Gioco, intensità, concentrazione. Questa Alessandria, passata la fase di rodaggio pagata pesantemente con la serie di cinque sconfitte consecutive, sta crescendo in maniera esponenziale sul piano del rendimento. Aveva certamente ragione Mister Longo quando diceva, e in pratica lo ha ripetuto ieri nel post-partita, che molti giocatori la Serie B finora l’avevano solo annusata e gli serviva tempo per entrare nei meccanismi della categoria. Ed in effetti contro la Cremonese abbiamo visto una bella partita, magari non entusiasmante sul piano del gioco ma ben giocata da tutti gli interpreti in Maglia Grigia; anche da quegli elementi che sembravano carenti o non ben inseriti nella squadra. Due nomi su tutti: Mattia Mustacchio, che sembrava l’ombra del giocatore che si conosceva, ha ricominciato ad arare la fascia destra proponendosi sia con i cross che con i tiri in porta ed ha finalmente rotto il ghiaccio segnando la sua prima rete (e che rete!) alla trentaduesima partita con i Grigi. Poi c’è Gabriel Lunetta: per tutti l’oggetto misterioso di questa Alessandria che da due giornate è, se non il migliore, uno dei migliori in campo ed oggi si è anche esibito in veste di difensore aggiunto nei momenti in cui la Cremonese ha spinto di più alla ricerca del pareggio.
E tutta la squadra, con undici avversari in area alla ricerca del gol, ha retto alla grande con l’aiuto del solito Matteo Pisseri che ha sciorinato la sua consueta paratona, eguagliando Carnesecchi che nel primo tempo aveva tolto dall’incrocio un colpo di testa di Casarini. Se la classifica comincia a infondere un cauto ottimismo c’è qualcuno che la Serie B la merita sempre più: è la Curva Nord che con canti e cori trascina i ragazzi in campo e riesce, impresa forse ancora più difficile, a far cantare anche la tribuna. Pordenone e Cittadella, doppio impegno nella settimana entrante, potrebbero cambiare definitivamente le prospettive del campionato.
Sergio Giovanelli