Peccato. La quarta sconfitta arriva, immeritata, all’ultimo respiro. L’Alessandria ha giocato, si è battuta fino alla fine ed ha seriamente rischiato di espugnare il campo di Via del Mare. Alla fine si è messa anche la sfortuna sotto forma di fischi arbitrali quantomeno infelici: l’espulsione a Di Gennaro (decisione un po’ esagerata; in casi analoghi non sempre scatta il “giallo”), la mancata espulsione di Tuia (per un fallo ben più grave di quello di Di Gennaro), l’infortunio a Pisseri in occasione del gol del pareggio – splendida prodezza balistica del giovane spagnolo Rodriguez – e il gol assegnato dopo il consulto VAR a dieci secondi dalla fine dei recuperi, nato da una rimessa laterale invertita.
E dire che Longo ha dovuto schierare una formazione improvvisata a causa delle improvvise assenze di Mantovani e Bruccini. Malgrado questo i Grigi sono apparsi ben concentrati; la quasi immediata risposta di Corazza al gol di Tuia capace di sfruttare un’incertezza difensiva ne è valida testimonianza. Idem l’improvviso vantaggio di Ba segnato in un momento di grande pressione del Lecce.
Dal “rosso” a Di Gennaro in poi la partita è diventata praticamente un assedio leccese fino al beffardo esito del 96’.
Ora comincia la serie delle gare sulla carta abbordabili che i Grigi affronteranno con molte, troppe assenze e soprattutto con una difesa che non ha ancora trovato un assetto stabile e lo dimostrano i tre gol subiti anche oggi. Martedì al Mocca arriva l’Ascoli, formazione mai affrontata in precedenza e diventa indispensabile, a questo punto, iniziare la serie con un bell’ “1” sulla virtuale schedina della quinta giornata. Magari trovando un arbitro un po’ più rodato del rientrante Giacomelli.
Sergio Giovanelli