Pasquale Sensibile è il nuovo direttore sportivo dell’Alessandria: ex di Novara, Sampdoria, Mantova e Trapani, in passato ha lavorato anche nel Palermo e nella Roma con Walter Sabatini.
La sua carriera dirigenziale era iniziata nel 2005 come consulente dell’area tecnica dell’Hellas Verona, per poi proseguire nello staff della Juventus, in qualità di responsabile degli osservatori.
Ha avuto anche una discreta carriera da calciatore: 275 partite fra serie C1 e C2 con diverse squadre – tra le quali Teramo, Lecco, Castel di Sangro, Arezzo, Alzano Virescit e Pro Sesto – segnando 15 gol nel ruolo di mediano.
Tra i suoi “colpi” di mercato ricordiamo quelli di Icardi, Mustafi, Pellè e del portiere argentino Sergio Romero., oltre al fatto – ai tempi del Novara – di aver scoperto e portato in Italia “El Cartero” Pablo Andrés González.
Le parole del presidente Luca Di Masi…
“Sicuramente ho fatto errori in questa stagione e anche nella mia presidenza di questi anni ma ho sbagliato per l’amore che ho per i grigi perché l’obiettivo mio non è solo la serie B ma creare una società importante e fiera della propria maglia e della propria storia. Sabato sarà una partita importante, chiamatemi illuso ma tutti sappiamo che è fondamentale perchè il campionato continua. Neanche cercando dentro di me riesco a trovare tantissima positività e ora dovrei scavare davvero a fondo per trovare ottimismo dopo quanto accaduto sabato scorso. La delusione è stata immensa anzi, posso parlare di devastazione totale. Ho parlato coi tifosi con le lacrime agli occhi ed ero amareggiato e devastato quanto e più di loro. Sapete quanto ci tengo all’Alessandria: è un momento difficile che ancora non ho superato. In quest’ottica ho fatto un passo importante come il cambio di ds perché ho sempre valutato che un uomo di calcio con delle spalle larghe all’Alessandria calcio servisse. Non parlerò del direttore passato che aveva caratteristiche logicamente sia positive ma anche negative, l’importante è stato capire come migliorare la squadra. Pasquale Sensibile sarà il nostro nuovo ds da oggi: è una persona meravigliosa col quale da un po’ parlo di calcio e ci troviamo d’accordo su molte cose. Da lui ho imparato molto. Mi sarebbe piaciuto averlo già da un po’ di tempo al mio fianco all’Alessandria.
Da oggi i Grigi ci guadagneranno tanto: è un segnale per tutti che non mollo minimamente anzi, rilancio e cerco di creare una società più solida facendo venir meno le mancanze avute, aggiungendo qualità. Sensibile sarà nostro direttore sportivo per questo finale di stagione, per l’annata 2017-’18 e 2018-’19. Ho imparato che ci sono due aspetti fondamentali per giudicare un ds: uno è la costruzione e l’allestimento della squadra; l’altro è la gestione del gruppo nel quotidiano con il dialogo ed il confronto. Ritengo che Sensibile abbia immensa qualità non solo nel fare mercato ma anche nel confrontarsi con la squadra con un dialogo positivo e costruttivo. Non voglio far paragoni ma ho ho valutato che anche il fattore gestione è molto importante. La stagione per me non è finita ma continua e sono ottimista per il futuro anche se ora non sto benissimo”.
… e quelle di Sensibile
“Ringrazio il presidente per la presentazione ma anche per ciò che abbiamo condiviso da quando ci conosciamo, abbiamo avuto molto tempo per condividere tante cose e tante idee con l’unico intento di volerci conoscere sempre meglio. Io devo fare molta attenzione in questo mio arrivo ad Alessandria e portare rispetto verso lo stato d’animo che ho trovato qui: un ambiente amareggiato e arrabbiato. Per quanto mi riguarda questa nuova avventura genera in me grande entusiasmo: ho seguito il percorso di questa stagione ed ora devo trovare punto di equilibrio per infondere i miei pensieri in un ambiente tutt’altro che entusiasta. Ho parlato alla squadra e al mister: assicuro grande presenza, che in questo momento è la priorità assoluta. Mi metto a disposizione e troverete in me grande collaborazione”.
Ed ancora: “Ad inizio stagione è stata allestita una squadra ‘corazzata’ per la categoria ma credo sia stato dimostrato che lo era e al di là di questa valutazione tecnica è difficile ora poter parlare di mercato. È indelicato esprimere giudizi su una squadra non allestita da me, poi ogni stagione riserva sorprese che vanno gestite. Questa squadra ha tantissimi pregi e magari qualche difetto ma le valutazioni le tengo per me. Da questa mattina consideratemi responsabile di tutto: da oggi l’Alessandria diventa la mia squadra e io adoro prendermi delle responsabilità. Dobbiamo gestire questi prossimi quattro giorni. Non voglio sentire parlare di playoff fino a sabato. Se dovessimo andare ai playoff questa squadra se li può giocare come poche altre squadre. In questi quattro giorni che ci separano dalla partita assicuro presenza e grandissima vicinanza, non sono qui a dire se i giocatori meritano carezze o schiaffi ma sicuramente saranno ascoltati e accompagnati con grande senso di responsabilità. Io sono abituato a ragionare in questi termini. Oggi ho iniziato incontri individuali trovando grandissima partecipazione e voglia di fare il proprio massimo. Questa mattina ho comunicato che fino a sabato sera non voglio sentire parlare di playoff e solo finita la partita di sabato vedremo cosa sarà capitato. Ho grande rispetto per lo stato d’animo dei tifosi ma sono la persona meno indicata per fare appelli. Quello che sto per dire è un invito alla riflessione: tutto quanto successo non può essere modificato e allora chiedo un ennesimo atto d’amore verso l’Alessandria. Nessuno mi ha obbligato a prendere il posto offertomi da Di masi: quando accetto prendo in carico tutto ciò che trovo. Oggi è difficile gestire il mercato: l’ideale sarebbe aver tutti in scadenza ma a tutto si può trovare soluzione col buonsenso. Nella prossima stagione faremo un mercato condizionato dalla categoria ma soprattutto vorrei che passasse un messaggio percepito da esterno: l’Alessandria è una società solida ma che lavora con grandissima attenzione alla logicità delle operazioni. Per quanto riguardo Gonzalez non mi deve nulla: io gli ho dato la possibilità di arrivare in Italia e lui mi ha fatto vincere due campionati: non c’è due senza tre. È un leader silenzioso che comunica con l’esempio più che con la parola: rispetto a quando è arrivato è diventato più maturo anche se potrà aver perso qualcosa fisicamente per una questione anagrafica. Ci siamo detti tante cose solo con lo sguardo. Ho visto anche nei suoi occhi e non solo nei suoi grande voglia di vivere questi quattro giorni nonostante tutte le difficoltà che ci sono. Oggi l’Alessandria non è padrona del proprio destino e a questo non possiamo porre rimedio”.
Ha concluso: “Per quanto riguarda Sabatini lo sento tutte le sere ed era molto contento. L’ho avvisato e l’ho aggiornato questa mattina anche per fargli gli auguri per il suo compleanno, si aspetta una mia chiamata a fine giornata. Ci contraddistingue grande rispetto ed una stima profonda: le sue chiamate durano pochi secondi ma in questi anni di collaborazione ho imparato ad analizzarle. Infine, per quanto riguarda la debacle dell’Alessandria dico che ai tempi di Novara eravamo l’unico club professionistico imbattuto in Europa e perdemmo il primo match alla trentunesima giornata a Benevento. Avevamo nove punti di vantaggio a tre giornate dal termine. La partita dopo pareggiammo contro la Cremonese e la promozione fu matematica. Questo per dire ciò: io non abbasso mai la guardia per non incappare in errori di superficialità perché a gennaio, febbraio o marzo non si vincono i campionati. Questo per dire che ho grande rispetto per chi ha lavorato qui prima di me ma in futuro non abbasserò mai la guardia, anche se sembrerà di aver già vinto”.
Mario Bocchio
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