Il forcing finale non premia i Grigi e la Lucchese espugna il Moccagatta.
La differenza la fanno i gol. E le reti si trasformano in punti, sempre più importanti quando la meta (in questo caso la salvezza) è da lottare a denti stretti, con un’altra giornata in meno.
Così questo turno di campionato, che doveva risultare determinante nella risalita in classifica ed anche come continuità di risultati, ha finito per evidenziare i soliti mali.
Un tempo senza sussulti, una ripresa di tutt’altra musica dopo il gol vincente segnato dalla Lucchese al 39’ e che pesa nell’economia della stessa classifica oltre che nel morale dei Grigi a poche ore dall’ennesimo match-clou del Moccagatta.
In questo campionato dal tasso tecnico non trascendentale (solamente le prime hanno dimostrato di avere qualche cosa in più) sono i dettagli, l’attenzione, la “fame” a fare la differenza. Così l’ennesimo regalo difensivo ha deciso la partita anche perché là davanti si fa sempre tanta, troppa fatica ad andare in gol sia per singoli errori come pure per scelte tecniche molto discutibili.
Moduli ed interpreti cambiano. I numeri, alla fine, sono quelli che contano e conta vincere. E se sbagli inevitabilmente vieni castigato.
I tifosi hanno risposto “presente” e tanti sono ritornati al “Mocca” richiamati dalla passione per il Vecchio Orso. Sul campo le solite luci ed ombre dei Grigi hanno rimarcato ancora una volta che in questo campionato ci si salva “con il coltello tra i denti”. Martedì la riprova.
Mauro Bavastri
Foto di Ilaria Cutuli