Tributo a Sergio Vatta

giovedì, 10 Febbraio 2022

Sergio Vatta

È il secondo campionato di Eccellenza, anche se i tifosi non hanno mai riconosciuto la Nuova Alessandria, e quindi si tratta praticamente di un debutto nella categoria per quella che viene nuovamente denominata US Alessandria Calcio 1912 e che gioca finalmente con la maglia tutta grigia. I Mastagni, in estate,  hanno ceduto la società a Francesco Sangiovanni, imprenditore milanese. La costruzione della squadra è affidata a Sergio Vatta, l’artefice del settore giovanile del Torino, che ha sfornato moltissimi giocatori che si sono resi protagonisti nelle serie maggiori. Vatta, che vanta esperienze anche con le nazionali giovanili, costruisce una rosa completa e di buone qualità tecniche per la categoria.

Una formazione dell’Alessandria 2004-’05 (archivio fotografico www.museogrigio.it)

In fondo per qualcuno non è neanche calcio, catalogabile come quasi amatoriale. Quando lo guarda in tv,  gli stadi sono piccoli, semivuoti . Con tutte quelle macchine che sfrecciano intorno, come se avessero di meglio da fare. Anche adesso che sullo schermo se ne vede di più.

Ma negli anni in cui allenava lui, andava in diretta solo la finale del torneo di Viareggio. E lui di solito la vinceva. Sergio Vatta nasce a Zara, sono sei figli. E’ un bambino di sette anni in esilio perchè la Dalmazia non è più Italia.Non capivo, quell’esperienza allucinante sembrava un’avventura”. Si sale su una torpediniera tedesca e si arriva a Fiume. Il campo profughi è dentro una galleria. Qui trova una collinetta per giocare a pallone ma sotto i bombardamenti. “Ci spostiamo a Trieste. Qui incontro un soldato neozelandese che mi dice: ‘Non avrete più fame’ “.

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