La catastrofe aerea che ha decimato la Chapecoense ci ha fatto tornare in mente alcuni giocatori dell’Alessandria che sono morti quando erano ancora in piena attività.
Le tragedie non hanno mai colpito direttamente la squadra, in quanto tutti avevano già lasciato la maglia grigia per trasferirsi altrove.
Il cordoglio per la formazione brasiliana ci induce a ricordare anche i “nostri” giocatori.
Facile l’accostamento (fatto peraltro da tutti) con la sciagura di Superga: ancora più facile ricordare che Virgilio Maroso, terzino sinistro del Grande Torino, disputò con la maglia dell’Orso il campionato di guerra 1943-’44 racimolando 12 presenze.
Anche se non in incidenti aerei, bensì stradali, ci hanno lasciato prematuramente Gigi Pisci (foto a fianco), portiere a cui è intitolato il campo storico dell’Aurora, rimasto sull’asfalto di ritorno da un’amichevole estiva giocata con la Solbiatese, sua squadra del momento; stessa infausta sorte per Raffaele Biava, centrocampista con una sola presenza nei Grigi guidati da Sarri.
Il mese di luglio del 1970 è stato decisamente drammatico. Pochi giorni prima dell’incidente nel quale perse la vita Pisci, Luciano Eco, attaccante uscito dalle giovanili grigie ed in forza al Savoia di Torre Annunziata, si sentì male negli spogliatoi del Don Stornini dove era andato a salutare alcuni amici. I soccorsi furono inutili e il giovane spirò dopo pochi minuti.
Alessandria-Trevigliese 3-0, campionato 1967-’68. Invernizzi della Trevigliese controlla Luciano Eco.
Un’altra morte era avvenuta, negli spogliatoi dell’ Amsicora di Cagliari poco più di un anno prima: Giuliano Taccola (foto sotto a destra), anch’egli attaccante con un passato nell’Alessandria, benchè non schierato perché indisposto, ebbe un malore al termine della partita e morì poche ore dopo in ospedale; ancora oggi la vicenda non è chiusa perché la moglie sta ancora tentando di ottenere un risarcimento per questa tragedia.
Di ricordo in ricordo: Andrea Cecotti (a fianco), una stagione nei Grigi dove seppe farsi voler bene, si trasferì alla Pro Patria dove morì il 14 novembre 1987 all’ospedale di Treviso dopo sei giorni di coma a causa di una trombosi carotidea avvenuta al 29′ della partita tra Treviso e Pro Patria.
Infine un decesso che, ai giorni nostri pare assurdo: uno sportivo di 28 anni, nel pieno del vigore atletico che muore per aver mangiato cozze avariate. Avvenne l’11 gennaio 1948; la Sampdoria, squadra in cui giocava l’ex giocatore dell’Alessandria (nato a Litta Parodi) andò in trasferta a Bari.
Qui Gigi Cassano consumò dei mitili avariati: all’infezione che sorse seguì un attacco di tifo che lo portò alla morte il 5 febbraio successivo.
Sergio Giovanelli
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