Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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04-01-1981 - Giornata: 14 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta	Stagione: 1980/1981
Serie C2

Alessandria Calcio US - Seregno Calcio Brianza 1913 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 7. Pasquali P.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Fabris Mariano, Poli Giovanni, Piazza Fabrizio, Soncini Stefano, Gaudenzi Mario, Calisti Angelo [86. Zerbio Luigi], Burroni Valerio, Rossi Ferdinando [70. Maniscalco Maurizio], Piccotti Enrico, Pasquali Primo A disp.:(P) Favot Sergio, La Loggia Giuseppe, Robotti Paolo All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
SEREGNO CALCIO BRIANZA 1913: Lorenzotti, Galimberti, Rota, Bosco, Citterio, Mazzitelli [46. Gramignano], Confalonieri, Sironi, Corti, Cova, Molteni [61. Nobili]. A disp.: Pozzi, Marino, Crippa. All.: Provasi Umberto

Arbitro: Guardini Giorgio (Verona)
Note
Ammoniti: Bosco [S], Rota [S], Pasquali [A] Spettatori: 3230 paganti, incasso 11 milioni e 300 mila lire Angoli: 2-5 Terreno in perfette condizioni e temperatura mite Inizio gara ore 14.30

Commento
IL SUCCESSO CON IL SEREGNO NON CANCELLA I DUBBI E LE INCERTEZZE SOLLEVATI DALLA SCONFITTA DI LECCO Gol-lampo di Pasquali, poi l’Alessandria si spegne Commovente lo slancio del “panzer”, autentico trascinatore — Bene Burroni e Calisti, fino a quando è stato in campo — Assente il centrocampo, nella ripresa i grigi perdono il filo del gioco: i brianzoli sfiorano il pareggio Neppure il successo striminzito di domenica scorsa, (1-0 al modesto Seregno) ha dissolto i dubbi e le preoccupazioni che avevano fatto seguito alla sconfitta di Lecco, l’ultima del 1980. Due punti che permettono comunque alla squadra di Ballacci di non perdere contatto con la zona-primato, in attesa del match-verità del 18 gennaio contro la Carrarese. Una vittoria sofferta, difesa con affanno negli ultimi minuti dopo che per tutto il primo tempo i locali avevano baldanzosamente (e presuntuosamente) mantenuto il comando delle ostilità. Dopo la rete-lampo di Pasquali, al 7’, l ’Alessandria ha creduto troppo presto di aver chiuso il conto con i brianzoli, un undici decisamente modesto e che non pareva in grado di creare problemi alla retro-guardia grigia. È successo invece che, col passare dei minuti, gli uomini di Provasi hanno acquistato maggiore superiorità, minacciando da vicino Zanier e reclamando anche per la mancata concessione di un calcio di rigore in seguito ad una confusa azione in area, nel quale si è vista distintamente una «cintura» ai danni dello stopper Citterio spintosi in avanti. Dino Ballacci, al termine dell’incontro, era di umore nero. Tra lo stupore generale il sanguigno tecnico romagnolo non solo ha evitato di giustificare l'opaca prestazione dei suoi, ma ha addirittura eluso le domande dei cronisti abbandonando lo stadio dopo aver criticato il comportamento del pubblico, troppo ingeneroso — a suo avviso — nei confronti della squadra. «Si vedeva ha aggiunto — che l’Alessandria era in difficoltà, ma stavamo vincendo per 1-0 e io non ho mai visto in vita mia un simile comportamento: ognuno ha la formazione che si merita». Un’affermazione sibillina, un comportamento difficile da comprendere. L’unica certezza come ha confermato lo stesso Ballacci — riguarda il cattivo stato di forma di alcuni elementi, tra l’altro non sempre felicemente impiegati sul terreno di gioco. Se la frattura, evidentissima, che l’assenza di Renato Colusso ha creato a centrocampo era un fatto facilmente prevedibile, incomprensibile è invece la tattica eccessivamente rinunciataria, lo strano timore che contagia i giocatori anche al cospetto di formazioni non proprio irresistibili. Lo stesso Pasquali, l’autentico trascinatore, l’uomo d’urto dei mandrogni, molto spesso lo si vede retrocedere all’altezza dei mediani, per poi ripartire e cercare la soluzione personale, senza possibilità di collaborazione da parte di alcuno Ad un certo punto il «panzer» si è trovato ad agire da rifinitore e crossare in area per la testa di Piccotti, il cui cieco podismo aveva portato a ridosso della porta di Lorenzotti. Senza collaborazione da parte di Rossi, ancora timoroso nei contrasti è di Zerbio, tenuto in panchina per un pestone ricevuto in allenamento sulle ossa del tarso, Primo Pasquali ha cercato caparbiamente lo «sfondamento» facendosi apprezzare per la grande volontà e determinazione che sono tipiche dell’ex granata. Splendida l’esecuzione del gol, frutto di una bella azione di Valerio Burroni, anch’egli tra i migliori in campo. Corre il settimo minuto Burroni dalla destra spedisce in area, Calisti corregge per Pasquali che di sinistro fredda Lorenzotti con una tremenda bordata sotto la traversa. Sembra l’inizio della «goleada», ma uno strano torpore attanaglia la formazione di casa, che vive soltanto sugli spunti di Calisti, per circa 60-70 minuti veramente incontenibile. È proprio Calisti (al 26’) che si destreggia e manda sotto misura un pallone «pennellato», giusto per la testa del centravanti grigio. Il colpo di testa sembra a colpo sicuro ma l’estremo difensore azzurro ha un riflesso prodigioso, con la forza della disperazione riesce a toccare il cuoio ed evitare il raddoppio. Al 30’ fugge Burroni. Il mediano arriva dopo un’azione solitaria fino al limite dell’area ma viene atterrato al momento del tiro: la conseguente punizione è senza, esito. Col passare del tempo si esaurisce la spinta dell'Alessandria; da registrare soltanto due conclusioni, di Piccotti e di Calisti, belle ma improduttive. Nella ripresa è il crollo. La mancanza di un «cervello», a questo punto, comincia a farsi sentire impietosamente. L’Alessandria cerca subito di mettere al sicuro il risultato con uno slalom di Calisti che evita tre avversar ma si porta la palla sul fondo (2’). Al 5’ Pasquali reclama vivacemente per un presunto fallo ai suoi danni in area di rigore e Guardini lo ammonisce, tra le proteste. Poi un quarto d'ora di anticalcio, di azioni convulse. Una fiammata al 20’: Calisti serve Piccotti ma l'uscita a terra di Lorenzotti è tempestiva. Visto che l’Alessandria non riesce a mettere al sicuro il risultato, il Seregno tenta allora il colpaccio, e questa volta lo fa con maggiore convinzione. Al 28’ l’esperto Sironi mette i brividi a Zanier con una azzeccata conclusione d'esterno destro che lambisce il palo. Al 43’(tre minuti prima era entrato anche Zerbio,nonostante le sue precarie condizioni fisiche) l’azione «incriminata», una mischia furibonda in seguito a calcio d’angolo, nella quale gli ospiti reclamano il rigore. Al 46' (quindi in pieno recupero), l’occasione più propizia per il Seregno: colpo di testa di Galimberti da distanza ravvicinata e grande parata di Zanier, che consente alla difesa di rinviare. Dimenticata la paura, i grigi pensano ora alla trasferta di Busto Arsizio, in casa della Pro Patria. Memore della bella di Lecco la pattuglia di Ballacci non sembra intenzionata a fare ulteriori concessioni agli avversari. La difesa, il settore che dovrà frenare lo slancio dei bustocchi, sembra veramente in salute. I rientri di Poli e Gaudenzi danno maggiori garanzie a Ballacci, che sembra deciso a rafforzare io sbarramento a metà campo in modo da creare un «filtro» adeguato e permettere agli uomini di rottura di non lavorare in affanno. Rinviato ancora di qualche giorno il rientro di Colusso (qualche ottimista lo vedrebbe in campo già con la capolista), conferma invece per Rossi (la botta alla caviglia non ha avuto conseguenze) e possibilità di recuperare Zerbio, un «velocista» che smania dal desiderio di andare a segno anche su azione. L'Alessandria non può perdere, la classifica comincerebbe ad allungarsi (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) CHE FATICA PER I GRIGI BATTERE IL SEREGNO Sofferta vittoria dei grigi impegnati al «Moccagatta» con un modesto Seregno. Andati in vantaggio al 7' con Pasquali, gli alessandrini hanno poi disputato una partita deludente, faticando non poco a mantenere il vantaggio e rischiando troppo spesso dinanzi alla pressione dell'avversario. Al 91' poi, durante il ricupero, soltanto la bravura di Zanier, e forse anche un poco di fortuna, ha ' evitato all'Alessandria di subire la rete del pareggio, che avrebbe rappresentato la perdita di un prezioso punto, se la squadra, come dirigenti e allenatore vanno ripetendo, vuole lottare per la promozione in CI. Vittoria sudata, abbiamo detto, forse anche per i troppi errori di impostazione messi a nudo durante i molti minuti seguiti alla rete di Pasquali. Un comportamento che ha deluso i tifosi, alcuni dei quali non hanno esitato, con qualche fischio, anche ad esprimere il proprio malcontento. Un comportamento che ha mandato sulle furie Dino Ballacci. Alla fine dell'incontro, infatti, il mister, dopo essersi fatto attendere molto dai cronisti, si è lamentato perché «i tifosi, di fronte ad una squadra che stava vincendo e stava faticando, hanno fischiato». Subito dopo Ballacci ha lasciato, visibilmente irritato, il «Moccagatta». Un atteggiamento, pensiamo, non del tutto giustificato. L'Alessandria vista ieri al Moccagatta non è certo apparsa squadra in grado di lottare per la promozione, qualche risentimento del pubblico — erano 3230 i paganti, con un incasso di 11 milioni e 300 mila lire circa — poteva anche apparire giustificato. L'assenza di Colusso, uomo d'ordine, si è senz'altro fatta sentire, d'altra parte, come spiega il medico sociale prof. Mazza, non potrà tornare in campo per almeno una quindicina di giorni. E' auspicabile possa essere utilizzabile per l'importante incontro con la Carrarese. Detto dell'assenza di Colusso, si deve aggiungere l'indisponibilità di Zerbio che, infortunatosi in allenamento, è stato utilizzato da Ballacci soltanto negli ultimissimi minuti di gioco. Deludenti le prestazioni di Rossi, di Piecotti, di Piazza. Nel complesso, poi, dopo essere passata in vantaggio, l'Alessandria ha giocato troppo arretrata, subendo la pressione del Seregno e non riuscendo neppure a sfruttare i contropiedi. Ripetiamo che soltanto l'intervento di Zanier ha evitato, allo scadere, il peggio. La cronaca. Il primo tiro in rete viene, al 5', dal Seregno: servito da Mazzitélli, la conclusione è di Cova, ma Zanier para. Un minuto dopo bella azione Rossi-Calisti poi, al 7', l'unica rete. Cross, dalla destra, di Burroni, uno dei migliori in campo, con l'infaticabile Calisti. La palla arriva davanti a Calisti che preferisce però lasciarla a Pasquali: la conclusione è precisa e per Lorenzotti non c'è nulla da fare. Al 26' centro di Calisti, calcia Pasquali ma il difensore estremo del Seregno para. Bella discesa di Burroni, al 37', resiste all'abbraccio di Molteni, poi però sul limite dell'area viene atterrato. Due minuti dopo il riposo Calisti scende tutto solo, insiste nel non passare il pallone e spreca l'occasione. L'Alessandria continua a giocare troppo in difesa, mentre il Seregno preme, ma non riesce a trovare la conclusione giusta. Al 91', infine, punizione per il Seregno, di testa colpisce Galimberti ma, proprio sulla linea, Zanier riesce a respingere, e la difesa libera. (La Stampa - Ed . Sport - Franco Marchiaro) RISULTATI: Arona-Lecco 0-0 Asti-Omegna 3-1 Casatese-Pavia 2-0 Legnano-Derthona 2-0 Lucchese-Pro Patria 3-1 Pergocrema-Biellese 0-0 Rhodense-Carrarese 0-0 Savona-Fanfulla 2-1 CLASSIFICA: Carrarese p.21; Rhodense 19; Alessandria, Lucchese 18; Casatese 17; Pergocrema 15; Fanfulla, Savona 14; Pro Patria, Omegna, Derthona 13; Biellese, Pavia, Arona 12; Lecco 11; Legnano, Asti, Seregno 10 Il punto sul campionato Il big match della giornata, disputato a Rho, ha visto i padroni di casa e la Carrarese pareggiare la gare reti inviolate. Impennata di orgoglio dell’Asti che ha avuto la meglio sull’Omegna, al termine di un confronto vibrante. Quarto risultato utile consecutivo per il Savona che ha sconfitto il Fanfulla. Pareggio giusto quello maturato tra Arona e Lecco, in una gara nella quale i portieri hanno dovuto compiere solo interventi di ordinaria amministrazione. Pur non disputando una gara tecnicamente bella, il Legnano ha sconfitto il Derthona rimasto in dieci uomini per l’espulsione di Cervi.

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