A due giornate dal termine del campionato la salvezza diretta sembra più difficile per la squadra di Moreno Longo, dopo un turno – quello di ieri con la Reggina – che avrebbe potuto significare l’aggancio alla SPAL. Invece si è rivelato un passo indietro.
Nulla da rimproverare a capitan Prestia e compagni. Ci sono stati sacrificio e abnegazione nel cercare la via del gol secondo le direttive impartite da Longo che, pur rivoluzionando la squadra nel secondo tempo con l’innesto di forze fresche, non è riuscito nell’intento di vedere gonfiata la rete avversaria.
In un paio di occasioni sono stati i giocatori dell’Alessandria a sbagliare d’un soffio (Prestia e Di Gennaro), per altre tre volte invece (parte superiore della traversa di Marconi e due pali interni di Pierozzi e Lunetta) i Grigi si sono visti la conclusione a botta sicura respinta a portiere battuto.
Sicuramente una beffa per le maggiori motivazioni degli stessi Grigi, che invece hanno sbattuto contro una Reggina che “quasi con il freno a mano tirato” si è mostrata tecnicamente di grande qualità ma con giocate poco efficaci e ben controllate dall’Alessandria.
Poteva scapparci proprio la beffa a tempo scaduto, ma sarebbe stato troppo per un’Alessandria sempre problematicamente alla ricerca del gol e puntualmente castigata alla minima disattenzione.
Il cammino è ancora lungo e difficile, anche perché, a meno di intrecci di risultati assai improbabili ma comunque possibili, i playout sono dietro l’angolo.
Che questa squadra stia dando tutto la tifoseria lo ha capito dalle prime battute di stagione, dimostrando un attaccamento commovente quando i Grigi sono andati sotto la “Nord” a fine partita.
Il Moccagatta era sold-out, un tutto esaurito da brividi, uno stadio che ribolliva di passione. La stessa passione che seguirà ancora la squadra del cuore negli ultimi due atti del campionato. Poi si vedrà.
Mauro Bavastri