Toni Colombo viene premiato dallo storico segretario Gianfranco Coscia per le 399 partite con la maglia grigia.
Quindici campionati consecutivi giocati con la maglia grigia rappresentano il più apprezzabile biglietto da visita di Antonio Colombo. Il popolare Toni, prima in veste di calciatore e successivamente come tecnico, è rimasto fedele ai colori grigi dal campionato 1968-‘69. Colombo prima dell’esordio nell’Alessandria si era avvicinato al calcio nella squadra del suo paese natale, Mezzago in provincia di Milano. Il giovane Toni, classe 1947, venne ingaggiato dal Legnano, squadra di serie C in cui iniziò la trafila nei settori giovanili dal 1964 al 1967. L’anno successivo giocò il suo primo campionato di serie C, sempre nelle fila lilla del Legnano: si mise in evidenza e venne ingaggiato nella stagione successiva dall’Alessandria con il centravanti Tomy. Iniziò così per Colombo la sua lunga avventura grigia. Quattro tornei sempre ai vertici delle presenze tranne il campionato 1971-‘72, quando un infortunio lo tenne a lungo fuori squadra. Con i Grigi venne convocato nella Rappresentativa della Lega di serie C e nel 1973 fece parte della formazione che conquistò la prima Coppa Italia dei semiprofessionisti.
Franco Vanzini, Graziano Nobili, Pier luigi Magri e Colombo prima di un match casalingo.
Furono questi i momenti migliori dell’Alessandria che per alcuni campionati sfiorò la promozione in serie B. L’obiettivo venne raggiunto nel torneo 1973-’74. Per il bravo Toni fu la più grande soddisfazione. In serie B disputò un solo campionato ma si mise in grande evidenza per le sue doti di abile e grintoso marcatore delle punte avversarie. Fu anche l’anno delle grandi scelte, vi furono richieste da parte di altre squadre ma Toni rimase ad Alessandria. Continuò la sua carriera in grigio per altri otto campionati di serie C e poi nel 1983 l’abbandono definitivo anche se un pò forzato dalle circostanze.
Antonio “Toni” Colombo: la promozione in B fu per lui la più grande soddisfazione. Nella serie cadetta disputò un solo campionato ma si mise in grande evidenza per le sue doti di abile e grintoso marcatore delle punte avversarie. Fu anche l’anno delle grandi scelte, vi furono richieste da parte di altre squadre ma “Toni” rimase ad Alessandria. Fu la sua più grande dimostrazione di fedeltà a questo club.
Iniziò così la carriera di allenatore, dapprima come secondo di Ghio poi di Ferretti. Rimase comunque nella società e nel periodo della presidenza dei Calleri ebbe la sua più grande occasione quando, dopo l’esonero di Mari, gli venne affidata la squadra che si trovava al centro della classifica. Colombo riuscì ad amalgamare il gruppo dei giocatori e portò la compagine nel girone di ritorno a sfiorare la promozione. I Grigi a pari punti con il Prato vennero sconfitti nel drammatico spareggio contro gli stessi toscani. Qualche amarezza nel periodo buio della presidenza Bertoneri lo allontanò per un breve periodo dall’Alessandria ma successivamente con Gino Amisano tornò ad occuparsi del settore giovanile proprio nel ventennale della sua permanenza in grigio.
La grinta di capitan Colombo in Rhodense-Alessandria 1-0, campionato 1980-’81.
Calciatore di ottimo livello emerse sempre per la sa grinta e la sua caparbietà, mai domo fu sempre il cruccio degli avanti avversari che dovettero sudare le proverbiali sette camicie con lo stopper grigio. Grande lottatore sul campo è stato l’emblema dell’Alessandria negli anni Settanta; con 407 presenze in campionato ha stabilito con i Grigi un record imbattibile. Con le gare di Coppa Italia Colombo supera le 450 presenze, un vero atto di fedeltà alla maglia dell’Alessandria ed un record di presenze che ci riporta indietro nei tempi, quando il calcio alessandrino fece la storia di questo sport.
Mario Bocchio