Una carriera che ha avuto una crescita esponenziale fino a giungere ad un punto altissimo. L’ultima impresa di Davide Baiocco è stata quella di prendere per mano il Siracusa in serie D e portarlo in Lega Pro Nella città di Archimede e di Santa Lucia, oggi rimane l’idolo che a 41 anni conservava ancora la voglia di quando era ragazzino. Grandi valori morali. È questa la sua più grande qualità.
Baiocco con la maglia del Siracusa.
Baiocco non dimentica la sua esperienza alla Juventus. Anni spesi a farsi le ossa e a recuperare palloni nei campi di provincia, una serie A conquistata dopo stagioni da protagonista con la Viterbese nell’allora serie C2 e in C1.
L’affermazione con il Perugia dei miracoli, quello guidato da Serse Cosmi, poi la chiamata della vita.
“Quando sono arrivato a Torino ho capito cosa vuol dire vincere – ricorda –, perchè lì c’è proprio una mentalità vincente, tutto è organizzato alla perfezione. Ai calciatori non viene dato alcun tipo di alibi, ho scoperto in maniera completa come funziona e come dovrebbe funzionare dappertutto il mondo del calcio. La mia esperienza in bianconero è durata poco, ma è stata davvero intensa. Ho avuto la fortuna di incontrare non solo tanti campioni, ma anche uomini con delle qualità morali importanti”.
Un compagno, in particolare, è rimasto nel cuore di Baiocco: “Non dimenticherò mai, ad esempio, quello che ha fatto Alessandro (Del Piero, ndr) con me e con Moretti. Noi due eravamo andati via a gennaio, al termine della stagione la Juventus vinse lo scudetto. Ebbene, ospite di un’importante manifestazione televisiva in cui si festeggiava la vittoria del campionato, lui ha subito ricordato i nostri nomi tra quelli più importanti al raggiungimento del risultato finale. Ecco, questo è stato un piccolo grande segnale dello spessore umano di un campione come lui. Può sembrare una sciocchezza, ma questa sua azione mi rimarrà sempre impressa”.
In maglia grigia
“Arrivai per la volontà di persone che mi hanno fortemente voluto, venni messo davanti ad un progetto serio, ambizioso, in una società gloriosa come l’Alessandria. Provai subito stimoli importanti – ancora Baiocco -. Penso di aver fatto tutto il mio dovere, dalle prestazioni tecniche all’apporto morale, in virtù dell’ esperienza maturata in vent’anni di calcio giocato. Ho messo tutto a servizio della squadra. Era un gruppo molto forte e la piazza è dichiaratamente ambiziosa”.
Campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2013-’14:l’ innesto di Baiocco a gennaio aggiunse mestiere ed equilibrio e la primavera portò punti e risultati, fino all’epilogo inevitabile. Al suo rientro, a sei mesi dall’infortunio, Fausto Ferrari entrò e segnò col Bellaria il gol della promozione nella C unica, che oggi è la Lega Pro.
Baiocco ad Agrigento, con i colori dell’Akragas.
“Il rapporto con quella squadra è sempre stato ottimo – confessa –. Conoscevo già alcuni compagni come Sabato, Taddei e Rantier, eravamo un gruppo sano, forte; mi sono trovato subito bene. Mi hanno fatto sentire come se fossi a casa. Conservo poi un ottimo ricordo del tecnico D’Angelo”.
”.
Mario Bocchio