Correva la stagione 1984-‘85 e nella città che ha dato il là alla celebre scuola grigia, giunge questa punta ambidestra. Campionato di C2. Tempi diversi, ma il pallone aveva sempre lo stesso fascino maledetto. Arrivato per segnare: per questo è stato ingaggiato. I numeri dicevano che era adatto. D’altronde un tempo agli attaccanti non era richiesto altro: solo far gol e portare gioia per i tifosi e punti per la squadra. Adesso devono fare di tutto e nei ritagli di tempo anche buttarla dentro.
Ciccio inizia a segnare e ogni volta che lo fa, cerca quei ragazzi che assiepano la Curva Nord. Si crea un feeling particolare con loro. Lui parla dal campo a suon di marcature. Ogni volta lo sguardo finisce verso di loro. Come una madre che cerca il figlio in mezzo alla folla e lo trova sempre. Si crea un’alchimia particolare tra Cicciogol e la curva dove ribolle il cuore passionale della tifoseria dell’Alessandria. Alla fine diventa un vero e duraturo amore.