Al termine della gara persa dalla sua Alessandria in casa contro il Perugia per 2 a 1, il tecnico dei Grigi ha parlato così nel post-partita:
“Abbiamo commesso due ingenuità evidenti sui loro gol. Brucia tanto, perché la squadra ha disputato un grande primo tempo, dove addirittura il vantaggio di misura ci sarebbe stato stretto. Questo è il calcio, ci sono gli episodi e la concretezza: loro sono stati più cinici di noi. Dopo il 2 a 1 gli spazi si sono chiusi ma noi avremmo potuto fare meglio, usando più pazienza e più calma. Non siamo stati capaci di trovare la giocata giusta per essere pericolosi e recuperare una partita che nella testa dei ragazzi è suonata come una batosta. Non dobbiamo mai perdere la lucidità, perché le gare si possono pareggiare anche al 95’. La posizione di Casarini? Ci sono state più situazioni che ci hanno fatto optare per questa soluzione: una era evitare di schierare Prestia e Parodi insieme, entrambi diffidati, l’altra perché D’Urso e Kouan avrebbero portato il nostro centrale ben lontano dalla linea difensiva, mentre Benedetti ha altre caratteristiche.
I cambi sono stati fatti per evitare un secondo giallo, vista la velocità delle due squadre e i tanti spazi in ripartenza. La prestazione di Ba? È un giocatore che può fare questo tipo di gare, così come tuta la squadra, che ha fatto bene fino alla fine. Marconi non sta bene, non avrebbe dovuto giocare nemmeno quest’ultima mezz’ora: ha il tendine d’Achille infiammato, lui ci aveva detto che aveva dieci minuti.
La classifica? Io sono sempre stato preoccupato, lo ero prima e lo sono ora. Conosco molto bene questo periodo e sapevo che sarebbe prima o poi arrivato, con tante partite ravvicinate. È il momento di stare uniti e non fare catastrofi, sappiamo benissimo quale sia il nostro percorso e sappiamo anche che siamo in piena corsa per il nostro obiettivo: questa è la realtà, ci sono squadre più forti di noi e allora noi dobbiamo fare qualcosa in più di loro. Per centrare questa salvezza non basta fare il massimo, bisogna fare qualcosa di eccezionalmente grande. Io non lascio questa nave perché deve andare in porto, la faccia l’ho sempre messa dappertutto e mi prendo io tutte le responsabilità”.
Mauro Bavastri