Triestina-Alessandria 2-0, campionato 1958-’59.
Anche un piemontese del Quadrilatero come Ettore Berra, nel 1938, ammetteva sul «Calcio Illustrato» che «il centro della produzione calcistica, una volta racchiuso entro i confini della provincia piemontese», si era «da qualche anno spostato verso la Venezia Giulia», al punto che era stata la Triestina a formare, all’interno del suo vivaio, proprio uno dei calciatori piemontesi più ambiti dell’epoca, Coriolano Palumbo da Savigliano.
Non sono molte le personalità che condividono lunghi periodi di militanza nell’Alessandria e nella Triestina: uno di loro sarebbe stato, magari, Aldo Dorigo (nella foto a fianco), se una serie di gravi infortuni non lo avesse costretto a chiudere prematuramente la carriera nel 1959; possiamo citare Sergio De Luca e Mauro Briano tra i calciatori e Rudolf Soutschek tra gli allenatori, mentre fugaci sono state le recenti parentesi giuliane di Riccardo Taddei e Roberto Sabato. Possiamo però immaginare un filo sottile che lega la scuola alessandrina, che «per aver prodotto una mezza dozzina di uomini di classe s’è fatta una fama imperitura», e quella giuliana: due «pozzi di San Patrizio» da cui i giocatori venivano fuori «come da una scatola a sorpresa». Storie di talenti e filosofie comuni alle due società, con la Triestina che seppe dimostrare, però, una maggiore capacità di rinnovamento, mantenendosi ad alti livelli e rinviando, almeno fino alla fine degli anni Cinquanta, i vorticosi saliscendi di cui si erano invece già rese protagoniste l’Alessandria e le altre società del Quadrilatero.
Analizzando il caso alabardato, il giornalista dello «Sport Fascista» Leo Cattini aveva scritto, nel 1933, che «Trieste si trova in una zona dove la produzione calcistica è molta e la concorrenza è poca; perciò il reclutamento dei giocatori è meno difficile che altrove». Così, nel 1933 se ne andarono Rigotti e De Manzano, nel 1937 Rocco e Mian, tra il 1939 e il 1940 i campioni del Mondo Chizzo, Colaussi e Pasinati; eppure, nei campionati successivi a queste partenze, quando si prevedevano per i rosso-alabardati tornei modesti e tribolati, la classifica migliorò.
Lasciarono quasi contemporaneamente la Serie A, Triestina ed Alessandria: nel 1959 i rossi, nel 1960 i Grigi, che incrociarono poi le spade, con una certa costanza, ancora per un ventennio, in B e C.
La Triestina 1947-’48, secondo posto in A (fonte: “La Triestina”).
Nel 1982 l’Orso cadde in quarta serie, rimanendone invischiato, mentre l’anno successivo il Mulo salì tra i cadetti e si concesse ancora, a più riprese e nel non scontato lusso di uno stadio nuovo, qualche stagione di buon livello. Entrambe le società pagarono l’amaro prezzo, in tempi diversi, di scandali e problemi economici: il calcioscommesse anni Ottanta negò alla Triestina il ritorno in A, quello più recente ricacciò l’Alessandria in quarta serie, macchiando una delle pagine più felici scritte dalla compagine grigia negli ultimi decenni.
Nel 2012 la Triestina, travolta dai debiti e già fallita una prima volta nel 1994, sprofondò in Eccellenza, vivendo l’odissea grigia post-2003; nei giorni scorsi è stata dichiarata fallita per la terza volta. Proprio nel 2012, nell’articolo che Maurizio Crosetti scrisse su «Repubblica» per celebrare il centenario della società grigia, questa veniva accomunata ai giuliani (e alla Spal) per la «trama di sogno e caduta, destino comune a tante vecchie glorie finite nel fango dei conti impazziti… È la strana fragilità di chi fece la storia e, poi, affonda nella cronaca».
Tre incontri significativi
1º giugno 1930: Triestina-Alessandria 1-0 (Serie A)
Si gioca al Moretti di Udine, per squalifica del campo Montebello. È l’ultima partita di Giovanni Ferrari con la maglia dell’Alessandria ed è particolarmente sfortunata per i grigi: l’episodio chiave al 14′ del primo tempo: «Gazzari interrompe un attacco avversario e rimanda alto e lungo; il tiro spiove a metà campo e contemporaneamente Pasinati, Castellani e Bertolini spiccano un salto. Tutti e tre cozzano forte e cadono, ma mentre i due triestini possono continuare il giuoco, Bertolini deve venire portato all’ospedale per lussazione della spalla destra»; l’Alessandria «rivoluziona i ranghi e tiene fronte validamente agli attacchi avversari passando all’offensiva», ma al 43′ Ostromann sigla il gol decisivo «a complemento di una fuga». Nella ripresa gli ospiti mancano più volte il pareggio, pur offrendo «in dieci […] un esempio di bello stile e di grande volontà». Gli alessandrini «meritano in blocco l’elogio, anche se le prodezze dell’inesauribile Lauro hanno maggiormente entusiasmato»: sono due punti decisivi per i rosso-alabardati, a serio rischio retrocessione in questo primo campionato di Serie A.
La Triestina 1982-’83: è promossain B dopo diciotto anni!
Alessandria-Triestina 1-1, campionato 1947-’48.
30 novembre 1958: Alessandria-Triestina 4-3 (Serie A)
La cronaca dell’ultimo scontro diretto giocato al Moccagatta nel massimo campionato è drammatica ed emozionante. Le due squadre sono sul fondo della classifica e per i grigi, in particolare, una sconfitta comporterebbe la deriva. Gianni Pignata, sulla «Stampa», scrive che «Pedroni ha cercato di aumentare la potenza della prima linea spostando Lorenzi all’ala destra in luogo di Castaldo e richiamando in squadra come interno destro quel Manenti che sui terreni allenati sa mascherare l’handicap della lentezza e far valere le sue doti di efficace regista». Ne nasce una partita divertente, con l’Alessandria che attacca da subito, ma va in svantaggio. Poi sale in cattedra Manenti, che sul finale del primo tempo propizia, nel giro di cinque minuti, la doppietta di Vonlanthen e il gol di Tacchi: 3-1. Nella ripresa l’ariete svizzero manca più volte la quarta rete e, al 63′, Santelli riporta i rosso-alabardati in partita; due minuti dopo, l’arbitro Guarnaschelli di Pavia assegna un rigore ai grigi per fallo di Brunazzi su Tacchi: è l’ex Dorigo a insaccare. Ancora all’82’, il direttore di gara convalida, malgrado un fuorigioco rilevato dal guardalinee, la terza rete degli ospiti, per poi annullare all’87’ un 4-4 che avrebbe rappresentato una pesante beffa per gli uomini di Pedroni.
Alessandria-Triestina 5-0 , stagione 1946-’47.
27 gennaio 1974: Alessandria-Triestina 1-0 (Serie C)
Una prova di forza degli uomini di Ballacci, non in una «giornata felice» secondo l’inviato della «Stampa» Giuseppe Fedi. Il gol giunge al 31′: «Volpato, dalla destra, rimette al centro per Baisi che devia di testa. Il portiere alabardato è sulla traiettoria, ma blocca oltre la linea e l’arbitro, su segnalazione del guardalinee, convalida»; poi, i grigi, «sbloccato il risultato con il centravanti, lo hanno amministrato con disinvoltura, dando l’impressione di non forzare». Nella ripresa l’arbitro fiorentino Vivarelli assegna ai padroni di casa un rigore per fallo dell’ex De Luca su Dalle Vedove, espellendo anche D’Alessi per proteste, ma Fontana nega un 2-0 che, con gli ospiti rimasti in 10, verrà sfiorato più volte dall’Alessandria nel finale. È la quarta vittoria in cinque gare per i grigi, che allungano in classifica sul Lecco secondo e si laureano campioni d’inverno; alla fine sarà promozione, mentre i giuliani cadranno, per la seconda volta in tre anni, tra i dilettanti.
Daniele Bolzani
Videoteca
https://www.youtube.com/watch?v=__o7AYvp6rs
Memorabilia
Programma di Triestina-Alessandria 1964-’65.