Altafini non ha dubbi e tiferà per l’Alessandria

lunedì, 25 Gennaio 2016

Jose-Altafini-MilanAltafini a San Siro con la maglia del Milan.

 

Josè Altafini ha giocato sette campionati con la maglia del Milan, altrettanti con quella del Napoli e quattro con la Juventus, vincendo scudetti e Coppa Campioni.
Diede i primi calci nell’Esporte Clube XV de Novembro, una squadra minore della sua città natale di Piracicaba. Nella sede del club era affissa una foto del Grande Torino e, notando la somiglianza del ragazzo con il compianto Valentino Mazzola, gli venne attribuito il nome d’arte di “Mazzola” (con una sola “z”), spesso citato anche con due “z”.

al-milan 1958-59Alessandria-Milan 1-2, campionato 1958-’59. I rossoneri vinsero con due goals proprio di Altafini.

 

Insieme all’immenso Pelè ha esordito nella Seleção brasiliana, riuscendo anche a laurearsi campione del mondo in Svezia nel 1958. Poi optò per la Nazionale azzurra, divenendo – in virtù delle origini italiane – a tutti gli effetti un oriundo.
Nella storia delle sfide tra l’Alessandria e il Milan, Altafini con 9 goals figura nella classifica dei capocannonieri di sempre, preceduto solo da Renato Cattaneo – che ne ha messi a segno 10 – precedendo Elvio Banchero con 6.

milan-al 58-59 Milan-Alessandria 5-1. Siamo sempre nella stagione 1958-’59 e Altafini realizzò ancora una doppietta.

 

Risponde alla nostra telefonata. Dall’altro capo del telefono quella cadenza di sempre, che ormai abbiamo quasi imparato a memoria.

 Allora Josè, che cosa ricordi delle tue partite contro l’Alessandria?

“Eravamo alla prima giornata di campionato del 1959, tre reti dell’ala oriunda Juan Carlos Tacchi ci misero al tappeto, nonostante fossimo i campione d’Italia uscenti e nonostante il mio momentaneo pareggio nel primo tempo. Dei Grigi ricordo soprattutto Pedroni, un vero duro sul campo, difficile andargli via. Nell’Alessandria c’era poi anche Migliavacca, l’anno prima era con noi al Milan, giocò poco, forse un paio di partite, ma anche lui contribuì a farci vincere lo scudetto”.

E Rivera?

“Beh, è difficile parlare di lui. Allora Milano era veramente la capitale del calcio europeo, come conferma il successo in Coppa dei Campioni nel 1963, 2-1 sul Benfica, con una mia doppietta ed una stratosferica prestazione di Rivera, condita dall’assist decisivo per la mia seconda rete. La platea internazionale rimase incantata dal suo modo di interpretare il gioco: fu la sua prima, vera, consacrazione ed i votanti del Pallone d’Oro ne riconobbero il talento facendogli sfiorare il premio, che avrebbe poi vinto nel’69. Solo il portiere russo Jascin raccolse più consensi di lui”.

n_ac_milan_jose_altafini-5343836Si sarebbe aspettato di vedere l’Alessandria in semifinale di Tim Cup contro il Milan?

“Se pensiamo all’Inghilterra, non dovremmo sorprenderci più di tanto. Ma per l’Italia i Grigi hanno compiuto davvero una grande impresa. Se la squadra di Gregucci non dovesse superare il turno, avrà comunque la soddisfazione di aver fatto vincere il calcio puro, dove tutto è ancora passione e sogno. Confesso però che ho visto l’Alessandria giocare da dio. Mah…”.

Scusa, ma vuoi forse dire che i Grigi potrebbero tirare un brutto scherzo al Milan?

“La palla è pur sempre rotonda, anche se su due partite certamente è favorito il Milan. La squadra di Mihajlovic però non mi convince e l’Alessandria dovrà mettersi in testa di partire alla pari senza timori riverenziali e lottare fino in fondo,  per poter andare poi a Milano ancora in partita. Che cos’ha infatti da perdere? Semmai, ha tutto da guadagnare”.

Tu per chi farai il tifo?

“Non ho dubbi: per l’Alessandria! L’ho anche già detto più volte all’amico Flavio (Tonetto, ex giocatore grigio, N.d.R.)”.

Mario Bocchio

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