I Grigi battono l’Italia in amichevole.
Il 5 dicembre 1956 allo stadio di Firenze, l’Alessandria sconfisse la Nazionale italiana per 3-2 in amichevole. Alla fine della stagione, i Grigi vennero promossi in serie A dopo l’epico spareggio di San Siro contro il Brescia.
Per gli Azzurri erano anni bui
Per qualificarsi ai Mondiali 1954, all’Italia bastò superare un turno preliminare contro l’Egitto: l’avversario africano fu sconfitto per 2-1 al Cairo e per 5-1 a Milano, nella prima gara della Nazionale trasmessa dalla neonata Rai. Una vittoriosa amichevole con la Francia (battuta 3-1 a Parigi) in primavera contribuì a creare grandi aspettative, completamente deluse già nel primo turno: i padroni di casa elvetici mandarono per due volte al tappeto gli Azzurri, la seconda delle quali in uno spareggio, rispedendoli a casa.
I sintomi di una crisi del calcio italiano suonarono ancora più allarmanti meno di quattro anni dopo, nel cammino di qualificazione al Mondiale svedese: nel suo girone l’Italia trovò Portogallo e Irlanda del Nord. Il 4 dicembre 1957 era in programma a Belfast il penultimo incontro, che opponeva gli azzurri ai britannici: la fitta nebbia londinese bloccò l’arbitro Zsolt all’aeroporto, senza però pregiudicare la disputa dell’incontro. La Federazione nordirlandese propose una “soluzione” con un arbitro locale, ma l’offerta venne rifiutata dagli Azzurri declassando la partita ad una semplice amichevole: finì 2-2, con accenni di scontri in campo e fuori. L’incontro fu così recuperato il 15 gennaio 1958, dopo che il 22 dicembre era stata ottenuta una vittoria per 3-0 ai danni dei lusitani. Contro ogni pronostico, l’Italia subì una sconfitta per 2-1 che costò una clamorosa esclusione dalla fase finale: ad oggi, questa rimane l’unica occasione in cui la squadra abbia mancato sul campo la qualificazione alla Coppa del mondo.
Prendendo in considerazione l’intero decennio risultano deludenti anche le partecipazioni alle ultime due edizioni della Coppa Internazionale (1948-‘53 e 1955-‘60), chiuse dall’Italia sul fondo della classifica e davanti solamente alla modesta Svizzera. Nel timore di nuovi insuccessi, la squadra decise di non prendere parte alle eliminatorie per il primo Campionato europeo, organizzato in Francia e vinto dall’Urss del mitico portiere Lev Jašin.
Storica fu la sconfitta di Belfast. Guidata per la penultima volta da Alfredo Foni, la Nazionale italiana- innervata in attacco da oriundi di fama assoluta benché ormai agli spiccioli di una gloriosa carriera, come Schiaffino e Ghiggia – mostò una totale inconsistenza tecnica e agonistica.
Gli Azzurri (in maglia bianca) a Bologna il 15 febbraio 1956: Italia-Francia 2-0.
“Niente catenaccio, ma nessuna imprudenza”
Così scrisse Paolo Bertoldi su “Stampa Sera” del 5 dicembre 1956:
Le cronache dell’epoca
Un allenamento delle Nazionali non preceduto da polemiche è come un tartufo senza profumo. Bello, ma insipido. Per le prove che oggi la A e la B sostengono a Firenze non si può dire tuttavia che manchi l’interesse, anche se la maggioranza è d’accordo almeno sui ventun ventiduesimi delle due formazioni schierate. L’unico punto di discussione, Bean. Il ventenne centravanti milanista, proseguendo nella carriera-lampo, e stato promosso dalla giovanile alla Nazionale cadetta che affronterà la Spagna a Cagliari. Alcuni lo vorrebbero addirittura fra gli Azzurri destinati a giocare contro l’Austria. Se si pensa che lo scorso anno Bean era ala sinistra in una squadra retrocessa poi dalla C alla Quarta Serie , si può capire come i tecnici della Nazionale abbiano — ci pare giustamente — messo freno agli entusiasmi. L’ex-centravanti della Nazionale campione del Mondo, che ha indubbiamente una competenza specifica nel ruolo, ha confermato questa opinione. Nel venire da Torino a Firenze il dirottamento su Milano, che la scarsa considerazione ferroviaria goduta purtroppo dalla nostra città obbliga a fare, ci ha permesso di incontrare Piola. L’ ex campione mondiale ed ex allenatore della Nazionale è stato l’autore di due goals della prima vittoria calcistica ottenuta dall’ Italia in Austria e molte volte ha poi incontrato i bianchi, segnando altre reti. Piola (è forse possibile pensare il contrario?) ha rievocato le sue partite con gli austriaci passando poi ad esaminare l’imminente confronto di Genova e le possibilità degli italiani. Silvio è fiducioso nel blocco fiorentino, a patto che non risenta della stanchezza per le molte responsabilità incontrate, apprezza Conti per quanto ha letto sui giornali e Montuori per averlo visto parecchie volte. In quanto al problema del centrattacco Piola ha detto esplicitamente: «Bean mi place molto, ma approvo l’anticamera che gli fanno fare nella B. Proprio per aver visto a Vienna il diciannovenne Boniperti faticare nell’esordio pur brillante in maglia azzurra ritengo che sia bene collaudare e preparare ancora il milanista sul banco di prova di una partita cadetti, prima di affidargli maggiori responsabilità. Per ora il giovanotto potrà essere prezioso nella B, una squadra che mi pare assai ben dosata nella formula anziani e giovani messi in formazione in giuste proporzioni». Lasciato Piola a Milano, abbiamo incontrato il dott. Pasquale a Bologna. Il presidente della Commissione squadre nazionali ha illustrato i motivi per i quali la scelta di Boniperti gli è apparsa inderogabile. «Farei torto al più tecnico giocatore del calcio italiano — ha affermato Pasquale — se dicessi che la sua convocazione è dovuta agli infortuni di Firmani, Virgili e di altri dell’ attacco della Nazionale. Boniperti sarebbe stato azzurro a Genova in ogni caso. Piuttosto è da sottolineare che egli giocherà centravanti e non ala, come taluno ha proposto, perché questo è il ruolo nel quale potrà essere un abile suggeritore. La Nazionale non adotterà il catenaccio contro gli austriaci — ha aggiunto ancora il dinamico presidente — ma neppure si getterà allo sbaraglio. Boniperti potrebbe essere uno dei due uomini di raccordo tra attacco e difesa. L’altro è Conti». Sull’oriundo della Juventus (che sia detto per inciso, Viri Rosetta osserverà per incarico della società bianconera) il dottor Pasquale conta molto. Effettivamente Conti è un « finto » sudamericano. E’ deciso negli scontri, pronto nel passaggio e tenace nel lavoro di spola. Molti, pensando che Conti ha ancora i genitori a Buenos Aires, credono che sia il tipico argentino innamorato del pallone. Eccezionale nel dribbling, ma inadatto al duro compito della mezz’ala arretrata o tornante. Chi lo ha visto nella Juventus sa che Raoul è combattivo, volenteroso, tanto quanto tecnico. Questo costituisce il miglior biglietto da visita per l’esordio in maglia azzurra di Conti, Boniperti e Montuori. L’odierno incontro con l’Alessandria dovrebbe confermarlo. In quanto alla B , l’allenatore Bigogno ha piena fiducia nella formazione». Contro la Spagna B, questa Nazionale di cadetti è destinata ad una gara almeno altrettanto difficile come quella che a Genova vedrà impegnati gli Azzurri d’Italia e bianchi di Austria. Il programma odierno di lavoro è incominciato molto presto, poiché la prima partita (cadetti contro il Parma) è niziata alle 13,30. Successivamente sono scesi in campi i giocatori della A opposti all’Alessandria. L’ing. Sacco ha accompagnato i suoi Grigi in questa trasferta fiorentina che costituisce un meritato premio per i progressi e il buon gioco della capolista della Serie B.
Da “La Nuova Stampa” di mercoledì 5 dicembre 1956.
Le due Nazionali a Firenze provano oggi senza «catenaccio»
Ancora Paolo Bertoldi su “La Nuova Stampa”, sempre del 5 dicembre 1956:
Lo preparazione per gli incontri con l’Austria e la Spagna B Le due Nazionali a Firenze proveranno oggi senza «catenaccio»
E’ probabile che domani l’Alessandria venga fatta schierare secondo i dettami dello stile viennese per offrire un completo banco di prova all’undici azzurro. Gli attuali capolista della serie B hanno già ai allenato i nazionali alla vigilia di Italia-Francia proprio qui a Firenze (segnarono in quella occasione Montuori, Virgili e Boniperti per la rappresentativa e Marchetto per i Grigi). Domani l’undici alessandrino cercherà di essere altrettanto utile e corretto. L’ing. Sacco, presidente dell’Alessandria, ha portato a Firenze gli stessi uomini che hanno vinto recentemente contro il Simmenthal di Monza con la sola eccezione di Castaldo, sofferente ad un ginocchio e sostituito da Pratesi. Stefani difficnmènte sarà però tra i pali perché di consuetudine uno dei due portieri nazionali si schiera a turno con gli allenatori. Nardi, Boniardi, Sniderò, Pedroni, Russi, Pratesi, Manenti, Vitali, Tinazzi, Morbello ed il terzino di rincalzo Bosio sono pertanto a disposizione nella funzione di avversari-preparatorii degli Azzurri.
Questi ultimi, che da stamane hanno Comaschi riserva al posto di Giacomazzi tornato a casa, schiereranno, come noto, Ghezzi; Magnini, Cervato; Chiappella, Orzan, Segato; Cervellati, Conti, Boniperti, Montuori e Longoni; rincalzi Lovati, Bernasconi, Massei e, come si è detto, Comaschi. La nostra rappresentativa eviterà naturalmente il catenaccio. Questa tattica sovente è pericolosa e sopratutto non è il caso ed il momento che proprio la Nazionale dia il cattivo esempio alle squadre del campionato. D’altra parte la tendenza di Boniperti a muoversi come centravanti arretrato e l’utile lavoro di copertura abitualmente svolto anche nella Juventus da Conti, indicano a grandi linee quale sarà la manovra dell’undici italiano. Un blocco difensivo formato per intero dalla Fiorentina ad eccezione del portiere Ghezzi; Conti mezz’ala arretrata, Boniperti regista e Cervellati, Montuori e Longoni uomini di punta. Longoni e Conti costituiscono le novità assolute della Nazionale A. Hanno entrambi però una buona pratica di gare internazionali (Longoni è stato quattro volte nella militare). La nostra maggiore squadra rappresentativa è molto cambiata rispetto all’ultima edizione. Rimane la difesa fiorentina completata anzi dal rientrante Cervato, ormai perfettamente ristabilito. Per il resto, è scomparso il blocco sampdoriano. L’infortunio di Firmani ha sciolto ogni dubbio sulla opportunità di mettere Boniperti all’ala od a centravanti. Alcuni tecnici sarebbero stati propensi a lanciare senz’altro in prima squadra il giovanissimo Bean spostando alla estrema destra Boniperti. A parte il fatto che Cervellati è in buona forma, almeno cosi riferiscono le notizie di fonte bolognese, vi è da notare che lo stesso Bean ha intelligentemente approvato la prudenza avuta nei suoi confronti: «Sono già contento di essere stato promosso dalla giovanile alla Nazionale B — ha detto il milanista —. Alla mia età è meglio affrontare i gradini uno alla volta, poiché la carriera deve essere accompagnata passo passo dall’esperienza >. I cadetti annunciano questa formazione: Bugatti; Farina, Losi; Emoli, Mialich, Montico; Muccinelli, Pistrin, Bean, Pandolfini e Barison. Il Parma, squadra allenatrice, schiererà, almeno nel primo tempo, Magnanini; (ma è probabile che anche per questo portiere il posto sia insidiato dal rincalzo della Nazionale B, Bandini), Dami, Patrucco; Giacchetti, Cocconi, Miniussi; Righetto, Azzali, Erba, Pravisano, Convalle. Nel secondo tempo scenderà in gara anche il giocatore allenatore Vycpalek, un atleta noto a Torino per aver fatto parte della Juventus. Bigogno, il quale ha la cura tecnica dei cadetti, ha illustrato loro le difficoltà dell’incontro con la Spagna. Una sconfìtta pregiudicherebbe all’Italia le possibilità di difendere la Coppa del Mediterraneo. Così la partita di Genova Italia-Austria e quella di Cagliari Italia B-Spagna B sono molto importanti e molto attese.
Delude la nuova squadra azzurra di calcio battuta dall’Alessandria
Così scrisse l’inviato di “La Nuova Stampa” Paolo Bertoldi, giovedì 6 dicembre 1956:
Doveva essere un tranquillo pomeriggio calcistico con esibizione di due rappresentative ormai stabilite ed impegnate solo nella ricerca di un buon affiatamento. Invece si sono verificate tante di quelle novità che quasi non si sa da che parte iniziarne l’elenco La formazione azzurra A è stata sconfitta per 3 a 2 dall’Alessandria in una gara in cui i grigi hanno messo in evidenza il loro bel gioco durante il primo tempo, ed una certa decisione nella ripresa; Cervellatì si è infortunato (distorsione al inginocchio sinistro) ed ha dovuto salutare con tristezza la comitiva azzurra prima di ripartirsene per Bologna; Muccinelli e Pandolfìni sono stati promossi dalla B alla A; Conti ha avuto l’immeritata delusione di vedersi invece retrocesso a riserva; Lojodice della Roma e Beltrandi del Napoli hanno ricevuto una inattesa telefonata di convocazione per la formazione dei cadetti.
Enrico Pratesi.
C’è ancora da aggiungere che Bugatti, in una uscita su Erba, ha ricevuto una botta alla mano destra ed infine che una polemica pro o contro 1’Alessandria, allenatrice troppo coscienziosa o se si preferisce troppo brava, ha assunto toni burrascosi, smorzati solo dall’intelligente diplomazia del dott. Pasquale e dalla signorile calma dell’ing. Sacco. Nessuno poteva prevedere tanti colpi di scena quando alle 13,35 sono scesi in campo i cadetti. Avversario di turno il Parma. La nostra rappresentativa, una ben dosata miscela di gioventù e di esperienza, non ha tardato a mettersi in evidenza. Bean, Barison, due ventenni, e l’anziano Pandolfìni segnavano in 35 minuti tre applauditissime reti. Altri applausi piovevano sulle spalle di Farina. Muccinelli, Emoli, Montico, Pistrin, su tutti quanti i selezionati insomma. Il Parma, ben impostato tecnicamente dall’ex-juventino Vicpalek ma un po’ lento nella manovra, non poteva fare nulla contro la velocità dei cadetti. … La prova dei cadetti è stata dunque pienamente convincente. In una atmosfera gioiosa di aspettativa sono scesi quindi in campo la Nazionale azzurra, quella che domenica prossima affronterà l’Austria a Genova, e l’Alessandria. I grigi si trovano al comando della classifica di serie B, alla pari col Verona, ma in pratica valgono almeno una squadra di metà classifica della massima divisione. Si sentono una compagine di lusso e lo sono. Questo è stato un guaio. Anziché accontentarsi di fare la spalla per l’esibizione degli avversari, hanno avuto l’orgoglio di mettere in luce il proprio valore. L’allenamento ha infilato così la strada pericolosa del malinteso. L’undici alessandrino si comportava come lo schermitore di Ferravilla, non stava mai fermo e quindi non permetteva all’avversario di infilzarlo. Anzi, erano i grigi con una bellissima girandola di azioni, a mettere in difficoltà il sestetto difensivo azzurro dove solo Orzan e Ghezzi non avevano titubanze, e a impedire agli avanti di passare all’attacco. Al 26’ il giovane Morbello segnava. Nella ripresa si faceva luce Pratesi, il giocatore che alcune stagioni or sono ha fatto parte del Torino e che oggi ha disputato la sua prima partita importante fra i grigi. Pratesi ha mandato la palla in rete al 5′ e al 14′, Uno di questi due goal, realizzato in fuori gioco ma convalidato dall’arbitro, è stata la scintilla che ha fatto scattare il nervosismo. Il particolare poi che nella ripresa sia stato schierato tra i grigi il portiere titolare Stefani anziché la riserva azzurra acuiva il carattere agonistico della contesa. Stefani ha parato con efficacia ed è uscito con coraggio talvolta eccessivo. Ciò nonostante la nazionale poteva a sua volta realizzare in due occasioni, ma sempre su azione da fermo. Montuori otteneva un goal su penalty (mano di Boniardi) al 21′ e Cervato, con una punizione spettacolosa per potenza, otteneva il bis al 28’.
Pochi minuti prima Cervellati si era prodotto una distorsione al ginocchio crossando un pallone. Al posto del bolognese andava Massei e gli azzurri continuavano ad attaccare con molta decisione e buona volontà. A questo punto i grigi hanno avuto il torto di lasciar vedere troppo chiaramente l’intenzione di non voler incassare più goal. Si è avuto anche il «fattaccio» di Montuori trattenuto per la maglia mentre corre verso la rete, cosa i che avviene di frequente in campionato ma è riprovevole in un allenamento. Di qui nuove accuse ai grigi. Se però il risultato conta tanto poco — ed effettivamente non dovrebbe contare un bel niente — perché si fa dirigere la partita da un arbitro con tanto di giacchetta nera e assistenza di segnalinee? Sarebbe più logico ritornare ad affidare il fischietto all’allenatore. Foni ad esempio, nel caso dell’abbraccio a Montuori, avrebbe fatto riprendere il filo dell’azione dal momento in cui era stata interrotta, in modo da completare lo studio della trama Questo studio invece non si è mai avuto. Cervellati, Conti, Boniperti, Montuori e Longoni che si trovavano per la prima volta tutti insieme, non hanno mai avuto modo di cercare un’intesa Il mancato funzionamento dell’attacco ha suscitato molta perplessità. In serata la commissione delle squadre nazionali, vista anche l’indisponibilità di Cervellati per cui si parla addirittura di menisco o di strappo di legamenti, decideva pertanto di sostituire il tandem di destra dell’attacco azzurro, immettendovi Muccinelli e Pandolfìni. Conti paga così per tutti la giornata nera degli altri suoi quattro compagni di linea. L’oriundo della Juventus ha accettato con disciplina la retrocessione al ruolo di riserva, ma è amareggiato: non ha giocato certo peggio degli altri attaccanti.
Miguel Angel Montuori.
Il tabellino
Italia: Ghezzi, Magnini (Comaschi), Cervato, Chiappella (Orzan), Orzan (Bernasconi,) Segato, Cervellati (Massei), Conti, Boniperti, Montuori e Longoni.
Alessandria: Lovati (Stefani), Nardi, Boniardi (Bosio), Snidero, Perdroni (Boniardi), Russi, Pratesi, Manenti, Vitali, Tinazzi e Morbello.
Arbitro: Beccai di Firenze.
Reti: Morbello (A) al 26′ primo tempo; Pratesi (A) al 5′ e al 14′ del secondo tempo; Montuori su rigore al 21′ del secondo tempo; Cervato al 28′ del secondo tempo.
Mario Bocchio