Oltre settanta minuti con un uomo in più non sono bastati al Pavia a ribaltare una gara che dopo dieci sembrava già persa, dopo il micidiale uno-due dell’Alessandria. Ma i Grigi sono una delle grandi protagoniste del girone A di Lega Pro, e allora più che di occasione perduta, per i pavesi è il caso di parlare di una gara che conferma il club italo-cinese in testa alla classifica (anche se potrebbe essere raggiunto dal Como) e soprattutto e onestamente il valore della squadra di Riccardo Maspero, che dopo aver raggiunto il pareggio ha tentato nella ripresa di fare sua l’intera posta in palio.
Senza il napoletano Giuseppe Nicolao, neanche in panchina, l’Alessandria è passata in vantaggio con un colpo d’alta scuola di Riccardo Taddei (quando è in campo fa sempre la differenza, e si vede) e Guazzo nel primi 10 ′, ma si è fatta rimontare da Soncin.
Tutto si è compiuto nella prima mezz’ora. L’ex bomber dell’Ascoli prima ha realizzato il rigore (con annessa espulsione di Roberto Sabato) del momentaneo 2-1 e poi, sfruttando la superiorità numerica, il definitivo 2-2. Nella ripresa il Pavia ha tentano il colpaccio, colpendo anche la parte esterna del palo, ma l’Alessandria ha resistito e portato a casa almeno il pari. Anche se, proprio per il fatto di essere stati in vantaggio per ben 2-0, il segno x lascia l’amaro in bocca e ci fa storcere un pochino il naso.
I Grigi all’inizio sono scesi in campo con un 3-4-1-2, speculare a quello del Pavia, con Nordi tra i pali, Sosa, Terigi e Sabato in difesa, Spighi, Mezavilla, Obodo e Vitofrancesco a centrocampo, Taddei dietro le punte Guazzo e Marconi. Il cartellino rosso sventolato davanti a Sabato (azione comunque poco chiara, a conferma di un arbitraggio ancora una volta penalizzante, anche poi per una serie di decisioni e di ammonizioni) ha costretto a rivedere i giochi e, a nostro avviso, Mister Luca D’Angelo avrebbe potuto leggere meglio la partita alla luce dei nuovi scenari tattici.
Lo stesso tecnico continua ad avere la certezza di poter contare su un grandissimo gruppo, capace di soffrire e sacrificarsi. Alla fine ha però dichiarato con onestà intellettuale: “Siamo rammaricati, abbiamo perso due punti, inutile girarci attorno, la partita l’avremmo vinta, a meno di nostre sviste clamorose in campo”.
Mario Bocchio
IL TABELLINO – Alessandria: Nordi, Sosa, Terigi, Sabato Roberto, Mezavilla, Vitofrancesco, Spighi, Obodo, Marconi (35’ st Scotto), Taddei (19’ p.t. Ferrani), Guazzo (17’ st Mora). All.: D’Angelo.
Pavia: Facchin, Abbate (1’ st Falconieri), Ghiringhelli, Rosso, Biasi, Sabato Rocco, Cardin, Carraro (9’ st Corvesi), Soncin (38’ st Cogliati), Cesarini, Ferretti. All.: Maspero.
Arbitro: Piscopo di Imperia.
Reti: pt 2’ Taddei, 8’ Guazzo, 18’, 34’ Soncin.
Ammoniti: Ghiringhelli, Marconi, Terigi, Soncin, Falconieri e Sabato Rocco.
Espulsi: Sabato Roberto.
Angoli: 10-4 per il Pavia.
Recupero: 2’ + 4’.
Spettatori: 2.600 circa.
Note: serata umida e piovosa, terreno in buone condizioni, in tribuna il designatore arbitrale di Lega Pro Rosetti.
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