Il nostro pensiero è rivolto al club e ai calciatori, la speranza è che arrivino a giocare al massimo questa partita, che costituisce la fine di un percorso comunque esaltante. Questo è un campionato tutto particolare, perché disputato nell’emergenza della pandemia e per quanto riguarda i risultati, caratterizzato dalla significativa rimonta dell’Alessandria dopo l’arrivo di Mister Moreno Longo. Pensiamo sia bello giocarci la Serie B di rincorsa, per riprenderci quell’emozione frantumata nel 2017. Quattro anni sono tanti, quattro anni di rabbia, speranza, comunque sempre di tanto amore per questa Maglia. Quattro anni sono la dimostrazione della serietà del progetto di Luca Di Masi e dei suoi collaboratori. Sono la pazienza di chi ha saputo aspettare.
Fabio Artico, Angelo Gregucci (sì, perché anche lui ha fatto parte di questo gruppo) e Moreno Longo hanno lavorato e lavorano da inizio campionato su determinate situazioni, ci vuole il giusto tempo. Puoi dare input, ma serve il tempo naturale affinché vengano immagazzinati. C’è anche un periodo in cui pensi ci sia un rigetto da parte della squadra, ma poi iniziano a trasformare le nozioni in lavoro tecnico tattico vincente. Da parte del gruppo c’è sempre stata abnegazione, non si può dire altrimenti. E ora c’è anche coraggio nel fare le cose, quando prima poteva esserci il braccino corto temendo di sbagliare.
Domani a Como dovremo mettere in campo tutto di noi stessi, ognuno per i propri ruoli e le proprie competenze, anche noi della stampa. I giocatori dovranno rispettarli i loro ruoli e dimostrare di voler tagliare questo traguardo. Ci sono voglia, entusiasmo e determinazione da parte nostra. C’è la paura del Como, che si sente braccato, che percepisce i denti dell’Orso sfiorare la propria carne per addentarla. I Grigi hanno giocatori di esperienza già abituati a disputare queste gare. Ai nostri ragazzi diciamo che sono occasioni che possono tornare ma a volte non succede. C’è solo un modo per entrare nella storia di un club, ed è vincere.
Mario Bocchio