L’Alessandria fa fatica, tanta fatica, troppa per giocare alla pari con gli avversari e quando si sbaglia gli errori diventano devastanti nell’economia di una partita come quella contro la Virtus Verona.
Difficile perché i valori in campo sono diversi ma soprattutto perché sono i Grigi a recitare il “mea culpa” per aver gettato letteralmente alle ortiche l’occasione di muovere la classifica.
Determinante l’errore dal dischetto di Pagliuca (o se vogliamo dire la bravura dell’estremo difensore avversario nel leggere la finta prevedibile dell’attaccante). Episodio che, al triplice fischio finale è risultato determinante.
Ci aveva pensato Gazoul (47’) a rimettere le cose a posto dopo il vantaggio di Faedo (36’) e l’errore dal dischetto di Pagliuca. A decidere il match è stato Cabianca dopo 9 minuti della ripresa, vantaggio che i Grigi non sono più riusciti a recuperare, macchinosi nella costruzione che inevitabilmente cozzava contro la trequarti difensiva dei veneti.
E così la squadra di Fiorin torna a casa con la prima sconfitta stagionale che ha evidenziato l’ormai cronica (e siamo solo all’inizio) sterilità in attacco.
Nelle altre zone del campo l’Alessandria ha fatto il possibile considerando il ritardo di preparazione e la rosa (arrivata all’ultimo minuto) a disposizione. Per Liverani ancora parate decisive e l’aiuto dei legni ma non è bastato e non può andare avanti così. Che manchi qualcosa, e parecchio, a questa squadra lo si vede e questo diventa determinante ad ogni calo di concentrazione.
Come già detto il tempo ci dirà il reale valore della squadra che, anche oggi ha potuto contare sul supporto della calda tifoseria Grigia. Ma non è bastato.
Mauro Bavastri
Foto di Alberto Gandolfo