Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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19-10-1980 - Giornata: 4 - Asti - Vincenzo Bosia	Stagione: 1980/1981
Serie C2

Asti T.S.C. AC - Alessandria Calcio US 0 - 2 (0 - 2)
RETI: 2. Piccotti E.[A], 45. Colusso R.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Fabris Mariano, Poli Giovanni, Piazza Fabrizio, Soncini Stefano, Gaudenzi Mario, Maniscalco Maurizio, Colusso Renato, Rossi Ferdinando, Piccotti Enrico, Zerbio Luigi [65. Calisti Angelo] A disp.:Burroni Valerio, Colombo Antonio, (P) Favot Sergio, Pasquali Primo All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
ASTI TSC AC: Bonati, Berruti, Nicoloso, Saibene [46. Marchese], Colzato, Porta, Cremonesi, Roda, Skoglund Giorgio, Locatelli, Tosetti [65. Rotini]. A disp.: Bocchino, Gottardo, Rossi. All.: Domenghini Angelo.

Arbitro: Palmeri Sergio (Bolzano) [Rossi-Moro]
Note
Ammoniti: Tosetti [As] Angoli: 17-2 Spettatori: 2000 Inizio gara ore 14.30

Commento
PICCOTTI E COLUSSO I REALIZZATORI, ROSSI E ZERBIO GLI ARTEFICI DEL SUCCESSO Il contropiede grigio stronca i "galletti Positivi inserimenti di Piazza e Gaudenzi in difesa — Bene il centrocampo — Calciomercato: iniziate lunedì le trattative Una vittoria che vale per la classifica, per il morale e per la media inglese. Stimolati dalle critiche i grigi hanno risposto nell’unico modo possibile e cioè sfoderando una prestazione esemplare per impegno, sagacia tattica e convinzione nei propri mezzi. Attenti nel contenere le confuse proiezioni offensive degli astigiani, gli uomini di Ballacci hanno finalmente giocato nell’unico modo che le caratteristiche di certi suoi elementi suggeriscono: controllo a centrocampo e rapide fiondate in contropiede. Certo la "metamorfosi” è stata possibile solamente con l’innesto di Piazza al posto dell’approssimativo Burroni, di Gaudenzi come regista difensivo, infine di Zerbio all’estrema a rilevare l’appannato Calisti. Una decisione che Ballacci meditava da parecchio tempo, una scelta tattica che ha colto nettamente di sorpresa i "galletti”, incapaci di arginare le rapide incursioni dell’ex bresciano. Esemplare l'azione del raddoppio, ma va ricordato che in un paio di occasioni lo stesso Zerbio aveva puntato decisamente verso Bonari, partendo da posizione regolarissima; soltanto alcuni discutibili interventi dei guardialinee lo avevano frenato. Ma tutto il centrocampo, sorretto da uno straordinario Colusso (forse il migliore in campo) ha lavorato buoni palloni per le punte. L'innesto di Piazza, infatti, ha colmato la lacuna più grave e cioè la mancanza di un marcatore autentico, di un mediano che oltre ad essere propulsore fosse al tempo stesso incontrista. Raggiunto lo scopo, gli interni hanno avuto maggiore libertà d’azione. Ne hanno beneficiato, oltre a Colusso, anche Piccotti e Maniscalco, che hanno potuto esprimersi alla loro maniera. Più tranquilla anche la difesa Gaudenzi, libero rigenerato, ha dato un diverso peso atletico ad un reparto che soffriva le precarie condizioni di form a di Antonio Colombo, atleta generoso ma forse bisognoso di una utilizzazione "col contagocce”. Una salutare ventata d’ottimismo, quindi, dopo le apprensioni che il disastro di Rho avevano fatto sorgere nella tifoseria mandrogna. Trovata la squadra (e ora l’attenzione è rivolta al mercatino autunnale), recuperati i tifosi (numerosissimi sugli spalti del "Comunale”) i grigi possono voltare pagina. Il prossimo avversario si chiama Arona. Sulla carta si dovrebbe fare un sol boccone degli azzurri, un undici tutt'altro che blasonato ma comunque capace di mettere sotto la matricola Casatese, fino a domenica scorsa considerata una delle squadre rivelazione del girone A. I mandrogni, che solo una volta hanno potuto sfruttare il vantaggio del pubblico amico, sono chiamati a confermare in casa le positive impressioni che (Rho escluso) hanno fornito sui terreni esterni. Ad Asti la svolta si è avuta dopo un paio di minuti, un colpo da K.O. per gli astigiani, scesi in campo con troppa animosità. C'è un lungo lancio per Zerbio, che costringe Bonati all’uscita alta oltre l’area di rigore. Calcio di punizione dal limite: batte lo stesso Zerbio, la barriera respinge; si accende una mischia e Colzato, per sbrogliare la situazione, tocca all’indietro per il portiere che, sorpreso, riesce solo a toccare la sfera. Piccotti, in agguato, depone facilmente in fondo al sacco. Dopo il gol lo schema dell’incontro è quasi obbligato. I locali si riversano nella metà campo grigia, con molta foga ma con scarso ordine. Manca tra gli uomini di Domenghini il ragionatore, l’uomo che riesca a disciplinare il podismo di Saibene, Nicoloso, Cremonese, Roda e Locatelli. Al 10’, comunque, il primo brivido per Zanier, che però e ben piazzato e non ha difficoltà nel bloccare il pallone, girato su calcio d’angolo dall’onnipresente Nicoloso. Risponde Zerbio, che su tocco di Colusso si produce in un bel palleggio aereo ma sparacchia alto sull’uscita di Bonati (14’). Al 38’ corner di Locatelli e inzuccata di Tosetti vicina al palo. È il m omento dell’Asti che fa spiovere numerosi palloni nell'area degli ospiti cercando di sfruttare la buona elevazione di alcuni elementi e del terzino Nicoloso, che si spinge sovente in avanti per concludere a rete. Al 43’, infatti, Zanier deve volare per respingere in corner un pallone del difensore che aveva sorpreso tutti in elevazione. Ma c'è appena tempo per prendere fiato, che l’Alessandria raddoppia con la più tipica azione di contropiede. Maniscalco pesca alla perfezione Zerbio, che parte nettamente oltre i difensori (alcuni minuti prima una azione analoga era stata fermata per un inesistente fuorigioco), arriva fino davanti a Bonati, poi con molta intelligenza allarga sulla sinistra per l’accorrente Colusso, che di piatto infila il pallone del 2-0. Inutile descrivere l’entusiasmo dei grigi. C’è appena il tempo per rimettere la palla al centrocampo che Palmeri ordina il riposo. Nella ripresa Domenghini, per dare maggiore vivacità alla sua squadra inserisce Marchese al posto di Saibene, ma il risultato non cambia: la manovra dei locali è anzi più lenta e involuta che nel primo tempo. La "matricola” colleziona solo una lunga serie di calci d ’angolo (alla fine saranno 17) che possono solo confermare uno sterile dominio territoriale. L’arma del contropiede è invece esaltata da Ferdinando Rossi, che ha il passo adatto per mettere in crisi lo stopper Colzato, che pure ha esperienza di professionista. Dopo otto minuti, il centravanti se ne va sulla destra, servendo al centro Colusso che però conclude alto. Al 14’, addirittura ci prova... Locatelli a mettere in crisi il proprio portiere, con un tocco sfortunato che costringe il collega di reparto ad un gran balzo. Al 16’ rovesciata acrobatica di Skoglund, alta sulla traversa. Al 20’ entrano Rotini per Tosetti e Calisti per Zerbio, quest'ultimo vittima di una botta alla caviglia (la sua presenza domenica non dovrebbe comunque essere in dubbio). L’Alessandria si chiude gradualmente a riccio, attende l’Asti con qualche affanno, come testimoniano alcuni palloni scagliati frettolosamente in tribuna. Capita così che Zanier corra anche qualche rischio, come al 35’, alloché deve uscire a valanga su Nicoloso e Roda. Ma le repliche dei grigi sono sempre ficcanti. L’ultimo pericolo lo crea addirittura Soncini, che si spinge in avanti su lungo invito di Colusso, finta la conclusione di destro e poi di sinistro conclude fortissimo, due spanne sopra la traversa (37’). Spento l'eco per il primo successo esterno, tiene banco il calcio mercato. Da lunedì Ballacci, Quaglia e Milo hanno tastato da vicino il polso al mercato milanese. Martedì il tecnico ha fatto ritorno in sede per dirigere di persona gli allenamenti: si attendono novità. Intanto è bene ricordare che i dodici scesi domenica in campo saranno per forza confermati, come da regolamento federale. Sugli altri è ancora prematuro fare delle anticipazioni. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) GOL LAMPO PER I GRIGI E GLI ASTIGIANI CROLLANO Raddoppio alessandrino al 45' - Domenghini amaro "o mi danno rinforzi o me ne vado" - La squadra è in fondo alla classifica Quarta sconfitta consecutiva per l'Asti Tsc. Di fronte a quasi tremila spettatori l'Alessandria è passata con due reti di Picotti e Colusso, biondi gemelli del centrocampo. Ora per la squadra astigiana, baldanzosamente presentata come la sicura rivelazione, la situazione è drammatica. Zero punti in classifica, nessun gol segnato, un allenatore, l'ex nazionale «messicano» Domenghini. che dopo due domeniche amare in panchina dice: «A me non va di perdere. Se la società non mi dà precise garanzie, me ne vado: Nella notte c'è stata una riunione straordinaria del consiglio direttivo. Il trainer ha chiesto due rinforzi: un centrocampista che sappia ragionare, un valido difensore (che servirebbe tra l'altro a sostituire Presotto, terzino di 22 anni, che ha abbandonato improvvisamente il calcio). «Non è solo questione di mentalità — è ormai il pensiero di Domenghini dopo il derby perduto — ma di condizione fisica e morale. I ragazzi sono sfiduciati". Come un mese or sono, quando l'Alessandria espugnò il Comunale eliminando (4-2) l'Asti dalla Coppa Italia «semiprò», anche ieri per i grigi di Ballacci la gara ha subito avuto una svolta favorevole. Al 1' Bonati usciva oltre l'area di rigore con la sfera tra le mani dopo aver bloccato una discesa di Zerbio. La barriera tratteneva la punizione, Colzato toccava indietro per Bonati che preso in contropiede rimediava come poteva. Si avventava Picotti e insaccava. Era appena scoccato il secondo minuto di gioco e per l'Asti il colpo era da k.o. Scesi in campo con l'intenzione di vincere i ragazzi di Domenghini si scagliavano con gran coraggio in avanti. Ma l'unico vero pericolo Zanier lo correva al 10' quando con molta fortuna si ritrovava tra le mani un pallone girato all'improvviso da Tosetti. E al 14' l'Alessandria sfiorava il raddoppio in contropiede. Colusso serviva Zerbio, che in corsa alzava la mira a pochi passi da Bonati. La formazione di casa, molto sbilanciata in avanti, ha denunciato paurosi sbandamenti a centrocampo, subendo fino al termine una serie di ficcanti contropiede dei grigi. Su uno di questi, al 45', gli ospiti raddoppiavano. Zerbio scattava bene sul filo del fuorigioco, attirava fuori dai pali Bonati, smistava per l'accorrente Colusso che a porta vuota di piatto sinistro infilava senza difficoltò. «Nella ripresa — ha detto Domenghini — i miei ragazzi sono scesi in campo convinti che fosse ormai tutto compromesso. Si sono bloccati, giocando senza un minimo di mordente-. Ti trainer ha tentato di cambiare qualcosa inserendo i veloci Marchese e Rotini. Ma è stato tutto inutile. Da registrare al 50' un tiro da lontano di Roda, al 52' un altro contropiede che Colusso ha concluso di poco oltre la traversa, una parata di Bonati al 58' per riacciuffare una sfera carambolata sfortunatamente su uno stinco di Nicoloso. Un minuto dopo una prodezza di Skoglund che in rovesciata ha concluso alto di un soffio e all'80' un intervento di Zanier che ha bloccato una deviazione ravvicinata di Nicoloso. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Badolato) RISULTATI: Arona-Casatese 3-1 Derthona-Omegna 1-2 Fanfulla-Biellese 3-1 Lecco-Legnano 2-2 Lucchese-Pergocrema 2-1 Pro Patria-Carrarese 0-2 Savona-Rhodense 2-4 Seregno-Pavia 0-0 CLASSIFICA: Lucchese p.7; Carrarese, Rhodense 6; Alessandria, Biellese, Casatese 5; Pavia,, Derthona, Fanfulla, Lecco, Seregno, Savona, Omegna 4; Arona, Pergocrema 3; Legnano, Pro Patria 2; Asti 0 Il punto sul campionato Il Derthona ha recitato il mea culpa per la sconfitta incassata per mano dell’Omegna, vittorioso a Tortona. Inaspettata e senza attenuanti disfatta del Savona, casalinga, per mano della Rhodense. Vittoria scacciacrisi della Arona, anche se con qualche discontinuità nel gioco, ai danni della Casatese. Pesante sconfitta della Biellese sul campo di Lodi, ad opera del Fanfulla, nonostante gli ospiti fossero passati in vantaggio. Partita piacevole, su entrambi i fronti, giocata a viso aperto, ma terminata senza reti tra Seregno e Pavia.

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