Museo Grigio - Archivio Storico dei Grigi

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07-02-1977 - Giornata: 21 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta	Stagione: 1976/1977
Serie C

Alessandria Calcio US - Lecco Calcio 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 42. Frigerio E.[A], 88. Frigerio E.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Romei Roberto, Colombo Antonio, Vanara Elio, Pileggi Danilo, Vianello Ennio, Marullo Michele, Borghi Ambrogio, Frigerio Emilio A disp.:Morandi Giuseppe, Rolfo Orano, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario D.T.: Viviani Franco

Formazione avversaria
LECCO CALCIO: Navazzotti, Bonini, Santi, Filacchione, Ratti, Volpi, Marchi, Pozzoli, Skoglund Evert, Pota [46. Acanfora], Zandegù. A disp.: Martignoni, Gustinetti. All.: Massei Oscar.

Arbitro: Lanzetti Franco (Viterbo)
Note
Ammoniti Skoglund [L], Borghi [A], Romei [A], Pozzoli [L].. Spettatori: 2.300 circa di cui 1.735 paganti per un incasso di 3.740.000) lire Angoli: 10-4 Inizio gara ore 14.30

Commento
Alessandria "ammazzagrandri" frantuma il Lecco con Frigerio I ragazzi di Trebbi, in giornata strepitosa, impongono la legge del «Moccagatta» al più quotato antagonista. L'Alessandria torna grande ed il Lecco esce a testa bassa, incredulo e deluso, davanti ad un risultato che non ammette discussioni. La ’’doppietta” di Frigerio, una rete per tempo, le occasioni fallite per un soffio, testimoniano chiaramente la superiorità della squadra di casa. Per l’undici di Trebbi il confronto rivestiva una importanza notevole ai fini della classifica e del morale. La squadra, rientrata da Clodiasottomarina delusa, avrebbe reagito davanti ad una favorita dei girone? Capitan Borghi e compagni non si sono smentiti, ripetendo la superba prestazione fornita in precedenza con la capolista Cremonese e il Mantova. La compagine grigia ha sangue blu nelle vene ed ogni qualvolta è chiamata a misurarsi con le blasonate trova, quasi per incanto, la forza di rinascere. Il Lecco, formazione proiettata all'inseguimento di Cremonese e Udinese, sceso in Piemonte per strappare almeno un punto, è tornato a casa a mani vuote, senza potere recriminare. Mai successo è stato così limpido, senza ombre. Alessandria da psicanalizzare? L’esibizione fornita ha del miracoloso, dell’incredibile. I duemila spettatori scesi al Moccagatta sono rimasti allibiti al punto da chiedersi: « E’ l’Alessandria o il Lecco la squadra impegnata nel duello per salire in serie B? ». Domanda logica, coerente. I ragazzi di Trebbi e Viviani al cospetto delle primattrici indossano il vestito delle grandi occasioni, dimenticano la posizione in classifica per trasformarsi in un complesso capace di ogni impresa. La conferma la si è avuta con i lariani entrati in campo con l’intima convinzione di tornarsene imbattuti per tenere vivo il discorso con la coppia regina del campionato. L’undici mandrogno, chiamato a superare l'ostacolo per evitare l’insidia delle compagini impegnate nel capitolo salvezza, ha subito dimostrato d i. disporre dei mezzi per uscirne con il lauro del successo. Era dal novembre dello scorso anno che i grigi inseguivano vanamente i due punti sul terreno amico. L'impresa pareva proibita alla luce delle recenti prestazioni, invece... Una partita da raccontare subito, da analizzare. L’allenatore ha ricuperato Marullo e Vanara: il primo tenuto a riposo a Clodia, il secondo reduce da un incidente. Mossa azzeccatissima, come il responso del campo ha dimostrato. Sin dalla vigilia Trebbi parlando con i giornalisti aveva detto chiaramente: « il Lecco è formazione di primo piano: ha uomini capaci di qualsiasi impresa. L’Alessandria adotterà lo schema consueto di attenta copertura a centrocampo con Frigerio e Marullo punte avanzate sostenute. a seconda dei frangenti da Giglio e Pileggi ». Il disegno tattico ha trovato conferma sul rettangolo di gioco con la aggiunta di marcature strette onde evitare possibili disattenzioni e complicazioni in retroguardia. Il Lecco ha accettato di buon grado la tattica dei locali nella speranza di condurre una gara d’attesa pronto a sfruttare la mobilità delle punte Skoglund e Zandegù, uomini dal gol facile. Trebbi e Viviani conoscendo la pericolosità dell’attacco nerazzurro (28 reti messe a segno nelle precedenti venti partite disputate) hanno scelto per i goleador avversari uomini altrettanto idonei: lo stopper Colombo e il grintoso Romei. Antonio non ha abbandonato per un solo istante la punta avversaria evitando di concedergli spazio, insidiandolo da vicino; Romei 10 ha imitato aggiungendo quel pizzico di cattiveria che sovente richiama l’attenzione degli arbitri. Neutralizzati gli incursori più pericolosi i tecnici si sono affidati a Di Brino per contenere quel paperino che risponde al nome di Marchi. L’ala muove da lontano per sfruttare lo scatto bruciante ed inserirsi tra i compagni con il passaggio risolutore, li terzino alessandrino, conoscendolo, gli ha costantemente impedito di svincolarsi dal suo controllo, anticipandolo, chiudendogli gli spazi con interventi ’’puliti”, senza ricorrere alla forza fisica. Bloccati gli arcieri si sono preoccupati di muoversi con disinvoltura a centrocampo, il settore vitale di una squadra. E’ sulla fascia centrale che nasce 11 gioco per andare in gol; è sullo stesso settore che è necessario operare per frantumare le incursioni avversarie. Liberato Giglio da compiti di marcatura diretta (Pota nel primo tempo attendeva l’alessandrino in zona), Vianello un inesauribile motorino è finito su Filacchione, un centrocampista pronto ad inserirsi a sostegno dei compagni. Capitan Borghi partendo da posizione arretrata ha sorvegliato Pozzoli senza trascurare la funzione primaria, il lancio, l’orchestrazione ai compagni. Il trainer Massei partito con l’intendimento di affidare Pileggi a Filacchione, avviata la contesa ha sganciato il terzino Bonini ritenendolo idoneo ad affrontare il nazionale in continuo movimento sulla fascia destra. Contemporaneamente il trainer lombardo ha posto Ratti alle calcagna di Marullo e Santi sulle piste di Frigerio. Impostata la squadra in posizione di attesa i mister hanno lasciato al Lecco la possibilità di attaccare ad ariete o di tergiversare concedendo in quest’ultimo caso ai padroni di casa di insistere in posizione offensiva senza sguarnire la retroguardia. I lariani hanno optato per la seconda ipotesi convinti di riuscire ad addormentare la gara. Sinora in trasferta i nerazzurri si sono accontentati del pari, risultato accettabile anche se una squadra con ambizioni di grandezza deve osare per cercare il colpo gobbo. I mandrogni hanno gradito la scelta tattica che gli consentiva di muoversi senza eccessive preoccupazioni. Sganciando a turno Giglio e Pileggi hanno costretto i lariani a subire una pressione forse non asfissiante, ma pur sempre pericolosa considerata la giornata di vena di Marullo e Frigerio. Le punte alessandrine appoggiate in continuazione hanno macinato gioco attendendo il momento propizio per infilare la rete di Navazzotti. Il Lecco pur di non uscire dal guscio ha inanellato una serie di calci d’angolo “paurosi, deciso ad attendere gli sviluppi della partita per consentire agli attaccanti di mettere a profitto il miglior fiuto sotto rete. Accettando con una certa rassegnazione il tema imposto dai grigi hanno favorito i disegni dell’antagonista. La cronaca dei novanta minuti lo conferma. Le due squadre per oltre un quarto d’ora si sono studiate come due pugilatori sul ring: gioco tranquillo sulla fascia centrale, difese pronte ad intervenire per stroncare ogni accenno offensivo. Col trascorrere dei minuti la compattezza della squadra di casa ha preso gradatamente il sopravvento sull'avversario. E’ bastato un accenno offensivo dei lariani per fare scattare il primo insidioso contropiede mandrogno. Borghi attento a mantenersi in posizione avanzata ha avviato il dialogo al 19’ con una improvvisa apertura sulla destra a Marullo. Il centravanti seppure pressato da Ratti ha staffilato con decisione a rete mancando per un soffio il bersaglio. La superiorità evidente sin dalle prime battute si è accentuata alla mezz'ora nel momento in cui Pileggi da centrocampo ha fornito un saggio delle notevoli possibilità aprendo sulla destra un dialogo in velocità, ’’seminando” tre avversari e concludendo con un tiro centrale. Era l’avvio di una pressione costante destinata a sfociare prima o poi nel gol. Il Lecco pressato da vicino ha scoperto le pecche difensive: aggredendolo sulle estreme l’impalcatura vacillava lasciando intravedere un certo disagio davanti ad una squadra che raddoppiava in fase offensiva il numero degli attaccanti. Il prologo alla rete alessandrina era costituito da due incursioni di Borghi e da un salvataggio alla kamikaze di Volpi che concedeva ai grigi il nono tiro dalla bandierina del calcio d’angolo. Era il capitano a calciare la sfera, insidiosissima. Un pallone teso, a rientrare sul quale Frigerio era bravo ad intervenire di testa. Un tocco leggero, quasi una carezza e Navazzotti si inchinava a raccogliere la palla in fondo alla rete. La prodezza della mancina grigia era la conclusione logica ad una superiorità territoriale maturata con il trascorrere dei minuti. All'Alessandria il compito di raccoglierne gli ulteriori frutti nella ripresa approfittando del prevedibile forcing degli ospiti per nulla rassegnati ad accertare un verdetto inequivocabile. L’allenatore Massei preoccupato dalla piega degli avvenimenti ha cercato nell’intervallo di giocare l’unica carta valida, Acanfora. Il centrocampista non si discute, è l’uomo squadra dei lariani. Perchè non lo aveva schierato sin dall'inizio? Alla domanda aveva risposto il direttore sportivo dott. Capelli. « Il ragazzo riposa, preferiamo averlo al meglio nello sprint finale ». Un grosso errore di valutazione. Acanfora entrato a freddo ha faticato ad assumere il ruolo di suggeritore; controllato da vicino si è smarrito nel dedalo di passaggi laterali, nell'affannoso quanto sterile arrembaggio. Vanara, Colombo e Di Brino hanno inesorabilmente chiuso i varchi giocando nella impostazione invece di limitarsi a salvataggi alla disperata. Controllando i palloni, appoggiandoli sui centrocampisti sono nate le premesse per costringere l’avversario alla resa. I lariani obbligati ad assumere il ruolo di incursori, trascinati dalla foga, si sono rovesciati nella metà campo alessandrina sguarnendo la retroguardia. Era quanto chiedevano gli alessandrini abili nel muoversi nei grandi spazi. Il solito Frigerio imbeccato da Romei se ne va al 69’, resiste alla carica di Bonini, entra in area non avvedendosi della presenza al centro dell’area del liberissimo Marullo. La mancina racconta: « Ero proteso verso la porta di Navazzotti e non ho scorto il compagno al centro. Intravedendo lo specchio della porta ho calciato con decisione, ma il portiere era ben appostato ». Marullo per non essere da meno del compagno al 78’ si è esibito in una veloce serpentina al limite dell’area. Superati due avversari ha tirato con decisione. Il portiere colto di sorpresa ha respinto sull’attaccante alessandrino che, sbilanciato, ha toccato lateralmente la palla favorendo Frigerio la cui bordata si è fermata sul palo. L’Alessandria con il Lecco in panne ha accentuato il ritmo offensivo per mettere al sicuro il risultato. Un crescendo notevole tale da scompaginare l’assetto di una formazione quadrata, solitamente pronta a reagire con grinta. I grigi con il vento in poppa hanno insistito mettendo a profitto la migliore freschezza atletica. Un finale in crescendo costellato da azioni in profondità, da sganciamenti improvvisi. La supremazia si è concretizzata a quattro minuti dalla conclusione con il raddoppio di Frigerio. La manovra nasce a metà campo grazie a Marullo pronto a contrastare il pallone ad un avversario. Il centravanti lo ricupera appoggiandolo su Giglio lesto nell'invitare all'azione offensiva Frigerio. L’alessandrino si invola puntando verso Navazzotti che fulmina con una fiondata imprendibile. Alessandria 2. Lecco 0 è il giusto suggello ad una partita che ha visto un solo dominatore, l’undici di Trebbi. L’Alessandria a differenza delle precedenti partite con la Cremonese e il Mantova ha dimostrato di possedere oltre ad una carica agonistica notevole gli elementi idonei per disputare la restante parte del campionato in assoluta tranquillità. La società attraversa un periodo critico: gli stipendi tardano, a giungere, i giocatori mancano di quell'indispensabile sostegno morale che solo un presidente può dare. Nonostante le difficoltà oggettive di ordine finanziario e morale i giocatori dimostrano di volersi riabilitare. La partita con il Lecco lo ha confermato. II generai manager Franco Viviani prima della contesa si era rivolto ai ragazzi: prometteva unicamente il ringraziamento del pubblico, del gruppo dei fedelissimi pronto, indipendentemente dalle polemiche, a seguire la squadra. L’appello è stato raccolto e l'Alessandria dei giovani guidata dai senatori ha umiliato il Lecco che sinora ad ora aveva subito dieci reti, una media rispettabilissima. Al termine della contesa abbiamo raccolto il giudizio del capitano e del portiere grigio. « Il pubblico si è divertito, era quanto volevamo. L’Alessandria ha risposto all'avversario — commenta Borghi con le stesse armi impegnandosi dal primo al novantesimo minuto. Alla pressione del Lecco che cercava di tenere in mano le redini del gioco è stata contrapposta la migliore concretizzazione delle manovre. L’andamento della partita conferma che i miei compagni sanno battersi ad armi pari. Al pubblico chiediamo fiducia, il sostegno morale per superare altri avversari con la stessa grinta dimostrata oggi ». Ascoltiamo l’estremo difensore grigio. « L’Alessandria non sottovaluta nessuna squadra. Purtroppo in altre occasioni gol a freddo hanno condizionato il rendimento della compagine. Giocando ad armi pari, senza assilli sappiamo contenere il volume di gioco degli antagonisti. Davanti al pubblico volevamo dimostrare di non essere affatto dei derelitti; una squadra rassegnata al proprio destino. Giocando con tranquillità siamo riusciti in una impresa che pochi ci accreditavano. L’essere riusciti più che a vincere, a dominare i lariani conferma — conclude Zanier — la vitalità della compagine ». I giudizi degli ’’addetti ai lavori” confermano la volontà di proseguire sulla strada della riscossa. Un’Alessandria pertanto per niente rassegnata ad accettare il ruolo di cenerentola alla vigilia di un altro impegnativo confronto come quello di domenica con la capolista Cremonese. Capitan Borghi e compagni sono chiamati a contenere la pressione dei grigiorossi, a ribadire il giudizio positivo del confronto con il Lecco. Sapranno essere ’’maiuscoli” e determinati al Comunale di Cremona? E' una domanda interessantissima se non altro per scoprire le cause delle prestazioni altalenami dell’undici pronto a risorgere nel momento in cui il crollo pare inevitabile. L’undici di Trebbi pungolato nell’amor proprio deve confermare nei prossimi impegni le chances evidenziate nella partitissima del Moccagatta. Gli sportivi, in altre parole, si attendono Un’Alessandria caparbia, capace di esprimersi ai meglio non solo con le grandi del campionato, ma con le altre compagini in lotta sia per la salvezza che per il centro classifica. Un impegno importante ma necessario per riavvicinare il pubblico al calcio e nel contempo concludere un campionato tra i più difficili della storia della società (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA BOCCIA (2-0) IL LECCO AL Moccagatta doppietta di Frigerio mette in ginocchio i lariani che nutrono ambizioni di primato Con un magnifico doppietto di Frigerio l'Alessandria ha oggi avuto ragione del Lecco, squadra tra le candidate alla promozione conquistando una meritatissima vittoria e risvegliando l'entusiamo dei tifosi che dal 28 novembre scorso, non ricordavano più una vittoria al Moccagatta. Ancora pochi gli spettatori duemila circa — e bisogna subito dire che gli assenti oggi hanno avuto torto. I grigi, che già in altre occasioni hanno dimostrato di risvegliarsi dinanzi ad avversari titolati, affrontando il Lecco terzo in classifica e con il miglior quoziente reti dell'intera serie C 28 le reti segnate rispetto alle 10 subite prima delle due odierne hanno letteralmente tirato fuori le unghie imponendo un gioco veloce e ricco di pregevoli spunti tattici e agonistici. Vittoria meritata e due punti preziosi sia per migliorare la classifica, sia per ridare serenità alla squadra che - ammette Viviani - sta «attraversando un momento delicato: conseguenza, senza dubbio, della precaria situazione dirigenziale che tarda a trovare un ragionevole sbocco stante il perdurare disinteressamento e di disamore della famiglia Sacco. 10-4 a favore dei grigi i calci d'angolo a dimostrazione anche questa della maggiore pressione dimostrata all'attacco dall'Alessandria, mentre il Lecco ha mirato troppo a difendersi lasciando al contropiede, sempre veloce, la possibilità di trovare la strada della rete avversaria che, sia chiaro, non è mai stata in serio pericolo. Il rischio più grosso gli alessandrini lo hanno corso all'80' quando Colombo ha operato un imprudente e pericoloso passaggio all'indietro che Zanier con grande tempestività ha bloccato sull'accorrere di ben due attaccanti. Ammoniti: Skoglund e Polizzi del Lecco ed i grigi Romei e Borghi. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) RECUPERO:: S.Angelo - Bolzano 2-1 RISULTATI: Bolzano - Cremonese 1-1 Mantova - Juniorcasale 1-2 Padova - Albese 2-0 Pergocrema - Biellese 0-0 Pro Vercelli - Seregno 1-2 S. Angelo L. - Clodiasottomarina 0-0 Triestina - Treviso 0-2 Udinese - Pro Patria 3-1 Venezia - Piacenza 0-2 CLASSIFICA: Cremonese p. 32; Udinese 31; Lecco, Treviso 28; Juniorcasale 25; Piacenza* 24; Pro Vercelli 23; Triestina 21; Bolzano, Mantova, Biellese 20; Pergocrema, Alessandria, S. Angelo L. 19; Seregno 17; Pro Patria 16; Clodiasottomarina, Albese, Padova 15; Venezia* 9 *una gara in meno Il punto sul campionato La Pro Vercelli ha subito la prima sconfitta interna della stagione ad opera del Seregno, che sulla carta non sembrava in grado di espugnare il Robbiano: il risultato, del tutto inatteso, ha dimostrato un eccesso di tranquillità nelle bianche casacche. Settima sconfitta consecutiva del Venezia che non è riuscita a riprendersi dalla disastrosa crisi tecnica e societaria nella quale è sprofondata, anche il Piacenza è uscito vincitore segnando le due reti nella ripresa. La Cremonese si è dovuta accontentare di dividere la posta in palio con il Bolzano: ospiti in vantaggio nella prima frazione, nella ripresa netto predominio dei locali. L'Udinese ha battuto la Pro Patria con una secca vittoria: hanno fatto tutto i bianconeri, in quanto la rete ospite è giunta grazie ad un autorete. Netta affermazione della Junior che ha fatto un'autentica passeggiata a Mantova che è stato in balia degli avversari che hanno dominato a loro piacimento. A Crema la gara è terminata a reti inviolate tra i locali e la Biellese con il Pergocrema che ha fallito un calcio di rigore.

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