. Cronaca lampo della partita. I friulani guadagnano il primo corner dopo solo 25" di gioco, ma l’Alessandria pareggia il conto un minuto dopo. Pasticcia la retroguardia grigia e per poco scappa il gol. Su Debernardi (5’) si muovono in diversi compreso Lucetti: l’ala allarga sul libero Udivieri cori pallonetto sopra la traversa. Le squadre indugiano nell’offesa nella tana di aprire varchi pericolosi. Bosetti al 29’ libera Vagheggi sul filo del fuorigioco, l’ala stringe verso la porta scaricando la botta di destro. Della Corna devia sull’interno del palo ed il pallone torna in gioco alla destra. Bologna a botta sicura indirizza nella rete sguarnita ma sulla linea bianca salva Fanesi. E’ il momento migliore dei grigi. Trascorrono due minuti e stavolta è Vagheggi a lanciare Baglini. Il centravanti invece del pallonetto tenta la bordata e Della Corna salvo con il corpo. Ancora una punizione di Bologna (31’) e provvidenziale deviazione della difesa in angolo. Ultima conclusione al 44’ di Vagheggi neutralizzata a terra. L’Udinese si sveglia ed al 50’ fa traballare la difesa mandrogna. Cinque minuti dopo è un filtrante rasoterra rasoterra di Riva a costringere Lucetti ad un difficile intervento. Il centrocampo dei locali è in affanno per il cedimento dei giovani. Si accentua il difensivismo dei locali: Tonetto scompare dalla scena, il pur brillante Bologna ha qualche difficoltà con Riva. L’Alessandria ritenta la via del gol e finalmente sugli spalti riecheggia il grido di forza grigi. Sono tuttavia i friulani ad andare ancora una volta vicino alla marcatura. Bencina (67’) allarga sullo smarcato Ulivieri ed anche in quest’occasione l’ala calcia a lato. Ad imitarlo al 72’ è Debernardi svirgolando un facile pallone davanti alla rete di Lucetti. Entra in campo Piccotti in sostituzione di Tonetto ed i grigi riacquistando fiducia. L’ultima grande possibilità è dell’Alessandria a dieci minuti dalla conclusione. Bologna apre improvvisamente a destra con un lungo lancio per Vagheggi. L’ala in velocità resiste a Fanesi e da venticinque metri scarica il possente rasoterra. Della Corna si accartoccia sulla sfera salvando la rete dall’insidia. Le ultime battute sono senza storia. Nessuna delle contendenti intende regalare il risultato. Si manovra a centrocampo in attesa del fischio finale dell’ottimo Ballerini di Aulla. Il pubblico, soddisfatto, non lesina gli applausi, scroscianti, all’indirizzo dei ventitré contendenti, direttore di gara compreso. Un altro punto si aggiunge alla classifica grigia. Lo scorso anno l’Alessandria di Viviani e Trebbi girò a quota 17, un punto in più, poi ingranò la quinta concludendo al sesto posto. Sapranno ripetersi gli orsacchiotti di Mattò? La prima di ritorno vede i grigi ancora al Moccagatta contro lo spigoloso Pergocrema. Nell’andata Colombo e compagni guadagnarono un punto, stavolta ne occorrono due, in caso contrario i patemi d’animo saranno nuovamente all’ordine del giorno. La conquista del successo avrebbe notevoli ripercussioni sulla graduatoria in vista della proibitiva trasferta nella tana della capolista Piacenza. L’Alessandria è avvertita, superato l’esame dell’Udinese, l’imperativo dei due punti è fuori discussione. (Il Piccolo) Risultati: Audace - Biellese 4-0 Bolzano - Lecco 2-0 Mantova - Treviso 2-1 Omegna - Pergocrema 1-1 Piacenza - Juniorcasale 0-0 Pro Vercelli - Pro Patria 4-1 S.Angelo - Padova 0-1 Seregno - Novara 0-2 Triestina - Trento 2-1 CLASSIFICA: Junior, Udinese, Piacenza p.27; Novara 24; Biellese 22; Mantova, Triestina, Treviso 21; S.Angelo, Trento 19; Bolzano, Padova, Pergocrema 18; Lecco 17; Alessandria, Pro Vercelli 16; Pro Patria, Omegna 14; Audace 12; Seregno 9 MARCATORI: 8 reti: Ascagni (Juniorcasale), Cesati (Piacenza), Petta (Treviso), Andreis (Triestina); 7 reti: Basili (Juniorcasale), Dioni (Biellese) e Frutti (Mantova). 6 reti: Schillirò (Biellese), Galluzzo (Lecco), Piccinetti (Novara), A. Rossi (Padova), Pellegrini (Udinese). 5 reti: Sartori (Bolzano), Vriz e Zanotti (Novara), Mazzoleri (Pergocrema), Franzoni (Piacenza), Mutti (S. Angelo), Zandegù (Treviso), Dri (Triestina). 4 reti: Vagheggi (Alessandria), Vendrame e Vitale (Audace), Pillon (Padova), Alessandrini (Piacenza), Pozzi (S.Angelo), Stefanelli (Treviso), Ulivieri (Udinese) Il punto sul campionato Terzo 0-0 consecutivo per il Casale che è uscito a testa alta dall'incontro con il Piacenza, i nerostellati hanno risposto magnificamente alle attese, giocando una gara lucida, generosa con una grande prova di carattere. Squillante vittoria della Pro Vercelli, vittoria a larghissimo punteggio contro la Pro Patria, il più vistoso che i bianchi sono riusciti a realizzare in questo campionato. Pur disputando la sua peggior partita del campionato, il Bolzano è riuscito a ottenere la vittoria contro il Lecco. La Biellese è stata messa al tappeto dall'inizio della gara alla fine dall'Audace: la gara è filata via liscia per i padroni di casa con i bianconeri impacciati e incapaci di issare una valida resistenza. Meritata vittoria del Novara, sul campo del Seregno, nell'ultima trasferta del girone di andata, una gara affrontata dagli azzurri con una formazione rimaneggiata per gli infortuni.

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