La Casertana, malgrado la sua storia ultra centenaria, non certo è un’avversaria abituale per l’Alessandria. L’unico precedente registrato finora, infatti, ne è la prova lampante. Le ragioni sono molteplici e non lo scopriamo di certo noi: la distanza tra le due città, la frequentazione di serie diverse e la suddivisione in gironi omogenei geograficamente hanno impedito i contatti.
Sono le persone che contribuiscono ad unire quello che la sorte e le regole hanno diviso. Nella storia Alessandria e Casertana hanno in comune tre allenatori e diciotto (più uno) giocatori.
Mario David (nella foto a fianco al Milan, insieme a Nereo Rocco e Giovanni Trapattoni) il roccioso difensore del Milan nei primi anni ‘60 chiuse la carriera da calciatore con la maglia grigia per poi tornarci da allenatore nella stagione 1971-’72; dalla panchina guidò la squadra fino alla ventiseiesima giornata quando lo 0-0 casalingo con il Derthona gli costò il posto.
Nella stagione successiva subentrò a Gennaro Rambone sulla panchina della Casertana; rimase fino a fine campionato concludendo il torneo all’ ottavo posto.
Nel 1984-’85 venne ingaggiato Alberto Mari (foto a fianco, con la maglia della Lazio) come mister dell’Alessandria; malgrado le aspettative della vigilia il tecnico maceratese rimase solo 11 giornate tra Tanaro e Bormida prima di essere rilevato da Tagnin. A Caserta arrivò nella stagione 2000-’01 sostituendo Corrado Urbano dopo la prima di ritorno ma resistendo solo sette partite prima di essere cacciato e rimpiazzato da Orlando Ceglia. Questa, per Mari, fu l’ultima esperienza da tecnico.
Infine, ed è storia di ieri, Angelo Gregucci, l’unico ad essere passato prima da Caserta: sulla panchina rossoblu nel 2014-’15 fino alla quattordicesima giornata (suo successore Campilongo) e mister dell’ Alessandria la scorsa stagione sostituendo Scienza.
In realtà c’è un quarto allenatore che in comeune i due colori: è Alfredo Notti, alessandrino e giocatore grigio dal 1931 al 1936 in A e poi mister casertano tra il 1960 e il 1962.
Come si vede nessuno dei tre mister grigiorossoblu si è seduto per una stagione intera sulla panchina delle due squadre.
I giocatori che hanno vestito le due maglie sono diciotto in totale. Vediamoli in ordine cronologico.
Il primo è stato Piero (Pierino) De Stefanis, interno\ala di Voghera, proveniente dal Pavia e all’Alessandria nella stagione di A 1935-36 conclusa con 3 gare giocate. Alcune annate di C ed un passaggio in Prima divisione (allora la quarta serie) a Caserta nel 1940-’41.
Nello stesso anno ad Alessandria evoluiva Umberto Busani (foto a fianco) arrivato da Vigevano e dalla B ma subito in campo da titolare togliendo anche il posto a De Stefanis. Per lui 28 e 8 gol prima di essere ceduto alla Lazio. In biancoceleste e poi a Napoli Busani giocò altre 166 partite nella massima serie. Chiuse la carriera nell’immediato dopoguerra proprio a Caserta, sempre nelle serie minori.
Secondo Rossi (a fianco) è un nome che dice poco agli appassionati: per questo centravanti classe 1920 di Oviglio solo 2 partite in B 1939-40 e poi una lunga carriera in meridione con tre stagioni all’ombra della Reggia tra C e D.
Luigi Traini (sotto a sinistra), arrivò ventiduenne dalla sua Sambenedettese: nell’Alessandria 1947-48 giocò solo due volte in serie A per poi intraprendere una carriera costellata di gol tra Samb, Pescara, Ascoli (dove venne chiamato “il Piola delle Marche”) e Caserta: 54 partite e 23 gol.
Nell’esperienza successiva dei Grigi in A una citazione la ebbe anche il giovane Alberto Sgorlon, due campionati tra le riserve e una sola presenza in prima squadra; dopo un passaggio a Crotone militò tre anni in rossoblu.
Giuseppe Corbellini, ala destra titolare nei grigi 1968-’69 (32 gare e 3 gol), passò direttamente alla Casertana dove fu protagonista per tre stagioni comprese quelle della promozione in B e il torneo cadetto.
Alessandria- Rapallo Ruentes 0-0, nel 1968-’69. Il portiere ligure D’Orsi anticipa Corbellini.
Paolo Bergamo dopo una stagione in Campania passò al Milan che lo spedì ad Alessandria (nella stagione di David allenatore); dicannove partite ed un solo gol per lui.
Adriano Gobbetti giovane del vivaio con tre presenze fu comunque uno dei protagonisti della promozione in B. Andò poi a giocare in Campania passando anche un anno a Caserta.
Il posto di Gobbetti in rosa venne occupato da Franceschelli giovane cresciuto nela Juventus ma arrivato dal Varese. In B ventun partite e due reti, chiuse la carriera a Caserta.
Adriano Zanier (figurina sotto nella Casertana in B, campionato 1970-’71) vestì il rossoblu tra il 1969 ed il 1972 con 31 apparizioni tra i pali (ed altrettanti gol subiti) prima di arrivare ad Alessandria via Udinese.
Angelo Giglio terzino sinistro di origine pugliese dopo una bella stagione in rossoblu condita da 29 partite e 4 gol venne ingaggiato dai Grigi per il 1976-’77; venne schierato 30 volte poi, con l’arrivo della nuova proprietà (Cavallo aveva rilevato i Grigi dai Sacco) venne ceduto al Lecco.
Passa qualche anno poi nel novembre 1984 arriva dalla Rondinella Luigi Nicassio: gioca 11 volte poi finisce a Caserta dove gioca poco di più: di lui si perdono le tracce calcistiche poco dopo.
Lorenzo Mazzeo, bomber del Casale, arriva ad Alessandria nell’estate 1989: la prima stagione delude segnando solo due gol in 25 gare, l’anno dopo arriva in doppia cifra, ma in C2. Qualche anno prima a Caserta prestazione simile: 28 partite, due reti.
Domenico Giacomarro non ha avuto molta fortuna con queste maglie: da ottobre 1990 a Caserta con sedici partite giocate, da luglio a ottobre 1991 ad Alessandria con 8 gare.
Claudio Fermanelli, attaccante con una buona reputazione in C nell’estate 1991 passa da Perugia a Caserta in serie B. Diciotto gare e un gol. L’anno dopo di nuovo in C1 registra 24-3. Viene in terra mandrogna ma va poco meglio: 21 partite, 6 gol.
Carlo Pascucci, un bel passato tra Fiorentina, Lucchese ed Ascoli ad Alessandria fa poco: arriva a luglio ‘95, gioca sei volte in campionato (C1) e va ad Avellino. Con la Casertana fa lo stesso. Nel 2000 gioca nove volte in D poi a ottobre si sposta a Tivoli.
Elio Signorelli: cresciuto nel Genoa, viene mandato dal Grifone a farsi le ossa in B a Caserta, dove scende in campo 14 volte. Finirà la carriera prprio da noi tra il 1999 e il 2002 con 42 partite e sei gol.
L’ultimo doppio ex è Carmine Esposito (foto sotto), napoletano cresciuto nella Casertana e nell’Alessandria nella stagione del fallimento: per lui solo 5 gettoni di presenza e due reti.
Come si vede i collegamenti tra le due squadre non sono molti e nemmeno particolarmente importanti: non ci sono giocatori che hanno lasciato un segno profondo nella storia dei due sodalizi.
A tutti questi personaggi bisogna aggiungerne un altro. Si tratta di Raffaele Pucino, difensore nato all’ombra della Reggia vanvitelliana ma che a Caserta non ha giocato. Ha però vestito la maglia grigia prima di passare nelle categorie superiori. Pucino sul suo cartellino grigio ha segnato 44 presenze in campionato
Sergio Giovanelli