Al perfetto scoccare del 90’ è arrivata la beffa per l’Alessandria nel derby 102 (il 76° di campionato) contro il Novara. Ed è stato un ex, Stefano Scappini, a mettere il sigillo sul successo della squadra di casa contro i Grigi del nuovo ciclo Banchini. Un’Alessandria che, ritrovata la vecchia guardia (Nichetti, Ciancio, Nunzella), ha cercato di riorganizzare quel gioco che aveva comunque portato a lasciare l’ultimo posto in classifica alla vigilia dell’esonero del mister, ruolo di Cenerentola del campionato che ora i Grigi rivestono sempre più dopo il KO di Novara.
Una sconfitta che fa male (e non solo perché contro una rivale storica del Quadrilatero) ma perché contro una diretta antagonista alla salvezza, un Novara del nuovo ciclo Gattuso che ha ritrovato un gioco, organizzazione e pericolosità in fase avanzata che l’Alessandria purtroppo non ha. Il gol dell’ex può essere considerato una beffa ma è anche il frutto di una maggiore qualità in attacco da parte azzurra con il solito Liverani a chiudere ogni spazio e guadagnarsi l’ennesimo appellativo di migliore in campo. I Grigi ci hanno provato ma i nodi sono inevitabilmente venuti al pettine nel reparto avanzato e Banchini avrà tanto da lavorare per riportare il gruppo ad una condizione tale da far esprime il meglio ad ogni Grigio in campo. Solamente così, con il livellamento del campionato in corso, sarà possibile sperare di rimanere in categoria.
Storia, leggenda, antagonismo in campo e sugli spalti: il popolo Grigio, accorso in massa al Piola, si è fatto sentire dall’inizio alla fine, e non meritava certamente una tale beffa sul campo. “Chapeau”, l’apporto alla squadra è stato incessante ed appassionato. Encomiabile.
Ora, a testa bassa, con grande umiltà, sacrificio e tanto lavoro, toccherà a chi ha l’onore di vestire la maglia Grigia di provarci fino alla fine, con il grande cuore che contraddistingue la nostra storica casacca. Nessuno escluso. Perché l’Orso Grigio deve tornare a graffiare.
Mauro Bavastri
foto Alberto Gandolfo