La prima giornata dedicata al Quadrilatero ha avuto un buon successo con il coinvolgimento di tanti storici, studiosi e giornalisti piemontesi coinvolti. Anche le società hanno accolto con entusiasmo l’invito degli organizzatori e hanno giocato le loro partite di campionato del weekend con una toppa sulla maglia. I tifosi hanno capito l’evento e le maglie preparate per l’occasione stanno già diventando oggetto di culto per collezionisti.
L’intento dell’iniziativa che già da qualche mese ha preso forma è quello di lavorare su un asse cartesiano diverso come ha detto l’amico Alex Tacchini co-autore del monumentale “Il grande libro della Pro Vercelli“.
La rivalità tra le squadre non viene meno e anzi questa nuova dimensione vuole creare una ulteriore forma di competizione. Dice Tacchini: “Attenzione, qui nessuno è buonista, né vuole tifare o far tifare per gli altri. Si tratta semplicemente, attraverso il fascino della storia, cultura e il rispetto, di trasformare l’invidia in un qualcosa di meraviglioso e clamoroso. Un museo, se nascerà in una città deve fare da apripista e collegamento agli altri. Si tratta di far quadrare il cerchio. E in effetti il simbolo del Quadrilatero è rotondo”.
La rivalità tra le squadre, come in tanti altri derby d’Italia, è la linfa delle sfide del Quadrilatero fin dai primi anni del secolo scorso. Sfottò e cazzotti fanno parte del gioco e nessuno pensa di cambiare lo status quo. Semplicemente si cerca una nuova dimensione di questo splendido gioco che è il calcio.