Proponiamo ai nostri affezionati lettori e a tutti gli appassionati della storia del calcio, una vera e propria “chicca” – datata 25 ottobre 1914 – pubblicata da Marco Liguori sul sito www.pianetagenoa1893.it.
“Dopo il 4-6 rimediato nell’amichevole precampionato sul campo dei Grigi domenica 20 settembre, il Genoa torna per la seconda volta in poco più di un mese sconfitto da Alessandria. Questa volta gli avversari, guidati dall’ex rossoblù Smith, riabilitato in extremis prima dell’attesissimo big match (come si ricorderà, era stato squalificato nella scorsa stagione per aver svolto a pagamento le funzioni di allenatore-calciatore, ma ora ha dimostrato di aver trovato lavoro), hanno inflitto un severo 3-0 agli uomini di Garbutt. I padroni di casa, che avevano acciuffato a tempo scaduto la rete dell’1-1 domenica scorsa a Savona, vantano ora quel punto di distacco sui genoani che accusavano prima dell’inizio della gara e sono così in testa al girone ligure-piemontese. L’incontro, diretto di fronte a spalti gremiti dal torinese Scamoni, è stato giocato in maniera vigorosa, soprattutto dagli alessandrini, caricati dall’esordio nelle loro fila in campionato di Smith, che, pur non essendo in condizioni di forma ideali, ha fornito nella ripresa a Grillo gli assists delle due segnature che hanno messo in sicurezza il risultato, dopo la rete su calcio di punizione di Ticozzelli al 18’ del 1° tempo. Il Genoa, seguito ed incitato da centinaia di sostenitori, di cui non pochi appartenenti al ‘gentil sesso’, si è trovato a malpartito di fronte ad avversari che hanno giocato ‘la partita della vita’, in ragione del largo successo nella quale pongono la loro candidatura a succedere ai ‘cugini’ del Casale, attuali detentori del titolo nazionale, nell’albo d’oro del calcio italiano. Emblematico della determinazione di capitan Carcano (probabilmente il miglior uomo in campo) e compagni è stato il gesto di Milano II, che sul risultato di 3-0 ha chiesto l’incitamento del pubblico. Il Genoa è apparso poco coeso tra i vari reparti, il meno deludente dei quali è stato il pacchetto difensivo, in cui ha fatto il suo esordio stagionale Rolla tra i pali e si sono dimostrati all’altezza i terzini Casanova II e R. De Vecchi. In più, nel 1° tempo, al 25’, Santamaria I, che in precedenza aveva caricato rudemente il portiere Pellizzoni, costringendolo ad abbandonare il campo per qualche minuto, si è fatto espellere per un fallo di reazione ai danni di Milano II (la medesima sanzione dell’allontanamento dal terreno di gioco è toccata minuti dopo all’ex rossoblù Dellacasa I) e verso la fine l’inglese Walsingham ha riportato in uno scontro con Lazoli Iuna contusione a una spalla, che l’ha costretto a non poter dare più alcun contributo alla compagine rossoblù sul terreno di gioco.
Stefano Massa”
Da “Lo sport del popolo” (articolo di Renato Casalbore): “Oggi l’Alessandria è troppo esposto (sic!: esposta) al pubblico sulla ribalta del campionato e col suo trionfo ha preso un impegno troppo serio e gravante per l’avvenire. La giovane squadra è appunto allestita per fare molto cammino e l’impegno dovrà essere lo sprone migliore per non cedere mai. Tutto è favorevole ai grigi perché non subiscano arresti: persino la presenza di Smith, non più (solamente) direttore spirituale, ma attore e condottiero inappuntabile. Uno spirito fine osservava: la presenza di Smith nella squadra (alessandrina) è come la presenza dello zar tra le truppe russe: eccita al fanatismo quella gente e fa miracoli”.
Da “La Gazzetta dello Sport” (articolo di Franco Scarioni): “Per una consegna quasi sacra ognuno doveva valere l’avversario e tutti la vittoria. Fummo avvertiti alla vigilia dell’incontro: l’Alessandria vuole. E fortemente volle quell’affermazione che fu in molta parte sua ma anche un po’ dell’inesauribile entusiasmo del pubblico di Alessandria, amante fino allo spasimo della sua squadra. Così l’undici grigio si oppose fuso (nei suoi reparti) ed indomabile agli avversari: contenne il più preciso, accanito e deciso attacco genoano, e lo contrastò, lo travolse ed impose (agli avversari) la sua foga ed anche la fortuna di qualche uomo … Al Genoa nocque una prevenzione. Scese in campo convinto di disputare una dura più che una decisiva gara, di dover arginare e vincere due elementi, il peso e la decisione degli avversari, informò il suo combattimento a concetti falsi. Non fu la consueta bella unità: decisa, leggera, avvolgente, penetrante e sempre fulminea negli attacchi. Paventando eccessivamente la decisione degli altri, rispose subito a qualche pronunciato ma ancora regolare attacco con controffensive troppo marcate (cioè: interventi eccessivamente decisi] per non provocare subito sui due campi (cioè: tra le due compagini) lo sconfinamento del giuoco dalle severe norme regolamentari. E piegò (cioè: ed ebbe la peggio) chi aveva meno forza (fisica). Ma la sconfitta vera è toccata più che al Genoa a qualche uomo del team rosso-bleu che si dimenticò di essere inquadrato in una compagine che non può né deve conoscere individualità (cioè: individualismi), né scontrosità personali e per la quale ogni mancato sacrificio, ogni atto impulsivo spinto fino a provocare atti (cioè: provvedimenti) punitivi, non possono mai giovarci (sic!: giovare). È il sottrarsi un po’ ai propri obblighi ed ai propri doveri”.
Note all’incontro Alessandria-Genoa 3-0
La partita ha inizio nel “Campo Forza e Coraggio”, sito ad Alessandria in piazza d’Armi vecchia, alle ore 15,15 di domenica 25 ottobre 1914 agli ordini del signor Scamoni di Torino, socio della Juventus. L’Alessandria è diretta dall’allenatore-giocatore Smith e il Genoa da Garbutt. Centinaia di tifosi al seguito del Genoa, alcuni dei quali hanno degli scontri verbali e fisici con quelli locali durante l’incontro. Nei primi minuti dell’incontro il portiere alessandrino Pellizzoni deve lasciare il campo per qualche minuto a seguito di una dura carica subita da Santamaria I. Al 25’ del 1° tempo viene espulso il rossoblù Santamaria I per un fallo di reazione su Milano II. Qualche minuto dopo stessa sanzione colpisce il grigio Dellacasa I. Verso la fine del primo tempo Walsingham, duramente contrastato da Lazoli I, cade a terra infortunandosi a un braccio e rientra dolorante qualche minuto dopo l’inizio della ripresa, non potendo fornire aiuto alla propria squadra per il resto dell’incontro.
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La sfida tra Genoa e Alessandria ci riporta all’epoca primordiale del calcio italiano