L’Alessandria sul finire degli anni ’20, esattamente nella stagione 1927-’28, sfiorò lo scudetto, sfuggito per un’inspiegabile sconfitta a Casale Monferrato. Uno 5-0 nel derby che spense i sogni tricolori dei Grigi. Un tracollo troppo brutto per essere vero. Era il primo luglio. Il giorno seguente Mario Curti (foto sotto), il portiere che quella domenica si chinò cinque volte nella rete, lasciò Alessandria.
Dissero che aveva preso soldi dal Torino, la concorrente per il titolo. Nessuno seppe mai la verità. Ma Curti il 2 luglio salutò, chiudendo la porta alle sue spalle. Se il giorno prima avesse protetto quella di Casale, sarebbe stato un eroe.
Proprio quella stagione fu densa di soddisfazioni. La squadra alessandrina valente esponente del calcio provinciale giunge così addirittura a sfiorare la conquista del titolo di campione d’Italia. Solo la sconfitta di Casale non consentì all’undici di Carlo Carcano di dire una parola importante nella volata finale per la conquista del titolo. Il Torino così in virtù dell’inopinata sconfitta dei Grigi riuscì a distanziare la compagine alessandrina che malgrado l’exploit costituito dalla vittoria sui Granata ottenuta nella terz’ultima giornata non ce la fece più a riagganciarsi ed anzi sfiduciata cedette anche la seconda piazza perdendo l’ultima partita a Genova.
Per i ragazzi di Carcanofu un campionato veramente di soddisfazioni: basti pensare che nel girone finale Juventus, Internazionale, Genoa, Torino, Casale e Milan lasciano le penne al campo degli Orti ed in trasferta i Grigi impongono il pareggio ad avversarie di rango quali Bologna, Torino e Juventus.
Mario Bocchio