Giuseppe Ticozzelli, un omone di 1 metro e 87, sospinto da un peso imponente di 95 chilogrammi. La sua prestanza fisica gli permise di svolgere molti sport ad ottimi livelli, soprattutto il calcio e il ciclismo, discipline in cui ottenne risultati strabilianti.
Il 18 gennaio 1920 fu infatti selezionato dalla Nazionale italiana di calcio, per una partita amichevole contro la Francia a Milano al Velodromo Sempione. Sei anni dopo, partecipò da indipendente, addirittura al Giro d’Italia di ciclismo, che adorava a tal punto, che il giorno della famosa convocazione in Nazionale, in cui esordì a Milano, “Tico” ci arrivò proprio con la sua bicicletta.
Ticozzelli è cresciuto nell’Alessandria, militando successivamente con la SPAL. È in campo, il 1º maggio 1922 a Milano, nella semifinale per l’aggiudicazione dello scudetto giocata dalla SPAL contro la Sampierdarenese e vinta dai genovesi per 2 a 1 dopo i tempi supplementari. Il suo prestigio crebbe notevolmente quando, al suo terzo campionato con la SPAL, svolse il duplice ruolo di giocatore-allenatore. Passò poi, nel 1924, al Casale dove giocò con i futuri campioni del mondo Caligaris e Monzeglio.