“Baldini è un giocatore di categoria superiore, ma talvolta si accontenta.” Parole in musica di mister Edoardo Gorini, uomo che conosce molto bene Enrico Baldini. L’ex prodotto del settore giovanile dell’Inter è da sempre considerato un grandissimo talento, ma forse solo ora a 25 anni sta trovando la continuità ad alti livelli. Le dieci reti in campionato sono la certificazione della maturazione del numero 92 granata, nel day after la splendida doppietta di Como, sono un segnale chiaro ed inequivocabile. Il leader tecnico di questo Cittadella è lui.
“I tre punti erano tanto che mancavano in casa nostra, poi se arrivano grazie ad una mia doppietta, ancora meglio. Sicuramente il secondo gol con il Como è il più bello che ho realizzato quest’anno, poi c’è anche quello con il Pisa e poi gli altri. È stato molto importante perché ci ha permesso di vincere e ci ha tenuto agganciati al treno playoff. Dobbiamo sperare che qualcuno davanti faccia passi falsi e noi sempre passi in avanti. Dopo il Perugia c’era tanta voglia di riscattarci. Eravamo rammaricati per le tante occasioni sprecate, ma al tempo stesso eravamo già carichi per Como e sapevamo che potevamo fare risultato al Sinigaglia. Eravamo convinti che avremo fatto una grande prestazione. Dobbiamo continuare così, giocando a viso aperto con chiunque, perché abbiamo dimostrato che non c’è molto da preoccuparsi quando facciamo il Cittadella. La strada è quella giusta dopo Perugia. In termini di atteggiamento e gioco a Como è stata una buona partita. Potevamo chiuderla prima, ma alla fine abbiamo preso i tre punti e questo era importante.
A livello mentale la vittoria di Como ci ha sbloccato. Vincere aiuta a vincere, soprattutto quando non vinci da tanto. Un mezzo passo falso del Frosinone avrebbe reso le cose più semplici, ma va bene così. Le cose facili non piacciono a nessuno. Con la salvezza acquisita, se riusciamo a centrare i playoff, ad oggi, è una bella cosa. Fino ad una settimana fa era impensabile, perché le cose si erano messe male. Nel momento in cui rivinci e sei ancora lì a 3-4 punti con almeno due scontri diretti da giocare con Ascoli e Brescia. Può succedere ancora di tutto. Noi facciamo il nostro, non dobbiamo nemmeno guardare gli altri.
Siamo tornati a creare occasioni, abbiamo fatto uno step mentali che ci ha resi più liberi sul campo. Quando vedo un campo e un pallone sono la persona più felice del mondo. Dalla gara con la Ternana sto giocando senza antidolorifici e mi sento finalmente molto bene. Il finale di stagione è sempre il mio periodo, fosse per me giocherei già domani. Se fai bene a fine anno, si ricordano tutti di te. È vero che mi specchio su me stesso, ma è pur vero che ho avuto problemi fisici ultimamente. Sono consapevole dei miei mezzi e delle mie qualità. Lo staff tecnico dice che mi deve tenere alta la concentrazione, ma garantisco che non ce ne sarà bisogno in questa settimana.
Devo stare bene fisicamente per rendere al massimo, perchè entro in campo con un’altra testa. Non penso ci sia bisogno di dire che devo fare più gol o più occasioni, perchè una volta che sto bene tutto il resto viene da solo. Le motivazioni per fare bene ogni partita ci sono sempre. Avere raggiunto le dieci reti è stata una liberazione. In avanti ci troviamo e ci divertiamo. Anche con Mirko (Antonucci ndr) fraseggiamo di più. Il calcio è un gioco e se non ti diverti fai più fatica. Ieri Lores Varela ha fatto una grande partita come mezz’ala. Ci ha dato qualità, per una squadra come noi che recuperiamo tante seconde palle è più facile giocare anche per noi lì davanti. Stesso discorso vale con Laribi in quella posizione. Sono sicuro continueranno a darci una mano. Arriviamo alla gara con l’Alessandria belli carichi.”
Fonte: “Padovaoggi”