Avevano illuso i successi contro Carrarese e Novara In Coppa Italia. La Serie C non scherza e, seppur mettendo in campo abnegazione, cuore, agonismo, sacrificio ed anche buona tecnica, l’impatto di questa Alessandria con la realtà della terza serie calcistica nazionale è sempre più negativo.
Poco conta, guardando la classifica, che la compagine di Mister Fabio Rebuffi sia, a tratti, anche piaciuta nel match contro il Pontedera. Vedere il nome della città e della sua squadra all’ultimo posto è desolante e soprattutto disarmante se pensiamo che questo manipolo di giovani con alcuni giocatori più esperti messi a fare da chioccia con non poco imbarazzo, con il passare delle giornate e con una preparazione in ritardo rispetto alle altre squadre del campionato, si sta sfaldando sotto il peso degli infortuni.
Con il Pontedera un primo tempo da dimenticare in fase difensiva ha compromesso l’intera partita. I palloni alti erano tutti degli avanti toscani, che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo. Se la prima frazione si fosse chiusa con un punteggio più ampio per i toscani, non si sarebbe gridato allo scandalo. La ripresa, volonterosa e di buona intensità (pregevole gesto tecnico di Pagani per il 2-3) aveva fatto ben sperare ma non si poteva pensare che un solo pallone pericoloso (70’ Ghiozzi con determinantr parata di Siano) potesse rimettere in corsa questa Alessandria per la vittoria tanto importante della vigilia.
La Categoria è Categoria (lo abbiamo scritto appositamente con la C maiuscola), i Grigi vi ci sono ripiombati facendo il tonfo. Una categoria che nasconde tecnica, esperienza nei suoi uomini e spesso quel gioco sporco e redditizio dal quale l’Alessandria attuale è ben lontana. E se non ci arriverà saranno guai seri perché la classifica è inesorabile e preoccupante.
Mauro Bavastri