Nel novembre del 2015 Giorgio Tinazzi rilasciò proprio a “Museo Grigio” l’ultima intervista della sua vita. Questo centrocampista capace di andare in gol nei momenti decisivi, rimarrà per sempre legato alla “partita madre” nella storia grigia , lo spareggio di San Siro contro il Brescia del 1957 che decretò l’ultima promozione in A dell’Alessandria. “Venni ceduto in prestito dall’Inter all’Alessandria e dopo una prima annata arrivò quel campionato in cui la lotta per la prima piazza vide come maggiori protagoniste il Verona e l’Alessandria, alle quali si affiancano nel girone di ritorno Brescia e Catania – sottolineò -. Ricordo che ad un certo punto l’allenatore Sperone venne sostituito dal compagno di squadra Pedroni, affiancato da Robotti. Alla vigilia dello spareggio tutti ci davano nettamente favoriti rispetto al Brescia, questa convinzione ci mise paura, che poi svanì appena l’arbitro fischiò l’inizio. Io ero ancora di più emozionato, perché stavamo giocando nello stadio di San Siro, che per me interista era la mia casa. Andammo in vantaggio con una mia rete, pareggiò poi Nova e fu Castaldo a siglare il nostro successo. Quel gol per me fu la proclamazione della mia carriera. La gioia dei tifosi era immensa e quando, rientrando ad Alessandria, al casello dell’autostrada fummo travolti da una vera e propria marea di gente venuta a festeggiarci, capimmo di aver compiuto la nostra impresa. Solo allora lo comprendemmo realmente”.
Mario Bocchio