Arena Garibaldi, domenica, poco dopo l’ora di pranzo. In attesa che inizi la partita, ovvero la parte meno interessante della giornata allo stadio, i tifosi del Pisa ingannano il tempo cantando in coro. Il lettore filologo perdonerà se non riportiamo il testo della canzone; al di là del fatto che spesso i testi dei cori da stadio sono di valore letterario discutibile, ciò che succede immediatamente dopo è talmente sublime da obliterare qualunque altro particolare.
Capita infatti che il direttore del coro, un capo tifoso del Pisa noto come «Bavone», ravvisi una qualche mancanza di impeto nell’accompagnamento ritmico al canto, il quale (come in ogni composizione da stadio che si rispetti) è dato da battiti di mani.