Rava ottenne la sua ultima convocazione in Nazionale quando giocava nell’Alessandria

giovedì, 07 Ottobre 2021

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Pietro Rava fu chiamato la prima volta in azzurro per partecipare ai Giochi olimpici di Berlino, dove debuttò in Nazionale il 3 agosto 1936 contro gli Stati Uniti  – venne anche espulso, ma non squalificato per le gare successive – per poi disputare tutte le altre tre partite del torneo, compresa la vittoriosa finale del 15 agosto all’ Olympiastadion per 2-1 contro l’Austria. Nel 1937 esordì nella Nazionale maggiore. Fu titolare nella squadra che vinse i Mondiali del 1938. In maglia azzurra disputò 30 partite (due da capitano) tra il 1936 e il 1946, perdendone una soltanto, nel 1939, contro la Svizzera.Foto 4 Quando nel 1946 la Juventus manifestò l’intenzione di sostituirlo col più giovane Oscar Vicich, Rava scelse di abbandonare la Juventus per quella che definì “una specie di ripicca”. Riportò all’epoca “La Stampa”: “I rapporti tra il calciatore ‘nazionale’ e la sua società d’origine si erano tanto tesi in questi ultimi tempi che il trasferimento era proprio inevitabile”. Passò dunque per quattro milioni di lire all’Alessandria, neopromossa in A. Scelto come capitano, si ritagliò un ruolo di primo piano. Ha scritto Vittorio Pozzo che “la compagine faceva perno su un solo grande nome, quello di Rava”La squadra ottenne la salvezza ed il terzino addirittura una nuova convocazione in Nazionale, destando peraltro l’attenzione di varie squadre metropolitane. Si riunì alla Juventus nell’estate 1947.

Foto 7La prima vittoria italiana a Praga data il 23 maggio 1937. Nella foto Rava e Monzeglio di testa sul centravanti cecoslovacco Melka. Dietro l’azzurro Giovanni Ferrari (Archivio della Fondazione Museo del Calcio).

 

All’Alessandria andarono circa 14 milioni di lire. Il nostro preparatissimo statistico Sergio Giovanelli ci ricorda che la partita della Nazionale fu quella giocata a San Siro il 1 dicembre 1946. L’Italia sconfisse l’Austria per 3-2.

 Reti:  8′ Castigliano (I) 16′ Mazzola (I), 40′ Epp (A), 64′ Piola (I), 90′ Stojaspal (A).

Italia: Sentimenti, Maroso, Rava, Depetrini, Parola, grezar, Biavati, Castigliano, Piola, Mazzola, Ferraris II. All.: Pozzo.

Austria: Zeman, Pavuza, Bortoli, Brinek, Gernhardt, Joksch, Melchior, Wagner (46′ Decker), Epp, Hahnemann, Stojaspal. All.: Bauer.

Arbitro: Scherz (Swi).

Foto 9Spettatori alla partita di allenamento della Nazionale in preparazione di Italia – Austria del 1dicembre del 1946 all’Arena di Milano. Fu l’ultima volta in azzurro di Rava (Archivio della Fondazione Museo del Calcio).

 

Descritto da Carlo Felice Chiesa “fisicamente prestante, forte di testa, capace di colpire con entrambi i piedi, abile nell’anticipo” era un terzino “asciutto nel gesto, spiccio nelle entrate, agile nelle incursioni offensive ma sempre con la sbrigatività dell’interdittore di vocazione”. Foto 5Ettore Berra ha paragonato nel 1938 –  sul “Calcio Illustrato” –  lo slancio di Rava (nella foto a fianco in maglia grigia) a quello di Umberto Caligaris: le sue entrate erano spettacolari, affrontava l’avversario impetuosamente con quella sua irrompente foga così bella e suggestiva, il tiro era potente, la gamba si distendeva nel rinvio per raggiungere la massima potenza di tiro. Frequentemente si concedeva incursioni offensive “passando in tromba i mediani e giungendo fino al settore avanzato”. Lo stesso Berra ha evidenziato le differenze col compagno di reparto Foni, il cui stile di gioco era più compassato, più controllato: a suo giudizio “le doti dei due giuocatori si completavano a vicenda”.

Un’altra descrizione è fornita dal giornalista Alberto Fasano: “Colpiva benissimo la palla ed entrava in mischia come doveva fare un terzino avanzato, con energia molto vicina alla truculenza. Saltava molto bene di testa e non aveva paura di nulla e di nessuno. La sua compostezza stilistica era addirittura superiore a quella di Caligaris e di Allemandi, suoi predecessori in azzurro”. Giulio Nascimbeni ha invece ricordato le sue violente rovesciate, paragonate dai cronisti dell’epoca a “grandi cucchiaiate nell’aria”.

Di se stesso disse: “Ero un giocatore potente, mancino, in campo non mi sono mai tirato indietro”.

Foto 8Piero Rava in acrobazia durante Cecoslovacchia – Italia giocata a Praga il 23 maggio 1937 (Archivio della Fondazione Museo del Calcio).

 

Rava è stato l’ultimo calciatore dell’Alessandria ad aver indossato la maglia della Nazionale maggiore nel periodo della militanza in grigio; particolarmente discussa fu, nel maggio 1948, la sua esclusione dai titolari a favore del giovane Alberto Eliani in occasione di un’amichevole persa per 0-4 contro l’Inghilterra, a Torino.

Mario Bocchio

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