Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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11-06-1978 - Giornata: 38 - Udine - Friuli	Stagione: 1977/1978
Serie C

Udinese AC - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Contratto Renzo, Tonetto Flavio, Colombo Antonio, Vichi Roberto, Vagheggi Claudio, Bosetti Ermanno, Bologna Vincenzo, Bellacomo Gianfranco, Ferraris (I) Alessandro [74. Bongiorni Gabriele], Molinari Pietro All.: Mattè Romano

Formazione avversaria
Udinese: Della Corna, Bonora, Osti, Leonarduzzi, Apostoli, Riva, De Bernardi, Gustinetti, Pellegrini III Claudio, Bencina, Ulivieri [74. Boito] All: Giacomini Massimo

Arbitro: Baldi Giorgio (Roma)
Note
Inizio gara ore 17.00

Commento
GRIGI, UN PARI DECISIVO A UDINE L'Alessandria doveva ottenere ad ogni costo un risultato positivo e si è impegnata con la massima determinazione sul terreno dei friulani, ridotto ad un acquitrino - Sfuriate offensive della capolista Udinese, che ha voluto onorare con una bella gara il passaggio tra i cadetti - Alla fine tutti soddisfatti, anche se i grigi provano un po' d'amarezza: da troppo tempo vivono alla giornata A tarda notte non s'erano ancora conclusi i festeggiamenti per il ritorno dell'Udinese in serie B. Molto nutrito del resto il programma: era cominciato allo stadio, tre ore prima della partita, con la sfilata degli oltre cento clubs bianconeri e l'intervento di complessi bandistici e gruppi folcloristici dei maggiori centri friulani. E' festa grande per tutti. Solo l'allenatore Giacomino, l'artefice primo di questa, splendida promozione, è ancora in attesa di conoscere 11 suo destino dopo la burrascosa lite col patron, Teofilo Sanson. Vedremo se il riavvicinamento fra le due parti proposto In questi giorni sortirà un qualche risultato. Chi Invece non sembra disposto a rimanere è l'allenatore dell'Alessandria Romano Matte. Ha raddrizzato un campionato, che sembrava ormai compromesso, è riuscito ad agguantare, sia pure all'ultima giornata la permanenza in CI, ma tutto questo non può soddisfare le ambizioni di un tecnico, che crede in un lavoro proiettato nel futuro. Forse, su questo plano, anche i tifosi avrebbero molto da dire. Da troppo tempo l'Alessandria si accontenta di vivere alla giornata, da anni ormai nei suoi programmi c'è soltanto una salvezza raggiunta più o meno faticosamente. Ecco perché, dietro la legittima soddisfazione di questa CI ottenuta in extremis, c'è più amarezza che euforia. La partita ha una sua storia ben definita. L'Udinese cerca davanti al proprio pubblico un commiato dignitoso dopo una stagione di grandi soddisfazioni. Ma se i padroni di casa hanno motivi evidenti per impegnarsi, ben più robusta è la carica psicologica dell'Alessandria che vuole a tutti i costi il punto della salvezza. L'impresa è ardua, sulla carta si presenta addirittura proibitiva, stante la diversità dei valori, ma non ci sono alternative. Occorre impegnarsi lasciando da parte complessi di sorta. Sotto questo profilo la gara dell'Alessandria è stata un piccolo capolavoro di volontà e di furbizia. Una prova di carattere cui è venuta in aiuto anche un po' di fortuna. Lo stesso Matte a fine gara ammette che le condizioni del campo, semi allagato per la pioggia, hanno finito col danneggiare molto di più l'Udinese, squadra dotata di spiccate Individualità, ma fisicamente più leggera e quindi in difficoltà nel costruire azioni d'attacco. L'Alessandria ha fatto delle proprie risorse atletiche uno strumento efficace imponendo agli avversari marcature asfissianti, impegnandosi in continue triangolazioni, lottando su ogni pallone e preferibilmente nelle zone più paludose. Non sarà bello ma le partite si possono pareggiare anche cosi. La cronaca. Il terreno è al limite dell'impraticabilità per un abbondante acquazzone abbattutosi poco prima della partita. In queste condizioni il gioco non poteva non risentirne. Azioni subito imprecise e frammentarie, palloni ingovernabili e frequenti mischie nel vano tentativo di dare un filo logico alla manovra. L'Alessandria comunque è la prima a lasciar perdere fronzoli stilistici ed a trovare opportune contromisure. Cosi, mentre l'Udinese stenta a riordinare le proprie file, l'Alessandria parte Inaspettatamente all'attacco, spinta da Bologna nella posizione di centravanti-pivot e dalla coppia di interni Bosetti e Bellacomo. Sembra tattica suicida, ma Matte ha fatto bene i suoi calcoli predisponendo uno stretto filtro a centrocampo. Oltretutto pub contare su una difesa solida ed esperta. Basterà citare l'ottima prova di Contratto, che ha regolarmente anticipato l'uomo più pericoloso dell'Udinese, quel Pellegrini in predicato di vestire la maglia del Milan l'anno venturo. Ma Contratto non s'è limitato ad annullare il suo diretto avversario, in più d'una occasione è riuscito anche ad inserirsi nelle zone calde del campo ed a portare il suo aiuto. Accanto a lui Colombo e Vichi, senza dimenticare il portiere Lucetti, sicuro tra i pali e nelle uscite. E' tutta l'Alessandria che dimostra determinazione e in qualche occasione riesce a creare pericoli per la porta di Della Corna. Secondo tempo. Si riprende sotto una pioggia battente. L'Udinese dà subito l'impressione di una maggiore vivacità, l'Alessandria non concede spazio, subisce ma riesce a contenere le sfuriate degli avversari. Con il passare dei minuti affiorano 1 primi sintomi di stanchezza, più evidenti tra i giocatori dell'Alessandria, autori di un primo tempo condotto a ritmo sostenuto. Dal 60' la miglior Udinese. La pressione dei padroni di casa diventa a tratti un autentico monologo. Ultimi 15 minuti di gioco: sul campo infuriano mischie, mentre l'Alessandria si chiude progressivamente nella propria metà campo lasciando avanti il solo Vagheggi. Il gol sembra nell'aria, ma Lucetti, Contratto e compagni non accusano sbandamenti, anzi sembrano quasi esaltarsi sotto il continuo arrembaggio. Poi, a cinque minuti dalla fine, il destino tende una mano generosa all'Alessandria: 1 tifosi ai bordi del campo scalpitano impazienti e sempre più frequenti si fanno i tentativi di Invasione. Nel giocatori dell'Udinese subentra un'unica preoccupazione: raggiungere gli spogliatoi per tempo e mettersi al riparo. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Mognon) ALESSANDRIA DI MATTE’ BLOCCA LA CAPOLISTA UDINESE Lampi, tuoni e pioggia non fermano i «grigi» Bianconeri friulani e grigi alessandrini si sono esibiti davanti a quindicimila spettatori in delirio. Risultato finale: 0-0 I novanta minuti finali sono stati i più drammatici e sofferti dell’intera stagione, una specie di supplizio per i giocatori in campo impegnati allo spasimo ed i dirigenti sugli spalti. Solo al fischio di Baldi di Roma la grande gioia è esplosa mentre i bianconeri festeggiavano la promozione in serie B, i grigi osannavano alla Cl. L’Alessandria doveva restare imbattuta ad ogni costo per evitare di essere raggiunta da Pro Vercelli e Pcrgocrema. Un compito difficilissimo, impossibile considerata l’atmosfera del ’’Rizzi”. Quindicimila spettatori osannanti, attendevano l’ultimo successo della stagione per accomiatarsi dalla squadra dominatrice assoluta del girone A. Uno spettacolo irripetibile, un’apoteosi senza precedenti. Fortunam ente...lassù qualcuno ama l’orso grigio. Le cateratte del cielo si sono improvvisamente aperte mezz’ora prima della contesa e il campo, sotto i violenti acquazzoni, si è trasformato in un acquitrino. A pochi minuti dall'inizio mentre erano in corso le premiazioni, larghe chiazze d’acqua emergevano sul rettangolo di gioco lasciando intravedere cosa sarebbe accaduto all’inizio delle ostilità. L’Udinese frenata dalle avverse condizioni meteorologiche, ha patito più dei piemontesi l'insidia del tempo trovando gli spunti vincenti solo nella parte finale del tempo e nella ripresa. Mister Mattè in previsione della battaglia finale aveva predisposto le marcature secondo logica, affidando le punte avversarie a Moretti (De Bernardi), Contratto (Pellegrini) e Ulivieri (Colombo). Particolarmente atteso il duello tra il goleador bianconero e il capitano alessandrino. L’attaccante nei confronti con Antonio non è mai riuscito a trovare la via del gol, nè in serie C né in B. La tradizione si è confermata anche domenica.Colombo sfruttando il terreno pesante, giocando sullo anticipo, è riuscito a contenere le sfuriate, a limitarne la pericolosità nel gioco aereo. Una battaglia a viso aperto protrattasi per 73 minuti poi Ulivieri ha ceduto il passo al giovane Boito e il capitano mandrogno ha tirato un lungo sospiro di sollievo. Proseguendo nello esame delle marcature Tonetto ha preso in custodia il motorino Gustinetti, inesauribile nel fluidificare sulla fascia laterale. Assestata la retroguardia le maggiori cure sono state dedicate agli uomini di centrocampo chiamati a costituire un velo di interdizione. Il regista Bosetti si è portato su Bencina, Bologna sullo sgusciarne Riva mentre il piccoletto Bellacomo si è installato a centrocampo dedicandosi esclusivamente alla rottura. Il ’’piccoletto” su un terreno che gli era congeniale ha giocato forse la migliore gara della stagione. I suoi duelli con i "giganti” friulani si sono risolti nella maggioranza dei casi vittoriosamente. La statura mai come in questo frangente gli ha dato una mano. Inesauribile ha continuato a macinare chilometri, a gettarsi sugli avversari con furia leonina. Novanta minuti disputati alla insegna del combattimento. Una scelta indovinata considerato il terreno, in caso contrario sarebbero stati dolori. L’Alcssandria ha mantenuto come prima punta Vagheggi e Ferraris tornante. Il goleador grigio fronteggiato dal giovane Osti (chiamato a sostituire lo squalificato Fanesi) ha dato molto filo da torcere all’avversario muovendosi sull’out con determinazione, senza rinunciare al contrasto. Un Vagheggi caricato al massimo, smanioso di mettere in difficoltà i padroni di casa. Nella valida opera di disturbo gli ha dato una mano Ferraris apparso trasformato rispetto alle scialbe prove fornite durante il campionato. Un'Alessandria votata alla lotta, al sacrificio pur di non lasciarsi sfuggire di mano la Cl. Il risultato era troppo importante — commentava capitan Colombo al termine della gara — per noi anziani ed anche per i giovani. La C2 era pur sempre una retrocessione. Non mi andava di compiere un altro passo all’indietro. La città non si meritava il declassamento. Gli sportivi sono più numerosi di quanto pensiamo, chissà che dal prossimo anno non tornino sugli spaiti per applaudirci». Il desiderio di Colombo di proseguire in grigio nella serie di eccellenza ha trovato conferma sul campo. La squadra di Mattè battendosi dal primo all’ultimo minuto con il coltello tra i denti, senza accusare pause, è riuscita a strappare il risultato indispensabile, lo zero a zero preventivato alla vigilia. Lo abbiamo scritto, lo ripetiamo; una bagarre senza esclusione di colpi perchè l'Udinese non ha regalato assolutamente nulla cercando sino all’ultimo secondo di superare Lucetti. Un punto limpido non oscurato da ombre e sospetti, un risultato che rivaluta una stagione affrontata all’insegna della confusione invece della chiarezza. Comprensibile pertanto l’incontenibile entusiasmo dei giocatori e dello sparuto gruppo di dirigenti e simpatizzanti. Vogliamo raccontarla dettagliatamente l'ultima indimenticabile fatica? Fulmini e tuoni squarciano il cielo al momento della apparizione delle squadre in campo. Da poco sono stati liberati decine e decine di colombi per suggellare la grande festa della promozione. I tifosi stretti in tribuna accolgono l’undici di Giacomini con un boato, vogliono la vittoria. Riuscirà l’Alessandria ad uscire dal grande catino con il tanto sospirato punticino rimediando alle ingenuità oppure alle stoltezze compiute nell’arco della stagione? I bianconeri denunciano chiaramente la poca ad attabilità al terreno di gioco; gli scatti sono impossibili. Il pallone lanciato in profondità si arresta improvvisamente nelle pozzanghere favorendo l’avversario. E’ un continuo batti e ribatti per farlo uscire dai ’’laghetti” artificiali formatisi a centrocampo. Gustinetti e compagni insistono nel mantenere la palla a terra favorendo gli alessandrini in attesa sulla trequarti. La squadra di Mattè tiene ottimamente, non lascia spazi alle furie bianconere: se resiste il gioco è fatto. I portieri stanno a guardare quanto accade in campo. L'Alessandria approfitta della situazione favorevole per imbastire le prime azioni in contropiede, prima timidamente, poi con maggiore determinazione. Il più attivo è Vagheggi: il ragazzo pare avere bevuto mercurio. Si muove in continuazione, contrasta decisamente per nulla preoccupato dalla maggiore "stazza” degli avversari cercando di defilare sulla fascia. Ci riesce al 13’ con un ottimo spunto liberandosi di Osti e centrando. La difesa friulana manca l’aggancio, Tonetto ne approfitta per rimettere al centro per l’accorrente Ferraris. Il pallonetto dell’ala si smorza su palo. L’Alessandria manca di un soffio il gol. Vagheggi insiste sperando di approfittare del lassismo dei padroni di casa. L'ala innesta la quinta, stringe al centro e calcia; Della Corna blocca con sicurezza. L'Udinese preoccupata si decide finalmente ad uscire allo scoperto mettendo in movimento gli uomini gol. Bellacomo imitato da Bosetti e Bologna si batte senza risparmio di energie nel tentativo di rallentare ulteriormente la ragionata manovra della capolista. Stupendo spunto di Pellegrini sulla sinistra con conclusione rasoterra (29’) imbeccando la testa di Ulivieri, ma il tiro è centrale. L’ex casalese si ripete con un pallonetto insidiosissimo sul quale interviene. Lucetti riuscendo a respingere con i pugni. Il controllo del pallone è arduo e ogni tentativo di conclusione a rete può trasformarsi in una insidia. I grigi tengono duro, evitano di gettarsi allo sbaraglio preferendo muoversi a colpo sicuro. Gli sbilanciamenti in avanti sono pericolosissimi e Colombo e Vichi chiamano a....raccolta i compagni ogni qualvolta una maglia difensiva si allenta. Tonetto rimedia una ammonizione, ma non demorde nel controllo di Gustinetti un cliente scontroso e ombroso il pubblico continua ad incitare mentre la pioggia cade senza interruzione. Pare di essere piombati nuovamente in autunno. I ragazzi di Giacomini invece di.... rilassarsi si esibiscono in insistenti attacchi sfruttando le fasce laterali ed al 44’ creano l’occasione più pericolosa della giornata Gustinetti, sempre lui, avanza sulla sinistra centrando: Lucetti esce dai pali per cercare l’interdizione, ma Ulivieri è lestissimo nell’anticiparlo indirizzando nella porta sguarnita. Il pallone scende a candela con una strana traiettoria, Moretti sguscia lestissimo, colpisce di testa alzando sopra la traversa. Lo spunto dell'alessandrino smorza nelle gole dei tifosi il grido vincente. Si attende con impazienza la ripresa per controllare la tenuta fisica degli atleti sottoposti ad uno stress accentuato dalle condizioni proibitive del campo. I bianconeri rientrano in campo animati da sacro furore. Altro che pastetta. Leonarduzzi si sgancia ripetutamente per cercare il cross vincente. Colombo e compagni stringono i denti per contenere il pressing. Solo al 51' Bologna esce dalla mischia cercando di sorprendere il portiere con un pallonetto. Ripartono i friulani ed al 53’ una malaccorta respinta di Colombo (pallone a candela in piena area di rigore) origina una mischia: esce Lucetti, para, non trattiene poi finalmente rimedia anticipando lo spunto di Pellegrini. Trascorrono tre minuti ed un inutile fallo di Bellacomo origina un altro pericolo per gli alessandrini. Punizione di Pellegrini, pallone spiovente in area e gran botta di Ulivieri sopra la traversa.E’ il momento di maggiore pressione dei padroni di casa. L’Alessandria stretta nella metà campo cerca di limitare i danni: Vagheggi e Ferraris retrocedono sovente per dare una mano ai difensori. Colombo e Vichi si battono da leoni, Moretti tiene agilmente il campo sfruttando l’anticipo. Gli udinesi si ostinano nel toccare di fino, di prima, sbagliando. Per gli alessandrini è un aiuto impensato in quanto approfittando delle pause prendono fiato gettandosi nella mischia con rinnovato ardore. Leonarduzzi, l’ex di turno, continua ad imperversare: al 71’ sfugge a Vichi concludendo angolatissimo. Lucetti è ottimamente piazzato. L’Alessandria avvicinandosi la conclusione cerca di sfruttare la maggiore vivacità riassumendo il comando delle operazioni. Gli dà una mano l'inesauribile Bellacomo consentendo alle punte di sganciarsi con maggiore frequenza verso la rete avversaria. Vagheggi inventa uno spunto al 73’, si libera sulla fascia destra, entra in area dove un difensore si salva in corner. Nel frattempo esce Ferraris infortunatosi in uno scontro: lo sostituisce Bongiorni. Della sosta ne approfitta pure Giacomini per mandare in campo Boito. I pericoli per la rete alessandrina continuano, il più insidioso si registra al 77’. Gustinetti batte un calcio d’angolo, perfetto spiovente in area e grande incornata di Pellegrini. La sfera sibila sopra la traversa. Lucetti suda freddo indi ringrazia il cielo per lo scampato pericolo: la palla era realmente imprendibile. L’Alessandria scottata decide di uscire dal guscio, di spostare il baricentro difensivo sulla trequarti. La migliore condizione atletica consente all’orso grigio di assumere decisamente il controllo delle operazioni. E’il momento decisivo della partita,subire un gol significa la fine, gettare alle ortiche quanto faticosamente costruito. Dopo un ennesimo tentativo di De 'Bernardi ecco la risposta di Vagheggi. L’alessandrino ricordandosi di possedere scatto e velocità ne approfitta per defilare sulla destra, per seminare lo scompiglio. Semina gli avversari entra solo in area e da posizione angolata scocca il forte rasoterra: Della Coma pare senza trattenere la sfera che rotola lentamente verso la fatidica linea bianca. Il friulano evita la ’’grande beffa” con un colpo di reni. I quindicimila presenti sugli spalti tirano un lungo sospiro di sollievo, la sconfitta avrebbe rovinato il proseguo della festa. Gli ultimi minuti vedono entrambe le squadre in posizione di attesa, neppure l’Udinese rischia l’offensiva. Il contropiede alessandrino si è dimostrato più pericoloso del previsto. Il fischio finale trova tutti d’accordo: i tifosi invadono pacificamente il terreno, gli alessandrini esultano, si abbracciano. Finalmente la C1 è una bella realtà, i risultati conseguiti dalla Pro Vercelli e dal Pergocrema non interessano nessuno. L’Alessandria soffrendo a volte stringendo i denti ha conquistato il traguardo prefissato all'inizio della stagione. La media del punto a partita è stato centrato o quasi: trentasette punti su trentotto. Conclusa la stagione gli sportivi guardano al futuro al girone di diciotto squadre della C1. Quali gli intendimenti del presidente Bruno Cavallo? Le prossime settimane saranno chiarificatrici per la vecchia società di via Gentilini. L’esperienza difficile della stagione appena conclusa, auguriamoci sia realmente costruttiva. I giocatori, nessuno escluso, hanno compiuto il loro dovere sino alla fine battendosi con la determinazione e la grinta indispensabile per evitare la retrocessione in C2. E' stata una faticaccia, ma la costanza ha trovato il giusto premio nel quasi impossibile, alla vigilia, pareggio di Udine. Gli alessandrini guidati da Romano Mattè e da capitan Colombo martedì pomeriggio si sono recati a piedi al Santuario della Madonnina di Castellazzo B.: alla vigilia dell’ultima gara avevano promesso di sciogiere il voto in caso di salvezza. L’impegno è stato mantenuto. La comitiva grigia scioglierà le fila in settimana dopo il pranzo di fine stagione offerto dal presidente Cavallo. Mister Mattè che ha guidato saggiamente la squadra approfitterà dell’occasione per accomiatarsi dai ragazzi e dai tifosi alessandrini. II prossimo anno infatti allenerà con molte probabilità il Treviso anche se ha ricevuto offerte concrete dal Parma. Auguri mister, gli sportivi non la dimenticheranno per quanto ha fatto in questa stagione difficilissima, impossibile.(Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Biellese - Audace 1-1 Juniorcasale - Piacenza 1-1 Lecco - Bolzano 1-0 Novara - Seregno 1-2 Padova - S.Angelo 4-1 Pergocrema - Omegna 4-1 Pro Patria - Pro Vercelli 0-2 Trento - Triestina 1-2 Treviso - Mantova 1-2 CLASSIFICA: Udinese p.58; Junior 50; Mantova, Piacenza 46; Novara 42; Treviso 41; Triestina 40; Trento, Lecco, Biellese 39; Alessandria, Padova 37; Pro Vercelli, Pergocrema 36; S.Angelo 33; Bolzano, Omegna 32; Pro Patria 29; Audace 27; Seregno 21 MARCATORI: 18 reti: Basili (Juniorcasale) 17 reti: Ulivieri (Udinese) 13 reti: Frutti (Miantova) 14 reti: PiccinAtti (Novara), Ascagni (juniorcasale) Il punto sul campionato L'Udinese è promossa in Serie B. Vanno in C1; Juniorcasale, Mantova, Piacenza, Novara, Treviso, Triestina, Trento, Lecco, Biellese, Alessandria e Padova. Restano in C2: Pro Vercelli, Pergocrema, S.Angelo, Bolzano, Omegna, Pro Patria, Audace, Seregno. La Biellese si è congedata dal suo pubblico, pareggiando l'incontro con l'Audace: già al termine della penultima partita la Biellese aveva raggiunto la certezza della parmanenza in C1. Il Padiva ha sconfitto il S.Angelo, con un sonoro punteggio, guadagnandosi l'ammissione alla C1. Poco fortunata l'ultima gara sulla panchina del Treviso del tecnico Fornasaro: i bianconeri, dopo aver sprecato più del lecito, si sono fatti infilare, allo scadere, dal Mantova . Commiato amaro per il Novara al cospetto dei propri tifosi nel match contro il Seregno che ha veleggiato all'ultimo posto per tutta la stagione, i giocatori novaresi sono usciti sconfitti per 1-2. Inutile vittoria della Pro Vercelli a Busto Arsizio contro la Pro Patria.

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