L’iscrizione della Juventus Under 23 al campionato di Serie C ha riportato in auge un fenomeno già presente nei vari campionati nazionali d’Europa e che ha dei precedenti pure in Italia anche se sono ben pochi coloro che ne sono al corrente.
Andiamo con ordine. Il gioco del calcio fino a metà anni ‘60 non prevedeva sostituzioni e, quindi, gli undici giocatori che scendevano in campo ad inizio gara arrivavano alla fine, salvo espulsioni ed infortuni tanto gravi da impedire la prosecuzione della partita. Non era infrequente vedere in campo giocatori zoppicanti e quasi inutilizzabili in campo per onor di firma e, di solito, confinati all’ala; in qualche caso riuscivano pure a segnare quello che era detto il “gol dello zoppo”.
L’assenza della “panchina” faceva sì che ogni squadra si ritrovava ad avere in rosa elementi destinati a non giocare mai, o quasi. Pertanto, sin dagli albori del calcio e dei suoi campionati esistevano dei tornei destinati a permettere alle riserve di svolgere un minimo di attività. I campionati detti appunto “Riserve” vivevano un’esistenza autonoma, di solito parallela al campionato della prima squadra.
Tre giovani riserve dei Grigi ai tempi della Guerra.
Nel 1931, subito dopo la nascita di Serie A e Serie B, la Federazione decise di abolire il campionato Riserve, obbligando tutte le squadre di A, ad iscrivere le loro formazioni di rincalzo al torneo di Prima Divisione, la Serie C dell’epoca. Il regolamento prevedeva che le squadre “B” non potessero né salire, né scendere di categoria, con la sola possibilità di iscriversi al torneo inferiore in caso di motivate necessità.
Così alla Prima Divisione 1932-’33, divisa in nove gironi da 14 squadre ciascuno presero parte anche le diciotto squadre Riserve. Vennero spalmate nei diversi gironi con criteri geografici, facendo in modo che non ce ne fossero più di tre per girone.
L’Alessandria B venne inserita in un girone con 8 squadre liguri, Casteggio, Vogherese, Derthona, e le riserve di Genoa (allora chiamato Genova 1893) e Casale.
I Grigi allora facevano ancora parte dell’elite nazionale: in Serie A ci stavano, magari con un po’ di fatica, ma c’erano e le riserve si facevano valere con le pari grado.
La squadra riserve dell’Alessandria a Novara nel 1923-’24.
E non si deve pensare che in Prima Divisione giocassero solo i giovani e gli “scarsi”. Il torneo Riserve era utilizzato per schierare i giocatori fuori forma, quelli esclusi dalla squadra titolare per motivi tecnici, i reduci da infortuni; a fine anno le liste di coloro che erano scesi in campo comprendevano fior di nomi.
Basterà citare Biavati (addirittura 17 partite nel 1932-33), Degani, Janni, Enrico Migliavacca (14 nel Casale 33-34), e ancora molti altri.
La prima giornata del campionato di Prima Divisione con le squadre B si gioca il 2 ottobre 1932. Il calendario vede i “Grigini” impegnati in trasferta, precisamente a Genova-Sestri sul campo di Via Tripoli. Queste le formazioni:
Sestrese: Ferreri, Ravera, Berta, Nespolo, Bianchi, Testa, Marchiandi, Landini, Bottino, Zunino, Traverso.
Alessandria II: Mussetti, Montanari, Turino, Milano, Grillo, Coppo, Chierico, Piccinini, Bocchio, Riccardi, Gastaldi.
Tra gli alessandrini molti nomi destinati ad una fulgida carriera: terzino destro è Ermanno Montanari, ventunenne che in prima squadra giocherà sempre poco ma resterà in grigio fino al 1938; al suo fianco Giuseppe Turino, 43 volte titolare con 14 gettoni nel 1936-’37; in mediana Giuseppe Grillo più riserva che titolare ma che, lasciata Alessandria accumulerà una settantina di presenze in Serie B; l’ala Carlo Chierico, alla sua ultima stagione agonistica dove, dopo 100 presenze in prima squadra, gioca soprattutto sui campi minori. La squadra è completata da due giovani che proprio in questa stagione vengono lanciati tra i “grandi” sono Giovanni Riccardi e Luigi Milano che diventeranno le colonne dell’Alessandria in Serie A e poi verranno ceduti, sempre in coppia, alla Lazio. Finiranno la carriera dopo aver giocato 263 (Milano) e 184 (Riccardi) partite di A.
Per la storia l’incontro di Sestri finì con la vittoria per 3-2 dell’Alessandria al termine di 90’ minuti combattuti. Alessandria in vantaggio al riposo per la rete di Bocchio al 44’: pareggia Bottino al 56’, ma risponde Chierico un minuto dopo. Ancora raggiunti da Bianchi i grigi vincono a nove minuti dal termine grazie al punto segnato da Piccinini.
Alla fine del torneo (da regolamento le squadre B partecipavano fuori classifica ma tutti, non solo i giornali, consideravano i risultati ottenuti) l’Alessandria si classificò al secondo posto ad un solo punto dal Derthona campione e a pari merito con il Savona.
Unica formazione B a fare meglio degli Orsacchiotti fu il Milan che si aggiudicò il proprio girone davanti al Torino.
Alle finali per la promozione nella serie cadetta (salivano solo tre squadre) venne ammesso il Seregno che comunque rinunciò a partecipare.
Formazione riserve dei Grigi del 1935.
L’esperimento delle squadre riserve in C venne ripetuto anche nella stagione successiva. Questa volta l’Alessandria venne inserita nel Girone E a sedici squadre, e fu un girone praticamente tutto composto da avversarie provenienti dalla Liguria con l’unica eccezione dell’Acqui. E fu proprio l’Acqui a tenere compagnia all’Alessandria al decimo posto della classifica finale ottenuto dopo un torneo anonimo. Poco meglio fece il Genoa, l’altra formazione B, sesta classificata con un solo punto in più dei Grigi. Il torneo venne dominato da Savona ed Andrea Doria che, però, non riuscirono ad essere promosse in B.
Anche in questa Alessandria ci furono presenze illustri tipo il portiere Mosele e l’attaccante Marchina.
Questo il tabellino di Alessandria-Albingaunia giocata il 3 dicembre 1933 allo stadio del Littorio e vinto dall’Alessandria per 4-1.
Reti: Perazzo, Bocchio, Cappanera, Accatino, Bocchio.
Alessandria II: Mosele, Turino, Contratti, Grillo, Coppo, Barale, Accatino, Bianco, Bocchio, Marchina, Perazzo.
Albingaunia: Stringa, Enrico, Borsachiello, Faccollo, Puppo, Zarri I, Cappanera, Zarri II, Rossi, Bottaro, Moretti.
Arbitro: Fehrmann (Novara).
Al termine di questa annata sportiva la Federcalcio decise di tornare all’antico ripristinando il Campionato Riserve. Da quel momento in poi ci furono altre formazioni B nei campionati minori ma ebbero carattere episodico.
Una formazione della Lazio nel De Martino. In piedi: Masoni, Paparelli, Vuerich, Sassaroli, Fabbri, Campidonico. Seduti: Bellisari, Giannattasio, Mattei, Gagliardi e Proietti.
Il campionato Riserve, ebbe diverse denominazioni e svolgimenti fino all’inizio degli anni ‘70 quando venne il torneo intitolato ad Emilio De Martino che era, in pratica un campionato Under 23, cioè quello che oggi si sta cercando di reintrodurre utilizzando come veicolo il campionato di Serie C
Sergio Giovanelli
Nella foto sotto il titolo: squadra riserve dell’Alessandria. In formazione due giovanissimi Ferrari e Avalle