Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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09-04-1978 - Giornata: 29 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta	Stagione: 1977/1978
Serie C

Alessandria Calcio US - Padova Calcio 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 69. Vagheggi C.[A] 7. Sanguin [Pa]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Molinari Pietro [61. Barozzi Roberto], Contratto Renzo, Facchinello Gianni, Colombo Antonio, Vichi Roberto, Vagheggi Claudio, Bosetti Ermanno, Piccotti Enrico, Bongiorni Gabriele, Baglini Stefano All.: Mattè Romano

Formazione avversaria
PADOVA CALCIO: Gennari, Tubaldo, Di Mario, Rossi Marco, Lesca, Berti, Rossi Aldo, Pillon, Scarpa, Sanguin, Nicoletto. A disp.: Gandolfi, De Petri, Monzani. All.: Pivatelli Gino

Arbitro: Cerofolini Fabio (Arezzo)
Note
Espulsi 77. Facchinello [A], 85. Rossi Aldo [P]. Ammoniti: Facchinello [A], 65. Di Mario [P], Angoli: 9-3. Spettatori: 2.000 Inizio gara ore 15.30

Commento
Sessantanove minuti di sofferenza poi . . .Vagheggi L’ORSO fortissimamente vuole e aggancia il pari La squadra di Mattè ha fallito il bersaglio, anzi per due terzi della partita si è temuto il crollo, l’addio definitivo al sogno di agganciare i dodici posti per sperare nel prossimo campionato della riscossa. L’Alessandria ha iniziato la stagione con il piede sbagliato e la conferma si è avuta contro i biancoscudati. Mister Mattè conoscendo a fondo l’avversario (lo allenò nella fase precampionato) aveva predisposto le marcature nella maniera più accorta per inaridire la fonte del gioco. E’ bastato un attimo di disattenzione collettivo per mandare all’aria il piano tattico lungamente elaborato. La rete sorpresa, realizzata nella fase iniziale di gioco, ha finito con il condizionare l’undici mandrogno. I locali, è bene precisarlo, nonostante il gravissimo handicap hanno inseguito il risultato prima con una certa tranquillità, poi affannosamente, man mano che i minuti trascorrevano. Le occasioni da gol in verità, non sono mancate. La rete patavina, sull’esempi di quanto accaduto nel girone di andata, è apparsa stregata. I salvataggi sulla linea bianca, i disperati interventi del portiere Gennari lo confermano. Un punto perduto o guadagnato considerato l'andamento dei novanta minuti di gioco? Lo sapremo probabilmente la prossima domenica nella trasferta di Busto Arsizio, una specie di ultima spiaggia. I bustocchi reduci dall’imprevisto successo sul temuto campo di l’iacenza, ricupereranno mercoledì la partita con Padova. A trarne vantaggio dovrebbe essere la squadra di Mattè che, nonostante tutto, dimostra segni di ripresa almeno sotto il profilo fisico. L’Alessandria a nove partite dalla conclusione deve stringere le file, cercare assolutamente di non perdere di vista il gruppo di squadre in piena bagarre per aggiudicarsi le ultime poltrone. Sarà una fatica di Sisifo, ma al punto in cui siamo giunti è necessario giocare il tutto per tutto per uscire allo scoperto nel disperato tentativo di ribaltare una situazione oltremodo delicata. Abbiamo parlato di cenni di ripresa. La squadra pur denunciando i cronici difetti, riesce a differenza di quanto accadeva in passato, ad esprimersi con maggiore determinazione nei vari reparti anche se emergono limiti insuperabili. Analizzando a partita con il Padova, ad esempio, ce da rimarcare la poca affidabilità di Molinari chiamato a svolgere la funzione di marcatore; il leggero scadimento di forma di Contratto; le incertezze in fase di impostazione di Bosetti e dello stesso Bongiorni considerato uno dei giovani maggiormente promettenti del vivaio alessandrino. Il centrocampo, si sa, è la fonte del gioco di ogni squadra, il fulcro della manovra. Se gli uomini d'ordine tengono in fase difensiva e costruiscono per gli attaccanti, il rendimento degli altri compagni cresce in misura considerevole, in caso contrario la manovra diviene asfittica. Gli alessandrini hanno giocato alternando momenti di vivacità, di buon gioco, a stasi inccncepibili. Una squadra in lotta per la salvezza non può consentirsi tregue, deve assolutamente pigiare sull'aeceieratore, contrastare l’antagonista su ogni palla cercando, se gioca tra le mura casalinghe, la strada del gol. I punti conquistati in trasferta valgono doppio se nel contempo si riesce a incarnierare quelli casalinghi. La legge del campionato è durissima: una vittoria in trasferta non fa primavera se non è accompagnata dal supporto dei punti conquistati sul terreno amico. Ecco perchè Alessandria-Padova era un partita chiave nella lotta per la C1. I mandrogni hanno avuto una buona dose di scalogna, non è la prima volta che accade. Basta una distrazione e l'avversario centra il bersaglio. I ricordi di Bolzano e Biellese bruciano ancora a distanza di tempo. Il Padova partito alla chetichella, ha fatto "saltare" tattica e marcatura con un gol a freddo. Il solito Sanguin (il bianco-scudato aveva segnato anche nell’andata) ricevuta una palla da Rossi A. ha infilzato Lucetti con un tiro secco da fuori area. Responsabilità del portiere? Molti hanno indicato nell’estremo difensore il capro espiatorio della rete. Lucetti effettivamente è intervenuto in leggero ritardo, confermando successivamente di avere i nervi a fior di pelle. Durante il campionato ha compiuto errori, a volte decisivi, tali da incidere sia sul risultato che sul morale del campionato. Il ragazzo sia chiaro, ha stoffa e mezzi per confermarsi, ma nel momento attuale risente delle condizioni psicologiche in cui versa la squadra. Lo abbiamo scritto, lo ripetiamo, ogni partita è una battaglia ed i nervi di un giovane risentono del continuo stress. La decisione, stavolta saggia di Bruno Cavallo, di ripescare Zanier (il Gattopardo subito dopo la partita con la Pro Vercelli sollecitò il ricupero del portiere) è saggia perchè consente ai mister di disporre di un rincalzo valido da sfruttare nelle partite decisive. La logica dice riconferma di Lucetti — i motivi sono facilmente intuibili — ma l’esperienza ripropone la candidatura dell’anziano portiere. E’ un discorso da affrontarsi senza per questo affossare le ambizioni del giovane che, non dimentichiamolo, nella fase iniziale della stagione ha confermato di possedere le qualità per imporsi in un ruolo tanto delicato. La "mazzata" padovana ha costretto l’Alessandria a rivedere i piani, ad abbandonare il proponimento di lavorare ai fianchi l’avversario per colpirlo in contropiede. La reazione dei locali pur coordinata, ha impiegato più tempo del previsto per approdare al pareggio. Le cause? Principalmente la freddezza dei suoi uomini nei momenti decisivi ed in linee subordinate una buona dose di imponderabile. Scorrendo la cronaca dei novanta minuti emerge chiaramente l’insistenza con cui gli alessandrini hanno cercato il pareggio. Subito il gol riorganizzano le file e partono all’arrembaggio. Ormai le marcature sono delineate. Capitan Colombo se la vede con l’unica vera punta patavina Nicoletto, Molinari prende in consegna il sornione Sanguin mentre Contratto opera sul tornante Rossi A. A centrocampo Facchinello attende in zona Rossi M. mentre sull’ex Pillon (sempre valido il gioco del ragazzo) si muove Bosetti vecchio marpione dei campi di calcio. Il ruolo più delicato spetta a Bongiorni chiamato a tenere d’occhio Scarpa mandato in campo con la maglia numero nove, ma in realtà regista dei compagni. Scarpa ex veneziano si muove alle spalle dei compagni, tiene il filo del centrocampo, imposta il gioco pronto a sacrificarsi in appoggio alla retroguardia. Avesse l’Alessandria un uomo di tanto senno nella zona cruciale del campo invece di un Piccotti mascherato con la maglia numero nove che brucia immediatamente molte energie tanto da restare in panne per gran parte della ripresa. Migliore nota in attacco, il reparto considerato sino a ieri il punto debole della squadra. Vagheggi e Baglini hanno finalmente ritrovato la gioia del gol ed i ’’gemelli” la sfruttano a fondo per ripagarsi dalle molte delusioni del campionato. Vagheggi è tornato in testa alla graduatoria dei goleador alessandrini acciuffando il settimo bersaglio grazie alla collaborazione del compagno. Baglini ha mostrato di essere maggiormente concentrato, puntiglioso. Stefano attento e preciso ha propiziato la rete del pareggio poi si è visto negare, da un gran balzo di Gennari, la soddisfazione di raggiungere nuovamente il collega al vertice della graduatoria. Per l’Alessandria l’avere ritrovato i goleador nel momento cruciale della stagione è di fondamentale importanza. La salvezza si raggiunge segnando dei gol e le punte grige nelle ultime tre partite sono andate a segno in cinque occasioni. La difesa imperniata sull’esperto Colombo e sull’arcigno Vichi regge. Certo possedesse un marcatore alla Di Brino, le possibilità di reggere con minore apprensioni alle incursioni avversarie sarebbero maggiori. Mancando il francobollatore capitan Colombo si fa in quattro, mette una pezza in fase difensiva, si trasforma in trascinatore dei compagni oppure avanza sotto la porta avversa, ria per cercare di sfruttare l’ottimo colpo di testa sui calci d’angolo. L’irriducibile Antonio è la grande bandiera dell’Alessandria nel momento cruciale della stagione. Lo imitassero i compagni le possibilità di sopravvivenza in C1 aumenterebbero di colpo di un buon venti per cento. Riprendiamo il discorso sulla cronaca della partita. Subito il gol i mandrogni accelerano il passo denunciando una certa imprecisione dei centrocampisti ed in particolare del trio Bosetti, Facchinello. Bongiorni. Parte tuttavia da Bosetti il suggerimento per riportare la partita in parità. Punizione del centrocampista, il portiere respinge corto su Vagheggi. L’attaccante ha la porta spalancata, batte a colpo sicuro, ma sulla linea di porta sbuca Tubaldo appena in tempo per respingere la botta. I duemila tifosi incominciano a disperare. Le coronarie saranno messe a dura prova durante i novanta minuti. Il Padova ringrazia per lo scampato pericolo cercando di mettere al sicuro il risultato. Rossi A. in sospetta posizione di fuori gioco e di una incertezza di Colonmbo è solo davanti alla rete di Lucetti. Gli alessandrini attendono il fischio del fuori gioco mentre l’attaccante, probabilmente per... scrupolo di coscienza mette a lato la facile palla del due a zero. Lo "scherzo” mette le ali agli alessandrini decisi a non sopportare oltre le impennate dei veneti. Vagheggi sulla destra (24") si libera allargando su Facchinello pronto a chiamare in causa Baglini: l’ala intravisto il corridoio scarica la botta. Gennari non trattiene la sfera sulla quale si avventa Piccotti. Pare un gol fatto, ma l’alessandrino scarica la bordata sull’estremo difensore poi ricupera per la seconda volta ripetendo l’errore. Ancora una volta la rete dei biancoscudati pare stregata. I grigi non si arrendono, riprendono le file del gioco cercano di pareggiare il conto. Baglini al 38’ lavora una bellissima palla per Vagheggi scodellandogliela sul piede, ma il tiro dell’ala è tutt’altro che insidioso. La pressione dei padroni di casa si accentua con il trascorrere dei minuti. Su un corner battuto da Bosetti si accende una furiosa mischia: Facchinelli ha sui piedi la palla gol, cerca Pangolino alla sinistra del portiere fallendo nettamente il bersaglio. L’Alessandria riprende decisa a guadagnarsi il pareggio. L’assedio alla rete del Padova continua, diviene asfissiante. Lo stesso Colombo avanza inserendosi quando i compagni usufruiscono dei calci d’angolo. Il capitano al 61’ svetta più in alto di tutti mandando la sfera a lambire l’incrocio dei pali. Il buon Antonio si dispera, ma il gol del pareggio è nell’aria. I grigi lo cercano con determinazione decisi a battere anche la jella. Ci riescono al 69’ con un'azione manovrata che vede impegnati tutti gli alessandrini. Facchinello a trequarti di campo avanza sfruttando un varco al centro in direzione di Piccotti: il centravanti manca l’aggancio della sfera, ma Baglini è lesto ad impossessarsene scodellandola sui piedi di Vagheggi pronto ad entrare in rete con la palla. E' la fine di un incubo. Gli sportivi tornano a sperare. L’innesto di Barozzi in sostituzione di Molinari rende la manovra più veloce ed incisiva tanto da lasciare intravedere la possibilità di agguantare il successo pieno. Bosetti al 76' sfrutta l’ennesima punizione guadagnata da Barozzi facendo spiovere un pallonetto per la testa di Vagheggi rapido nello "schiacciarlo” nell’angolino alla sinistra di Gennari. Il portiere riesce a deviare di quel tanto che basta per evitare l’intervento risolutore di Baglini. Sul contropiede se ne va Rossi M. e Facchinello al limite dell’area lo stende senza troppi complimenti. L’arbitro Cerofolini avendolo ammonito in precedenza estrae il cartellino rosso espellendolo. Gli alessandrini seppure ridotti in dieci non si arrendono, insistono sfiorando il raddoppio al 79’. Solita punizione di Bosetti per Baglini pronto a girare desta verso la porta. Sul tiro teso Gennari deve distendersi per alzare l’insidioso pallone sopra la traversa. Un peccato perchè i grigi per la mole di lavoro svolta meritavano ben altro premio. Il Padova ringraziato il cielo per lo scampato pericolo spera che lassù qualcuno lo ami cercando il colpo a sorpresa. L'ex Pillon all'83’ si libera sulla destra poi centra per lo smarcato Nicoletto: il biondo attaccante ha un attimo di indugio e quando si accinge al tiro lo fa senza convinzione e Lucetti tira un sospiro di sollievo. La partita è decisamente orientata sulla parità, nessuno osa mettere il naso fuori dalla propria metà campo per evitare sorprese. Rossi A. trova tuttavia il modo di animarla scalciando Contratto: l'arbitro a due passi, senza incertezze indica al patavino la via degli spogliatoi ristabilendo la parità numerica. Per l'Alessandria un punto perduto o guadagnato? Analizzando l’andamento dei novanta minuti il punto vale, ma certe distrazioni vanno eliminate.I gol da polli creano solo orgasmo complicando maledettamente la situazione. Se l’Alcssandria avesse vinto le speranze della C1 sarebbero aumentate di colpo, con il pareggio invece la sofferenza continua. La classifica con l’aridità delle cifre lo conferma. I grigi occupano la quattordicesima posizione distanziati di un punto da Padova, Sant’Angelo Lodigiano e Trento. Mercoledì i biancoscudati potrebbero guadagnare, nel ricupero un altro punto entrando nella zona salvezza. I ragazzi di Matte per restare nel giro devono tornare imbattuti da Busto Arsizio. La partita è piuttosto scomoda considerata la vittoria ottenuta dai tigrotti sul campo del Piacenza. L’Alessandria se effettivamente vale, lo deve dimostrare sui campi esterni. A nove giornate dalla conclusione i punti valgono doppio, in particolare negli scontri diretti. Un risultato utile oltre che alla classifica servirebbe al morale in vista del derbyssimo con i cugini della Juuiorcasale. La strada verso la C1 continua ad essere cosparsa di grossi macigni: impossibile arrendersi nei momenti cruciali. La squadra pare avere ritrovato la forma ideale per sfruttare ogni errore degli avversari per cui se la dea bendata non metterà lo zampino il traguardo è ancora possibile (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI SPRECANO: 1-1 E' stata più indigesta del previsto la gallina padovana per l'orso grigio, che al Moccagatta ha dovuto accontentarsi di un pareggio. E' un risultato anche faticato dopo che l'Alessandria aveva subito un gol a freddo a sette minuti dall'inizio. « Un risultato — dice l'allenatore Matte — che ci sta un po' stretto, considerato il numero di palle reti: il Padova comunque non ha colpa se i nostri sbagliano troppe occasioni ». I grigi, anche con il Padova hanno messo in mostra (tenuta atletica e capacità a reagire a parte) i soliti difetti: troppa confusione a centro campo, troppi passaggi sbagliati o precipitosi: ttroppe occasioni sprecate nel momento di concretizzare la pressione in area avversaria. La difesa poi, alcune volte, ha dato qualche segno di sbandamento. L'Alessandria. per esempio, ha subito la rete iniziale in parte per una svista difensiva e in parte per una certa lentezza di riflessi di Lucetti che si è fatto sorprendere dal tiro di Sanguin. Il Padova, probabilmente, era arrivato ad Alessandria con l'onesta intenzione di impattare il risultato, passato in vantaggio ha amministrato molto bene il vantaggio, poi subito il pareggio nella ripresa, ha con decisione e buon gioco difeso il risultato, limitandosi a veloci azioni di contropiede per alleggerire la pressione alessandrina. Nove a tre i calci d'angolo, in favore dei grigi. Due le espulsioni: al 77' Facchinello, alla seconda ammonizione della giornata, e all' 85. il patavino Aldo Rossi per un fallaccio su Contratto: del Padova ammonlto anche Di Mario, molto scorretto. Inizio veloce e al 7' il gol-sorpresa: scambio volante di Rossi, con Sanguin che. dal limite dell'area, tira teso, sorprendendo la difesa e in particolare Lucetti. Al 69' il pareggio, meritato: Facchinello a Baglini. interviene Vagheggi ed e rete, tra l'esultanza dei tifosi. E' un pareggio però che pregiudica le possibilità dell'Alessandria di conquistare il passaporto per la C1. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) RISULTATI: Audace – Lecco 0-1 Novara – Biellese 0-1 Pergocrema – Mantova 0-2 Piacenza – Pro Patria 0-2 Pro Vercelli – Juniorcasale 1-1 Seregno – Omegna 1-1 Trento – Sant'Angelo 0-0 Treviso – Triestina 2-1 Udinese – Bolzano 1-0 CLASSIFICA: Udinese p. 45, Juniorcasale 42, Piacenza 39, Mantova, Novara 34, Treviso, Biellese 30, Lecco, Pergocrema, Triestina 28, Sant'Angelo, Trento, Padova* 27, Alessandria 26, Bolzano, Pro Patria* 25, Omegna* 24, Pro Vercelli* 23, Audace 20, Seregno 12. *Una gara in meno MARCATORI: 13 reti: Basili (Juniorcasale); 12 reti: Ulivieri (Udinese); 11 reti: Vitale (Audace), Ascagni (Juniorcasale), Frutti (Mantova). 10 reti: Cesati (Piacenza), Petta (Treviso), Pellegrini e De Bernardi (Udinese). 9 reti: Sartori (Bolzano), Galluzzo (Lecco), Picchietti (Novara), Andreis (Triestina; 8 reti: Zandegù (Treviso). 7 reti: Vagheggi (Alessandria), Dioni e Schillirò (Biellese), Vriz (Novara), Mutti (Sant’Angelo); 6 reti: Zanotti (Novara), A Rossi (Padova), Rossi (Pergocrema), Alessandrini (Piacenza), Dri (Triestina); 5 reti: Baglini e Bologna (Alessandria), Vendrame (Audace), Schincaglia (Juniorcasale), Enzo (Omegna), Mazzoleri (Pergocrema), Franzoni (Piacenza). Foglia (Pro Patria), Maruzzo (Pro Vercelli). Il punto sul campionato L'Udinese batte il Bolzano e spicca il volo. La Juniorcasale, infatti, è bloccata sull' 1-1 a Vercelli al termine di un derby del quadrilatero emozionante. Semaforo rosso per il Piacenza che depone definitivamente ogni speranza di promozione crollando in casa con la Pro Patria. Splendida la Biellese che vince a Novara; a Treviso un'opaca Triestina perde meritatamente. Pareggio inutile tra Seregno, virtualmente condannato alla C2 e Omegna che non sfrutta una buona occasione per portarsi a tiro delle qualificate.

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