In quei giorni si occupava di coordinare a Brunico la preparazione dei giocatori arrivati dopo in ritiro, mentre il resto della squadra era con Mancini negli Usa. Con l’addio all’Inter del Mancio, anche Angelo Gregucci viene esonerato con il resto dello staff.

Il Gregu, cuore diviso a metà tra l’Alessandria – che l’ha fatto diventare un vero calciatore – e la Lazio , rimarrà per sempre legato alla fantastica favola dei Grigi nella TimCup. E poco importa se, ingiustamente e ingenerosamente, ha finito per essere additato come principale causa della mancata promozione in serie B.

“Una serie ci circostanze hanno determinato un finale di stagione come è stato – ci spiega Gregucci al telefono -. Pensate solo che rispetto alle altre squadre del girone, noi abbiamo fatto quindici partite in più per la Coppa Italia. Quando giochi tante partite, rischi di pagarle: siamo arrivati a dover affrontare i momenti clou del campionato alla canna del gas. Però dai, è stata ugualmente una bella stagione, che contribuirà ad impreziosire la storia dell’Alessandria”.

Come pensi che potrà andare a finire questa volta?

“Con i dovuti scongiuri, direi proprio che i Grigi ce la potranno fare. Sono nettamente più forti delle altre, è difficile contrastarli. Fisiologicamente ci possono stare le tre sconfitte, non ne farei un dramma. Un po’ per forza, un po’ per organizzazione, un po’ le avversarie di livello sono veramente poche, l’Alessandria vincerà questo campionato. E sono contento, perché io amo questa maglia”.

Già, le avversarie…

“Arezzo, Livorno e Cremonese sono buone squadre, ma sotto il profilo tecnico sono inferiori all’Alessandria che vanta una solidità che – ripeto – mi fa credere che nulla possae potrà andare storto”.

Mario Bocchio

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