Il Lupo giallorosso nella tana dell’Orso Grigio

giovedì, 01 Giugno 2017

 

In quella particolare branca della zoologia applicata al calcio si verificano circostanze che in natura sarebbero impossibili: tipo un elefante che si scontra con un galletto o una triglia e perde; nella fauna pallonara l’elefante (il Catania) sì che perde con il galletto (il Bari) o le triglie (il Livorno).

Però il Lupo che va nella tana dell’Orso le busca di santa ragione.

E’ successo solamente due volte nella storia ma, in entrambi i casi la pelle del lupo giallorosso è finita appesa nella sala dei trofei dell’Orso Grigio.

Nel 1948-’49, l’Alessandria è appena retrocessa dalla serie A e ad inizio stagione sembra essere una delle favorite per un pronto ritorno al piano superiore. La realtà si rivelerà molto meno rosea e già dopo poche partite si capirà che l’aspirazione massima della squadra poteva essere quella di una dignitosa posizione finale.

In ogni caso il Lecce, destinato a sua volta alla retrocessione, arriva ad Alessandria in veste di agnello (restando in tema zoologico) sacrificale contro i Grigi che sono nettamente più forti. Inoltre il Moccagatta a gennaio è un qualcosa di molto simile ad una palude: terreno molle, fangoso spesso ai limiti della praticabilità, cielo grigio e nebbioso, ci fossero anche le sabbie mobili sarebbe una location perfetta per un film tipo Indiana Jones.

Un sole quasi primaverile saluta l’ingresso delle squadre in campo ma il campo è quello che è: i padroni di casa partono all’arrembaggio, gli ospiti si difendono come possono e solo la bravura del portiere Eberle impedisce che il punteggio si ingrossi subito. I giallorossi resistono per tutto il primo tempo ma al 4’ della ripresa sono ormai stremati dalle durissime condizioni ambientali: Giraudo (foto a fianco) sfonda e segna; Soffrido (foto sotto) su rigore e su azione e ancora Giraudo completano la vittoria grigia.

30.01.1949 Alessandria, Giuseppe Moccagatta – 23ª giornata

Alessandria – Lecce 4-0 (0-0)

Reti: 49. Giraudo [A], 57. rig. Soffrido [A], 64. Giraudo [A], 88. Soffrido [A].

Alessandria: Giorcelli, Cerri, Scarrone Secondo, Arezzi, Borgogno, Gallea, Sotgiu, Soffrido, Giraudo, Pietruzzi, Frugali. All.: Flatley Albert.

Lecce Us: Eberle, Ciccone, Realini, Gavazzi, Natale, Achilli, Cardinali, Madini, Silvestri, Stabellini (II) Goffredo, Celani. All.: Magnozzi Mario.

Arbitro: Pizzato (Venezia).

Angoli: 11-2.

Questa vittoria, unita al fragoroso 9-0 inflitto al Taranto la domenica precedente, permetterà all’Alessandria di scalare una classifica fino ad allora deficitaria; le speranze di pronto ritorno nella massima serie sono ormai nel cassetto ma, almeno, non si rischia la retrocessione.

Cosa che arrivò puntualmente al termine del campionato successivo. Una stagione di, chiamiamolo, assestamento seguita da un’altra in cui l’obbiettivo stagionale viene raggiunto all’ultimo respiro. Nel 1951-’52 la serie C si apprestava a diventare a girone unico: per accedervi bisognava arrivare almeno terzi oppure giocarsi l’ultimo posto in un gironcino supplementare riservato alle quarte. Per l’Alessandria la via diritta è sempre quella tortuosa per cui si va proprio a questo girone.

Si vince, sia va nella C unica e da lì un saltone tra i cadetti.

Tagnin ( a sinistra) e Testa.

 

Tra le avversarie c’è nuovamente il Lecce e ancora il calendario lo propone all’inizio, addirittura nella gara d’esordio giocata al Moccagatta. I Grigi non sono ancora perfettamente a punto e si vede: stentano e all’inizio subiscono. Poi al 18’ la doppia espulsione di Generani e Bislenghi avvantaggia i Grigi perché i lupi perdono il punto di riferimento in attacco. Finisce che segna Tagnin e poi nel finale si fa male l’ala destra Cardinali che deve uscire. Testa e Mazzucco chiudono i conti.

14.09.1952 Alessandria, Giuseppe Moccagatta – 1ª giornata

Alessandria – Lecce 3-0 (1-0)

Reti: 36. Tagnin [A], 71. Testa [A], 73. Mazzucco [A].

Alessandria: Borriero, Bussetti, Gabbiani, Generani, Vitto, Masperi, Bey, Mazzucco, Testa, Tagnin, Savoini. All.: Neri

Lecce Us: Eberle, Rizzoli, Terzolo, Rosi, Trabucco, Tosi, Cardinali, Rimbaldo, Bislenghi, Stabellini (II) Goffredo, Prevosti. All.: Magni Pietro

Arbitro: Andreoni (Milano).

Espulsi 18. Generani [A], Bislenghi [L].

Uscito per infortunio al 65′ Cardinali [L].

Le strade delle due società si dividono definitivamente: diversi gironi e diverse serie impediscono gli incroci come avvenuto in precedenza. Ci voleva la cervellotica formula dei playoff inventata quest’anno per rivedere in cartellone Orso contro Lupo.

Sergio Giovanelli

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