Lazio-Alessandria stagione 1962-’63. Sotto la pioggia i capitani – per i Grigi Giacomazzi – controllano le condizioni del terreno.
San Martino di Lupari, una cittadina dell’alta padovana, dà le origini a uno degli eroi dell’Inter trionfatrice dei primi anni Cinquanta.
Il suo nome è Giovanni Giacomazzi, terzino del 1928 che per otto anni è fedele alla maglia del Biscione.
I primi passi – come si legge su “L’Intrepido” – li muove con la maglia della Luparense, a cui si accosta quando raggiunge la maggiore età. Dopo gli anni di maturazione nella squadra del suo paese, nel 1949 fa un doppio salto di qualità, lasciando il torneo di Promozione e legandosi al marchio nerazzurro.
L’Inter nella stagione 1956-’57.
La società del presidente Carlo Masseroni, sotto la guida di Giulio Cappelli, raggiunge un confortante terzo posto, sconfiggendo persino il Milan con uno spettacolare 6-5.
Inter-Alessandria 3-1, 1959-’60. In piedi da sinistra: Migliavacca, Girardo, Stefani, Boniardi, Filini, Nardi. Accosciati: Maccacaro, Rivera, Tacchi, Forin, Giacomazzi.
Sampdoria-Alessandria 0-0, ancora nel campionato 1959-’60. In piedi da sinistra: Nardi, Stefani, Oldani, Pedroni, Boniardi, Snidero. Accosciati: Migliavacca, Moriggi, Maccacaro, Tacchi, Giacomazzi.
L’esordio di “Testa”, come lo chiamavano a Padova, si verifica nella gara di campionato del 18 settembre contro la Pro Patria. Gioca esattamente 211 partite e segna solo in tre circostanze: contro il Legnano il 23 marzo 1952, contro la Juventus il 10 maggio 1953 e il 2 gennaio 1955 contro la Triestina.
Non è un giocatore con il piglio del gol, è più che altro un mastino da difesa, uno che irrompe sulle gambe, esasperando il gioco degli avversari.
Campionato 1958-’59. Da sinistra in piedi: Girardo, Filini, Manenti, Tacchi, Pedroni. Accosciati: Pistorello, Cuman, Nardi, Giacomazzi, Snidero, Sgorlon.
L’emozione più grande arriva con la conquista degli scudetti del 1952-’53 e del 1953-’54: è l’Inter di Foni, la squadra rinchiusa con un solido catenaccio, probabilmente infilato nella bocchetta a doppia mandata. Giacomazzi si adatta al modulo del tecnico friulano, giocando con prudenza e sacrificando le sue caratteristiche naturali. Nella stagione 1956-’57 è anche il capitano della formazione nerazzurra. Durante la permanenza milanese riesce a ritagliarsi un piccolo spazio con la Nazionale azzurra, con cui gioca appena otto partite, tra cui le amichevoli con Francia, Argentina e Germania Ovest.
Nel 1957, ormai quasi trentenne, la dirigenza lo vende, insieme allo svizzero Vonlanthen, all’Alessandria, formazione di ritorno in serie A dopo nove anni di purgatorio.
Di quella squadra fa parte anche un giovane Carlo Tagnin, una futura conoscenza del football meneghino.
L’Alessandria sulle figurine edizioni Lampo, campionato 1959-’60.
Gli alessandrini, ancora in divisa grigioazzurra, lo tengono in rosa per sette stagioni, condensando le gioie della salvezza e i dolori della retrocessione nel campionato cadetto.
Uno dei tre gol realizzati da Giacomazzi con la maglia dell’Inter
Gli ultimi anni li passa a Meda, in Brianza, alternandosi prima come giocatore e poi come allenatore.
Giacomazzi, Pedroni, Vonlanthen e Savioni.
Muore a Milano, all’età di sessantasette anni, il 12 dicembre 1995, ma i giornali gli dedicano solo un trafiletto di poche righe che lo descrive come un nome famoso del calcio italiano degli anni Cinquanta.
Le sette stagioni di Giacomazzi in maglia grigia
Campionato di serie A 1957-‘58
Campionato di serie A 1958-‘59
Campionato di serie A 1959-‘60
Campionato di serie B 1960-‘61
Campionato di serie B 1961-‘62
Campionato di serie B 1962-‘63
Campionato di serie B 1963-‘64
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