Anche la Pro Sesto passa al Moccagatta e, seppur con la complicità di un’autorete, tiene il vantaggio e poi la chiude a poco meno di un quarto d’ora dalla fine. Il momento negativo del glorioso Vecchio Orso rispecchia sul campo le vicissitudini societarie nell’assurda storia che l’Alessandria sta vivendo.
A cinque minuti dal 90’ il popolo Grigio che lascia la Nord è l’eloquente disappunto nei confronti di chi non accetta di passare di mano la società. Una contestazione silenziosa arrivata dopo l’instancabile tifo che ha accompagnato la squadra sul campo. Contestazione proseguita all’esterno dello stadio con cori nei confronti della dirigenza.
Una squadra fragile, nervosa, con il passare del tempo dopo un primo tempo giocato alla pari di un modesto avversario che farà comunque molta fatica in campionato.
L’episodio decisivo al 43’ su conclusione di Barranca deviata imparabilmente da Rota alle spalle del proprio portiere.
A dire il vero l’Alessandria aveva anche ottenuto il pareggio con Sepe ad inizio ripresa (48’) marcatura annullata per precedente intervento falloso di Anatriello nei confronti di Giorgeschi.
Il raddoppio della Pro Sesto al 77’ sempre con Barranca lesto a divincolarsi tra due avversari e battere Liverani.
Il nervoso (alla fine 6 cartellini gialli – 1 dei quali dalla panchina) è la cartina tornasole dell’ambiente che gira intorno alla squadra, con una società totalmente inaffidabile e che la città non vuole.
Mauro Bavastri
Foti di Ilaria Cutuli