Un punto perso o un punto guadagnato? Il Pisa, apparso molto più solido e fisico del Benevento di due settimane or sono, ha disputato una partita rude, a tratti fallosa, ha controllato il gioco ed è spasso andata al tiro sfiorando, parliamo dell’ultimo quarto di partita, il gol della vittoria.
Ma non ha mai veramente sovrastato l’Alessandria sempre concentrata che, a sua volta, è mancata in fase di conclusione tanto che nei 90’ si registrano più le occasioni che “potevano essere ma non sono state” che non quelle reali. Chiarello soprattutto con quel pallonetto nel primo tempo smanacciato dal portiere toscano e nell’analoga occasione della ripresa quando solo un fortuito tocco di un avversario gli ha impedito di andare in porta.
I gol sono venuti entrambi su rigore. Fondamentalmente niente da dire su entrambi se non che il VAR ci ha messo troppo tempo prima di richiamare l’arbitro al video in occasione del penalty assegnato ai Grigi.
Prestazione complessivamente maiuscola dei ragazzi di Longo sempre sul pezzo. I cambi hanno convinto un po’ meno anche perché tutti a partire dal rientrante Palazzi ai nuovi Mattiello e Fabbrini hanno bisogno di prendere confidenza chi con il campo (Palazzi) chi con i nuovi compagni di squadra. Personalmente ci ha particolarmente impressionato, e non è la prima volta, Parodi. Oggi, spostato a destra per questioni tattiche ha affrontato Marsura, un attaccante di dimensioni fisiche doppie rispetto alle sue e lo ha sfiancato tanto da indurre D’Angelo a costituirlo dopo l’intervallo con Puscas, di ben altre caratteristiche ma sempre limitato dal difensore grigio.
In conclusione un buon punto che ha permesso di mantenere a distanza le inseguitrici e di avvicinare la Reggina, battuta a Terni. Adesso Brescia e Lecce. Importante mantenere la posizione prima della fase decisiva del campionato.
Sergio Giovanelli