Una vita in Serie C. I giocatori si legano alle maglie, ai tifosi, alle squadre e, a volte, anche alle categorie. Quello di Sacha Cori, attaccante classe ’89, appena arrivato all’Alessandria dall’ dell’AlbinoLeffe, è un film fatto di diversi colori e tappe. Uno sfondo a fare da leitmotiv, la C. Ci ha mosso i primi passi. Ci è cresciuto. Una carriera che l’ha portato in giro per l’Italia.
Una viaggio per la Penisola. Un vero e proprio giro d’Italia targato Sacha Cori. Gli esordi con la Ternana. Dal settore giovanile al mondo del professionismo. Le esperienze in C2 per farsi le ossa. Isola Liri, Sangiovannese e Carrarese nel 2010. Nel mezzo, il passaggio dalla Ternana al Cesena. Carrara rappresenta una tappa cruciale nella sua carriera. Nei primi mesi incrocia Riccardo Zampagna, che a novembre di quell’anno si ritirerà.
La Carrarese in quel campionato arriva seconda, salendo in C1. Importante il contributo di Cori. 24 presenze e 10 gol. Numeri che valgono la promozione. Una categoria conquistata sul campo e che giocherà, sempre a Carrara, l’anno successivo. Ed è in questa stagione che affronta Leonardo Pavoletti: “Era devastante, si vedeva che sarebbe arrivato in serie A”, raccontò Cori a Il Messaggero. Un anno, quello a Carrara, che sa di conferma. Un anno che vale la chiamata dalla B. La piazza è una di quelle importanti. È in Toscana. È l’Empoli.
Il fumo di una sigaretta e dettami tattici. Maurizio Sarri in panchina. Un passaggio. Un’esperienza significativa, fatta di insegnamenti e qualche rimpianto. L’inizio da titolare, un infortunio, le difficoltà della squadra. A gennaio arriva Maccarone, Cori lascia Empoli e lascia la B. Il rammarico e la crescita personale. “Sarri mi insegnò molto soprattutto a livello umano, mi trasmise la cosiddetta “cazzimma” oltre anche tanta tattica a non finire, e sempre con grande passione. Non è un caso che abbia raggiunto grandi livelli”, dichiarò in un’intervista a sarannofamosicalcio.it nel 2019.
Riprende il viaggio in Serie C. Chiavari, Venezia, Cosenza, Arezzo, Siena, Santarcangelo. Poi arriva la chiamata da Monza. Mesi che coincidono con il nuovo progetto della squadra lombarda, targato Berlusconi e Galliani. “Durante la cena di Natale il presidente Berlusconi con le forbici in mano ha mimato il gesto di tagliarmi il codino: ho avuto paura, ma io i miei capelli non li taglio”, rivelò al tempo a Il Messaggero. Un anno e mezzo e poi l’arrivo all’AlbinoLeffe.
Con i Seriani in quattro anni ha messo a referto 113 presenze e segnato 26 gol. Aveva iniziato la stagione da protagonista, mettendo a segno anche tre reti, ma nelle ultime cinque partite era finito fuori rosa, sorte toccata anche a Francesco Gelli e Tomaselli.
Alla base di questa decisione ci sarebbero state questioni di natura contrattuale. L’accordo in essere del giocatore con i blucelesti scadeva a giugno. La scelta della società, condivisa dell’allenatore, è stata di escluderli. Cori è il primo a salutare. Ma per lui è ancora presto per fermarsi.
Fonti: “La casa di C” e “BergamoNews”