Grigi in lutto: si è spento Alessandro Vitali

giovedì, 04 Agosto 2016

BambiVitaliModena-Alessandria 2-1 campionato 1964-’65. Vitali osserva mentre Nobili blocca il pallone.

 

Ciao Bambi, ricorderemo per sempre quel tuo viso che assomigliava più a quello di studente di buona famiglia che a un calciatore. Ma tu sei stato un talento pieno di classe.

Vitali era stato un centrocampista di notevoli qualità. Nato a Monza ma cresciuto nelle giovanili del Villasanta (che aveva incassato due milioni di lire per la sua cessione), aveva esordito in prima squadra all’età di 20 anni nientemeno che col Milan campione d’Italia nel 1955.

vitali3Vitali e il Milan, da calciatore prima e da dirigente poi.

 

Al termine della stagione venne ceduto in comproprietà all’Alessandria, allora in serie B, con cui fu promosso nel 1957 dopo l’epico spareggio di San Siro contro il Brescia. L’altra metà del suo cartellino servì al club rossonero, qualche anno più tardi, per chiudere lo scambio con l’astro nascente Gianni Rivera (all’Alessandria andarono anche Giancarlo MigliavaccaGiovanni Fanello e molti soldi). Nel 1958 si trasferì al Napoli, dove gli affibbiarono il soprannome di “Bambi” per la fragilità dei suoi legamenti, e dove comunque passò alla storia per essere stato sia l’ultimo marcatore allo stadio della Liberazione che il primo marcatore allo stadio San Paolo. Tornato nel 1960 all’Alessandria, nel frattempo ridiscesa in B, ne divenne una bandiera, prima di andare nel 1965 a disputare ancora una stagione in A nel Varese.

sandro-vitali-1Vitali svetta più alto di tutti al “Moccagatta” in occasione di un derby contro il Novara.

 

Da dirigente ottenne notevoli successi col Milan: da direttore sportivo vinse la Coppa Italia 1976-‘77, il campionato 1978-’79 e la Mitropa Cup 1981-‘82. Nei giorni della nomina, nel 1974, intervistato dal quotidiano “La Stampa” disse: “Faremo vedere i sorci verdi all’Inter”. Effettivamente i rossoneri arrivarono davanti ai “cugini” e vinsero un derby 3-0.

sandro-vitali-2-1024x1024 Vitali in ritiro con il Napoli.

 

Il sito ufficiale del Milan, dopo l’elenco dei titoli vinti, lo ricorda così: “Autorevole e discreto, ha esultato da vero rossonero nell’anno dello scudetto della stella. Innamorato del Milan e del calcio, ha guidato per una stagione il settore giovanile del Milan dopo l’inizio della gestione di Silvio Berlusconi. Nell’ora della sua scomparsa, il Milan conserva la testimonianza e l’eredità di Sandro. Alla famiglia i sensi del cordoglio più commosso da parte di tutto il Milan e di tutti i Rossoneri”.

sandro-vitali-dirigente-calcio-556821.610x431“Bambi” Vitali durante la sua carriera dirigenziale.

 

Come ricordato da “Il Giornale online di Monza e della Brianza”, Sandro Vitali lascia la figlia Alessandra Rovati, imprenditrice nota in particolare per essere la fondatrice del marchio Tearose. “Era un padre che parlava con gli occhi e con i gesti – ricorda – Uomo di fatti e di poche parole, che non amava apparire. Mi fa piacere ricordarlo oggi come grande appassionato di un calcio che non c’è più, un calcio fatto di cuore e di passione vera, sincera. Era un manager che credeva nei giovani: li cercava, li sceglieva e li faceva crescere. Ha sempre lavorato dietro le quinte con quello spirito tipico dei brianzoli che s’impegnano senza mai mettersi inutilmente in mostra. La sua vita era lo sport, uno sport che non voleva compromesso dal business. Il mio ricordo si perde oggi in quei nostri viaggi insieme alla ricerca di uno stadio in tempi in cui i GPS non esistevano e il campo lo dovevamo identificare in lontananza dal pubblico che andava con le bandiere in mano o di sera dai riflettori accesi”.

Mario Bocchio

 

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